9.

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Arriviamo proprio davanti all'edificio del tatuatore.
Intanto, scendendo dalla macchina, vedo Isaac, Fey e Kayla seduti su una panchina lì davanti che mi aspettavano.
Fey e Kayla restano sulla panchina, mentre Isaac mi viene incontro.
"Ma non doveva portarti tua madre?" Mi chiede quasi arrabbiato.
"Emh, si, cioè c'è stato un piccolo cambio di programma. Ma perché ti importa tanto?" Chiedo sperando di ricavare qualche informazione.
Isaac fissa un punto nel vuoto dietro di me, io mi giro e noto che Theo era ancora in auto, con il finestrino abbassato e che regalava un bel sorrisino provocatorio ad Isaac.
Mi rigiro verso Isaac.
"Voi due vi conoscete?" Chiedo con aria disorientata.
"In un certo senso." Risponde lui.
La sua risposta viene seguita dalla sgommata della macchina di Theo che partiva.
Del tipo, come provocare la gente.

Entriamo nell'edificio e lo trovo subito molto inquietante.
"Chi è l'ospite d'onore?" Chiede il tatuatore pensando di essere ironico.
"Io." Sussurra Kayla un po' intimorita da quell'uomo ricoperto da piercing e tatuaggi.
"Vorrei tatuare il nome di mia nonna sul polso." Aggiunge.
Fey non si trattiene e le scoppia a ridere in faccia. La sua risata fa ridere anche me e ci ritroviamo tutti a ridere. Tranne Isaac.
Si, c'era davvero qualcosa di strano.

Successivamente Kayla si siede sul lettino e comincia a farsi prendere dall'ansia: diventa completamente pallida quando l'ago le si avvicina alla pelle.
Sento il telefono vibrare.
Theo?
Cosa aveva da chiamarmi che sono appena scesa dalla sua macchina?
Ignoro la chiamata.
Mi richiama.
Spengo il telefono.

Dopo non so quanto tempo Kayla aveva ufficialmente il nome di sua nonna sul polso.
"Com'è andata?" Chiediamo io e Fey in coro.
"Sono ancora viva." Risponde sarcastica.
Quando finisce di pagare il tatuatore, lo salutiamo e usciamo fuori.

Appena esco, vedo una macchina nera grande e splendente: Theo.
Sbuffo.
Isaac si gira verso di lui e gli lancia un'occhiata, il mio accompagnatore risponde con un sorriso.
Sembra scontato ma i suoi sorrisi sono intimidatori.
Salgo in macchina.
"Perché non mi hai risposto?" Mi chiede.
Ecco. Lo sapevo.
"Non mi andava." Dico con una smorfia.
Intanto Isaac ci guarda sfrecciare via.
Mi faccio coraggio.
"Che avete tu e Isaac?" Chiedo.
"Non ti fidare e basta." Si limita a dire.
Dopo una lunga pausa trovo la risposta giusta.
"Di chi? Di lui o di te?" Dico.
Lui continua a guidare facendo finta di non aver sentito.

Dopo una ventina di minuti arriviamo davanti al mio appartamento. Io scendo sbattendo la porta e senza salutare.
Nemmeno lui mi saluta.
Entro in casa e mi fermo a coccolare Cane. Poi vedo mia madre.
La volevo evitare a tutti i costi.
E se fosse stata anche lei come Theo?
Sinceramente non volevo saperlo.
Cerco di filare dritta in camera mia ma lei mi prende per un braccio.
Merda.
"Lo hai scoperto, non è vero?" Chiede serissima.
"Che cosa? Che sei una madre strana? Si, l'ho scoperto." Cerco di cambiare argomento.
"Lo sai benissimo Alissa, quando c'è qualcosa che non vuoi farmi sapere mi eviti. Come adesso." Dice.
"Beh, non so di cosa tu stia parlando." Dico. Vado in camera mia e chiudo la porta a chiave.
Appena mi volto mi ritrovo Theo davanti a me e mi copre la bocca con una mano per evitare che urlassi dallo spavento. In effetti lo stavo per fare.
Piano piano libera la presa.
"Che c'è?" Sussurro abbastanza incazzata.
"Lo sa."
"Tua madre." Aggiunge.
Ma mi stava spiando per caso?
Che nervi.
Mia madre apre la porta di colpo.
Come ha fatto se era chiusa a chiave? Ah giusto, lei ne ha sempre una di riserva nel cassetto in cucina.
E perché lui non l'aveva sentita arrivare?
O forse, l'aveva sentita, ma non ha voluto tirarsi indietro.
Voleva sapere qualcosa.
Loro due si guardano per un istante.
"Perché hai portato un lupo nella tua stanza?" Chiede mia mamma senza staccare lo sguardo da Theo.
"Mamma, che stai dicendo?" Chiedo.
"Alissa basta fingere, so che lo sai."
Okay, questa è la fine.
Dopo qualche secondo di silenzio il mio amico (se così lo posso definire) si fa avanti.
"Tu non lo sei, non è vero?" Chiede a mia madre.
"No. Lo era tuo padre però." Mia mamma risponde a Theo rivolgendosi però a me, come se le avessi fatto io la domanda.
"Tu non lo sei, Alissa." Aggiunge mia madre per togliermi tutti i dubbi.

Non sono un lupo, o licantropo, quel che è. Non sono niente di sovrannaturale. Per fortuna.
Lancio un sospiro di sollievo e mi lascio cadere sul letto, distrutta dalla strana piega che aveva preso la mia vita.

Heyy**
Scusate se non ho scritto molto ma nei prossimi capitoli ci saranno delle sorprese;)
Se vi sta piacendo lasciate una stellina:)

Lo Sguardo Del MaleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora