52.

564 73 12
                                    

Non è possibile..

Vedo davanti a me la figura alta e perfetta di quello che una volta era il mio fidanzato. E vederlo lì, in tutto il suo splendore, mi fa veramente crollare.
Lui è ancora in piedi, in giacca e cravatta. E mi guarda.
Mi guarda impietrito, e terribilmente spaventato.

Sono ancora inchiodata al suo sguardo. Le lacrime mi appannano la vista, così non riesco a guardarlo come vorrei.
Un vortice di sensazioni e di emozioni diverse mi travolge completamente.

Felicità?
Tristezza?
Confusione?
Paura?
Perplessità?
Incredulità?
Speranza?

Tutte queste emozioni insieme mi travolgono, sono tutte presenti, si, ma la più frequente, la più forte, quella che sento più vicino, è la rabbia.
Tanta rabbia.

In questi pochi istanti è quasi come se la mia mente stesse viaggiando in un altro spazio temporale.
Tante domande senza alcuna risposta sensata.

Perché Theo è qui davanti a me?
Perché è a New York?
Come fa ad essere vivo quando Isaac mi aveva esplicitamente detto che era morto?
Ma soprattutto..
Se è vivo, perché non è tornato da me?

Tutti ci guardano attoniti. Un signore sulla quarantina cerca invano di chiedermi cosa avessi, ma io non riesco a elaborare una risposta sensata, o una frase di senso compiuto.

Non ce la faccio. Un conto era quando lo avevo visto la prima volta, era sparito, ed era riapparso dopo 5 lunghi mesi. All'epoca non lo conoscevo ancora.
Ma, Dio, sono passati 2 anni.

Perché mi ha fatta stare male per tutto questo tempo?
Se non voleva più stare con me bastava dirmelo. Io avrei cercato di accettare la cosa, in un modo o nell'altro. Ma, fingersi morto?

Da lui, due anni fa, non me lo sarei mai aspettato.

"Va tutto bene, tesoro?" Mi chiede Liz appoggiandomi una mano sulla spalla.

Vorrei gridare, urlare, dire a tutti che non sto bene per niente.
Ma non ci riesco.

Riesco solo a scappare, come tutte le volte.
Così, esco piangendo dalla stanza piena di gente, e corro per i grandi corridoi dell'edificio, senza una meta.

Riesco a sentire i passi di qualcuno seguirmi. Theo.
So per certo che lui è molto più veloce di me, così mentre corro mi tolgo i tacchi, tenendoli poi in mano.
A piedi nudi riesco a correre più veloce, ma avendo ancora la vista appannata non riesco a vedere un granché.

Però riesco a vedere l'ascensore.
Devo raggiungerlo.

Corro, corro, corro e corro.
Ci arrivo e ci entro di corsa. Dopodiché inizio a schiacciare tasti a caso, per andare via di lì.
Quando le porte dell'ascensore si stanno per chiudere, un piede si infila tra le due ante, bloccando il mio, ormai fallito, piano di fuga.

"Ti prego, va via.." Sussurro piangendo, voltandomi dall'altra parte. Non voglio proprio incontrare i suoi occhi, quelli che mi hanno incantata per fin troppo tempo.

"No, no.. Alissa, ascoltami, devi ascoltarmi." Theo mi posa entrambe le mani sulle spalle, cercando di avere una conversazione con me. Ma io non lo ascolto. Non voglio.

"Levami le mani di dosso! Sei solo uno stronzo!!" I sussurri si sono trasformati in grida.

"Ti prego, Alissa.. Lasciami spiegare.." Sento uno strano tono di voce da parte di Theo, così alzo gli occhi nella sua direzione e lo scovo con gli occhi più tristi e appannati dei miei.
Sta piangendo?
Sul serio?

Mi scappa una risata amara, quando poi l'ascensore si apre ed io me ne vado. Furiosa più che mai.

Lui, ovviamente, mi corre dietro. Una volta usciti completamente dall'edificio, sento i passi di Theo, dietro di me, fermarsi.

"2 minuti."
"Perfavore.." Insiste lui, fermandosi in mezzo alla via.

Mi porto una mano sulla fronte, altamente frustrata sul da farsi.
Io mi fermo a guardare la strada di New York. La vita delle altre persone va avanti, le macchine sfrecciano davanti a me. Mi fermo a pensare.
Ma per quanto io possa essere arrabbiata, ormai sono qui, no?
Se io me ne andassi ora senza ascoltare la sua versione, vivrei per sempre con questo peso.
Voglio sapere, devo sapere. Sarà dura questa conversazione, ma deve avvenire per forza.
Mi volto, ancora con i tacchi in mano.
Lo guardo. Affronto il suo sguardo.

"Due minuti." Asserisco fredda.

Lui sembra fare un grosso sospiro di sollievo ma, come me, non riesce a smettere di piangere.

Scusate se il capitolo è più corto del solito, ma ho quasi finito il 3g!
PIANGO.

Anyway, volevo dirvi che nel prossimo capitolo verrà spiegato tutto, quindi non siate troppo confusi:3

P.s: Lasciate una stellina se no faccio finire male la storia muahaha. No okay, scherzo ovviamente:3

(Ah e scusate per l'orario, so che sono le 6:44 di mattina ma non avevo più sonno)

Lo Sguardo Del MaleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora