8.

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Apro gli occhi e cado giù dal letto per lo spavento. C'era Theo seduto sulla sedia della mia scrivania che mi stava guardando.

"Ahia!" Urlo sbattendo la testa sul pavimento rigido.

Lo sento ridere. Forse per la prima volta da quando l'ho "conosciuto".
Ha una risata contagiosa ed inizio a ridere anch'io.
Poi torno alla realtà.

"Come diavolo hai fatto a entrare? La difficoltà non è tanto superare la porta ma superare mia madre!" Dico sarcastica.

"Tua madre è uscita, e poi non sono passato dalla porta ma dalla finestra." Risponde alla battuta.
Gli occhi gli diventano gialli per qualche istante.

"Theo.." Lo chiamo.
Mi guarda con aria interrogativa.
"I tuoi occhi.." Aggiungo distogliendo lo sguardo. Delle volte era bello vedere i suoi occhi dorati, ma delle volte non ci riuscivo proprio; mi mettevano paura e mi trasmettevano quella strana sensazione.. Tipo di qualcosa di sbagliato.
Lui chiude gli occhi e sbatte le palpebre un paio di volte, poi si volta dandomi le spalle.
Dopo qualche secondo si volta di nuovo verso di me ed i suoi occhi erano tornati verdi.
"Riesci a.. controllarlo?" Chiedo curiosa come sempre.
"Fai troppe domande." Dice scorbutico.
"Devo prepararmi per andare a scuola." Dico indicandogli la porta.
"Dopo quello che ho visto ieri vengo con te, ti aspetto in cucina." Ed esce dalla mia piccola stanza.

Mi vesto in nero, come sempre, mi spazzolo i lunghi capelli mossi rosa, mi trucco e vado in cucina.
Trovo Theo appoggiato allo stipite della porta d'ingresso, immobile.
Usciamo e ci incamminiamo a scuola.
Non mi lasciava letteralmente respirare.

"Emh, potresti evitare di diventare una guardia del corpo 24 ore su 24? Grazie." Gli dico.
"Tu ora sai cosa sono, e questo ti rende un bersaglio facile." Dice serio.
"Bersaglio di chi scusa?" Insisto.
E qui finisce la conversazione.

Pochi minuti dopo entriamo in classe e lui dove si siede? A fianco a me.
Una ragazza ci prova e lui la ridicolizza ridendole in faccia.
Mi scappa una risata e provo a soffocarla.

3 ore dopo.

"Ali non ti ho più sentita ieri sera, tutto bene?" Mi chiede Fey.
Oh, che ironia. Penso tra me e me.
"Alla grande." Rispondo fingendo un sarcasmo.
"Okay, se lo dici tu. Senti, oggi pomeriggio ti va di venire con me e Kayla dal tatuatore? Kayla vuole tatuarsi il nome di sua nonna morta sul polso." Dice.
"Inquietante, ma si, vi accompagno. Mi piacerebbe vedere la sua reazione mentre è sotto i ferri." Ridiamo.
"È un po' lontano, ci accompagna Isaac in macchina, okay?" Mi chiede.
"Si, perfetto." Rispondo.
Ci salutiamo e mi allontano da lei.

"Non ci vai." Mi dice Theo che, ovviamente, con il suo grande udito, aveva sentito ogni parola.
"Non me lo impedirai." Dico convinta.
"Non ti devi fidare di Isaac." Scandisce lentamente la frase.
"E perché non dovrei? Io ci vado, fine della questione." Ribatto.
"Non ci vai in macchina con lui. Ti porto io. A che ora devi essere lì?" Chiede serio.
Io sospiro. Sarà una lunga giornata.

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Mi risistemo un po' aggiustando il trucco mezzo sbavato ed esco dal mio appartamento.
Salgo in macchina.
"Sinceramente ho paura a stare nella macchina con te." Dico preoccupata.
Lui mantiene lo sguardo fisso in avanti e non riesce a trattenere un sorriso. Poi mette in moto e vengo ribaltata sul sedile seguita da una sgommata.
"Era proprio questo che intendevo." Dico guardando avanti, terrorizzata dalla sua guida.
Poi lui si volta verso di me, ride, e riprende a guidare.
Decido di accendere la radio e ascoltiamo un po' di musica.
Lui opta per quella troppo tamarra ad un volume assurdo, in più lui con il super udito avrebbe sentito ancora più forte di quanto non fosse già.
Trascorriamo tutto il tragitto in silenzio, accompagnato da qualche risatina da parte sua nei miei confronti. Rideva del fatto che io avevo paura di stare in macchina con lui.
"Guarda che con me sei molto più al sicuro di quanto non potresti essere con qualsiasi altra persona. "Aggiunge come leggendomi nella mente e rispondendo alla mia domanda.
Io però continuo a fidarmi solo di me stessa, e lui sembra accorgersene.
"Non ti fidi vero?" Dice con lo sguardo fisso in avanti, e tornando serio.
Non rispondo.
"Non so dirti se sia una cosa positiva perché è una cosa prudente, o negativa perché è un classico istinto animale." Dice poi più a se stesso che a me.
Io mi rattristo e la conversazione finisce.

Ecco l'aggiornamento!
Spero vi stia piacendo, lasciate un commento o una stellinaa:))

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