Quarta Parte
Carter's povEra passato qualche mese, il compleanno di Oli, il natale, il capodanno e persino il mio, di compleanno. Mi sentivo meglio, ma a tratti sentivo ancora il malessere e i sintomi possedermi nel profondo.
Non era facile uscire dalla dipendenza; lo sapevo prima e in quel momento lo sapevo il doppio. Purtroppo non riuscii a smettere di fumare, che forse era la meno peggio dipendenza tra tutte quelle che mi stavo scrollando di dosso.
Stavo arrivado a casa con una delle tante bici ammassate nel retro della casa, quando vidi che Oli era tornato prima del previsto a farmi visita, in un giorno della settimana in cui di solito non veniva mai, era sempre occupato. Me ne accorsi per via dell'auto nel vialetto.Entrai con enfasi. Ero passata dal parrucchiere in centro per prepararmi, nella vana speranza che quel giorno sarebbe successo qualcosa di speciale, perchè, dovevo ammetterlo, in quei mesi c'eravamo avvicinati molto. Sapere che il mio desiderio, quello che covavo nel profondo da settimane, si fosse realizzato, era qualcosa di incredibilmente irreale.
Lo richiamai un paio di volte ma non rispondeva, così optai per andarlo a scovare. Nel frattempo attaccai il cappotto accanto al suo sull'attaccapanni. Non ci volle molto per trovarlo in cucina. Aveva sistamato delle cose sulla tavola e quando lo vidi, poggiò i due piatti sulla tovaglia rossa.
Forse per la prima volta avrei festeggiato veramente il San Valentino. Non ci credevo molto in questa festività, ma era un opportunità per stare con Oli e testare il suo affetto nei miei confronti."Temevo che avrei dovuto riscaldare tutto nel microonde" Disse venendomi a prendere per mano. Rimasi piacevolmente sorpresa da quel gesto che non avevo mai visto prima, da parte sua. Non facevo altro che sorridere incantata. Pensavo a come fosse possibile non averlo ancora baciato. Non riuscivo a spiegarmi perché sembrasse tanto bello ai miei occhi, ora. Provavo qualcosa di diverso per lui: finalmente un sentimento incontrastabile.
"È pasta!" Esclamai, poi proseguii dicendo: "Sai come si cuoce la pasta?"
"Metto l'acqua, la pasta e poi quando cuoce è pronta"
Mi misi le mani sugli occhi e incominciai a ridere con lui e la sua mancanza di umiltà. Non sapeva cucinare. E mi bastava quel l'affermazione per esserne certa...Eppure io ero cotta a puntino."È il pensiero che conta..." Dissi gentile. Mostrai un sorriso sincero e mangiammo quella pasta un po' troppo al dente, immersa nel sugo.
"Buon San Valentino" Annunciò dopo che entrambi finimmo di mangiare. Ricambiai gli auguri ad occhi bassi... Non eravamo ufficialmente una coppia, era una situazione confusa, a dire il vero.
"C'è qualcosa che non va, Carter?" Sorrisi fiacca. Non riuscivo a contenere il mio dubbio esistenziale. Era un tormento.
"Oli... Perchè hai fatto tutto questo? Lo apprezzo infinitamente; mai nessuno aveva fatto questo per me, ma volevi dirmi qualcosa con questo pranzo? Era un messaggio per noi due?" Cercai disperatamente di capirlo. Volevo sapere cosa eravamo secondo lui. Per me eravamo due ragazzi pronti per intraprendere una vita insieme, piano, piano, con molta calma.
Si alzò e lo vidi incamminarsi verso le scale che portavano al piano di sopra. Rimasi di sasso, ma fortunatamente si girò per farmi cenno di raggiungerlo. Mi accigliai.Successivamente non me lo feci ripetere due volte; lo seguii verso il piano superiore. Una volta arrivati in camera, solo silenzio. Iniziavo ad alterarmi, perchè non rispondeva alla mia domanda molto importante per me. La risposta avrebbe cambiato tutto quanto e ci tenevo moltissimo a sentirmi dire quello che speravo.
"Oli...Sto sempre aspettando una ris-" Mi interruppe nel modo più dolce che potessi mai immaginarmi. Erano settimane che mi immaginavo quella scena che stavo vivendo. Erano settimane che immaginavo di risentire il sapore delle sue labbra sottili. Il bacio a stampo che mi spiazzò per qualche secondo, si tramutò in un bacio più appassionante, ma per niente peccaminoso. Non mi aspettavo assolutamente questo da un ragazzo come Oli. Troppi pensieri. Volli scacciarli via tutti e scivolare lingua a lingua con il mio lui... Magari mio. Speravo così tanto che lo fosse. Era colpa mia se si stava cadendo nella lussuria, ma non riuscivo a contenermi: desideravo davvero che fosse mio.
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Suicide Season • Oliver Sykes • #Wattys2017
FanfictionOliver Sykes è un ragazzo Inglese dalla vita molto breve, ma intensa. Intento a vivere solo 27 anni della sua vita, un giorno, si troverà a decidere se suicidarsi come prestabilito il giorno del suo ventisettesimo compleanno o seguire il suo cuore c...