L'aria di frenesia per il primo concerto in Spagna era palpabile. Se solo avessi avuto le mani libere dalla fotocamera, avrei accarezzato ansia ed emozione, proprio come un piccolo cagnolino.
Sperai di fare un ottimo lavoro con le foto, anche se credevo vivamente che si notasse lontano un kilometro che le foto sembravano fatte da un principiante inesperto.
Volevo che il tempo passasse il più velocemente possibile, perché non ce la facevo già più.
Non era la vita che mi si addiceva, quella della tournee. A dire il vero, nessuno stile di vita mi si addiceva... Colpa del disastro che ero divenuta nel tempo.
Dopo ogni show mi era sembrato di capire che ci fosse sempre un after party, così indagai. Feci amicizia con alcuni dello staff, in particolare con una ragazza molto, molto affascinante dai lunghi capelli rossi. Le gambe slanciate e, a coprirla, una felpa nera oversize con la scritta stuff sul retro. Anche io ne avevo una, ma non mi stava così bene... Se dovevo essere onesta con me stessa, io ero solamente un banale 7, quando lei era vome minimo un 9. Anche Oliver era un 9 ed ecco spiegato perché a me ci teneva proprio come si tiene ad un cane. È affezione. Non sarebbe mai stato innamorato di un 7 qual ero."Dana, mi chiamo Dana. Nessun tipo di battute incentrate sulle banane, perfavore: 'Dana banana', no grazie. Giusto per darti un avvertimento" Disse in tono ironico. La sua voce squillante mi si inchiodò nel cervello e martellava senza pietà.
"Tranquilla...Io sono Carter" Lei storse il naso. Era molto sincera: diceva esattamente quello che pensava senza alcuna paura.
Persino quando distorceva i suoi lineamenti perfetti sembrava stupenda, un po' come Cara Delevigne. Semplicemente impressionante.
"Carter...Un nome inusuale per-"
"Per una ragazza...Lo so bene, grazie"
"Finalmente qualcuno con un nome migliore del mio, per lo meno..." affermò prima di cadere in una risatina simpatica.
"Non ti ho mai vista in tour con la band, sei nuova?"
"Così sembra..."
"E sei la fotografa!" Affermò indicando la reflex appesa al mio collo. Sorrideva smisurata. Annuii per dileguarla.
"Devi essere brava, allora. Oli è molto esigente riguardo ai set fotografici della band e per la Drop Dead" Sgranai gli occhi. Non si era parlato di una seria carriera professionale da fotografa, ma sarebbe stata un opportunità enorme da cogliere sul colpo. Gli dovevo molto, anche se era davvero uno stronzo, un bastardo, un cretino, un traditore, un falso...E allo stesso tempo il ragazzo più bello che i miei occhi avessero mai visto.Lo odiavo, ma era parte di me.
"Sei carina, sai?" Mi domandò. Rimasi estereffata ancora di più, rispetto alla notizia antecedente. Per dirlo una creatura simile dovevo essere qualcosa di davvero non troppo schifoso agli occhi di Oliver.
"Grazie, credo..."
"Ci vediamo al party. Non mancare, non perderti e sopratutto, tarda" Mi consegnò un bigliettino da visita ancheggiando.
"Volevi dire non tardare, non è così?" Sembrai davvero impacciata rispetto a lei.
"No. Fa tardi. Oli arriva sempre prima di tutti quanti; se arrivi in ritardo ti farai notare"
"Non credo di averne bisogno"
"Perché mai? Nessuna rifiuta di passare una notte con Oliver Sykes, perché mai tu si? Devi essere pazza"Mi grattai il capo e storsi la bocca. Non volevo sbandierare ai quattro venti la mia relazione andata in malora con Oli. Stentavo a contenermi; lei era così sociale da farmi venir voglia di chiacchierare per ore...Avevo bisogno di un amica con cui parlare e sfogarmi, ma dovevo assicurarmi che fosse affidabile.
"Storia particolare"
"Interessante..." Concluse con un gesto simpatico della mano.
"Qual è il tuo lavoro, qui?" Chiesi curiosa.
"Io mi occupo del guardaroba dei ragazzi" Rispose scostandosi i capelli dalle spalle per poi raccoglierli in una crocchia spettinata. Mi venne il nervoso al solo pensiero che stesse così bene anche con un grumolo del genere in cima alla testa."Tu non sei del mestiere, vero?" Mi domandò sospettosa. Il suo sguardo disse tutto quanto in pochi secondi.
"No..."
"Che ci fai qui?"
"Oli ha avuto questa idea...Io...Io ho accettato, ma sono ancora disorientata...e"
"Ferma, ferma, ferma" agitò le mani convulsamente. "Manca il pezzo prima: come mai ti voleva in tour?"
Sospirai a sguardo basso. Non ero certa di potergli raccontare la nostra storia. Mi fidai dell'istinto.
"Oliver stava con una certa Hannah, tempo fa...Nel mentre stava anche con me. Quando lo scoprii lo eliminai totalmente dalla mia vita, ma chiaramente Oliver è difficile da dimenticare...È un ragazzo stranissimo, ma mi ha rubato il cuore, devo essere sincera. Si è pentito di avermi tenuto tutto nascosto ed ora sta provando a farmi credere che vuole me nella sua vita, anche se non so ancora in che veste; se come amica oppure la sua compagna"
Sentii un grosso macigno posarmisi sullo stomaco, come se non dovessi raccontare tutto ciò a lei, che fondamentalmente era una sconosciuta."Non fare quella faccia...Sono abituata a mantenere segreti. Ho visto i ragazzi nudi molte volte e conosco cose di cui non dirò mai a nessuno.
Ad ogni modo...Lo avevo intuito. Potrebbe essere un ottima esperienza per te questo tour...Magari davvero vorrà sistemarsi con te. Fa fatica ad impegnarsi solo perché è una persona di immagine pubblica, ma non temere" Si espresse per poi stringermi il dorso della mano con un sorriso rassicurante.
Potevo aver trovato un amica, forse. Una confidente fidata. Ci sperai molto.***
Alla fine mi presentai all'after party. Era tutto già un gran casino; non che ci fosse "molta gente", ma era il posto che era un vero e proprio disastro. Ridotto già in pessimo stato, stetti attenta al pavimento e a non farmi male, o addirittura tagliarmi con i vetri. Sembrava che Oli fisse già passato...Avevo sentito che una sua valvola di sfogo fosse proprio quella di rompere bottiglie vuote quando era ubriaco. Strinsi i denti ed incuriosita raggiunsi tutti quanti. Riconubbi la rossa da lontano e lei fece lo stesso.
"Carter! Alla fine sei venuta. Hai ritardato come ti avevo detto, monella" Mi strizzò l'occhio prepotentemente.
"No, no. In realtà non trovavo un vestito adatto e sono andata ad acquistarlo...ho avuto dei problemi con l'orientamento e mi sono persa...e-"
"Si, si, ok. Hai fatto bene, ad ogni modo" Concluse tagliando di netto e perseguendo il suo pensiero malsano. Lei portava dei tacchi vertiginosi che quasi mi facevano sembrare una bambina, facendo riferimento alla mia già scarsa statura. Per lo più portavo soltanto degli stivaletti con un rialzo da far ridere, dato che non avevo idea di come funzionasse un tour. Non credevo ci fossero anche delle feste e, soprattutto, che le band riuscissero a tenere sulle spalle tutta la stanchezza del concerto per poi buttare altra energia in un party, subito dopo.La vista di Oli nell'angolo della stanza, raggrumato con delle altre persone mi fece mancare un battito ed improvvisamente avvampai in un unico calore che partì dallo stomaco per poi darmi alla testa.
Adoravo osservarne le movenze facendo finta di fare tutt'altro. La musica non era così alta da spaccare i timpani, ma nemmeno così bassa da permettere a me e a Dana di avere un colloquio decente.
"Continua a fissarti, puffa" Di solito avrei reagito a delle esclamazioni dei genere e ai nomignoli, ma ero in balia di tre mila distrazioni e, sopratutto, Dana era fatta proprio così; forse era veramente più forte di me da quello che dava a vedere."Lo so...Non è una novità"
"Qui qualcuno se la tira parecchio" Scherzava così bene da strapparmi delle risate involontarie. Iniziava a piacermi la nostra complicità. Lei si girò per ordinare da bere. Rimasi scioccata quando azzeccò il mio preferito: Sex on the beach. Mi fece l'occhiolino e mi diede qualche nozione sul fatto che i vestiti rispecchiassero cose riguardo alla personalità e quindi a cosa bevevamo solitamente.
"Sapevo che Hannah non era quella giusta per lui...Ne ero certa"
"Non so proprio che dirti, Dana...Io spero in qualcosa..."
"Qualcosa che non accadrà mai se non muovi il culo"
"Perché dovrei andare io?"
"Perché chiaramente siamo all'after party dei Bring Me The Horizon e Oli non può fare la figura di quello che si abbassa a prendere sotto braccio una ragazza mentre è mezzo ubriaco"
Storsi il naso per il ragionamento che non comprendevo per niente. Non volevo averci a che fare se era ubriaco...Pensai tra me e me. E si notava parecchio."Muoviti" Ordinò cercando di smantellare il mio sguardo interdetto.
Presi coraggio ed insieme adesso l'ultimo sorso del Sex on the Beach. Impacciata, ma non troppo, tagliai la sala in due, mirando proprio ad Oli; il ragazzo che volevo, ma che mi costava sofferenza avere per me. Dopo tutto, non potevo imprigionare uno spirito come il suo, dunque o mi liberavo io, oppure potevo dirgli addio.
"Carter...Sei bellissima stasera, sei lucente. Brilli un po' di luce tua con quegli occhioni"
Sapevo che era ubriaco, ma mi presi i complimenti ugualmente. Faceva fatica a cavarli fuori così facilmente di solito.
"Ti ringrazio, anche tu non sei per niente male, te lo assicuro"
Lasciai parlare gli ormoni."Vieni qui, andiamo" mi avvicinai piano e mi fece segno di farlo ancora di più. Ebbi un brivido.
"È ancora presto per farci vedere insieme, è meglio mantenere ancora un po' le distanze, ma se vuoi possiamo andarcene in hotel...Basta solo un tuo gesto e ce ne andiamo nell'immediato" Tirai un sorriso e riflessi su quanto desiderassi lui, i pro, i contro. Tutto. Ma alla fine era il cuore a comandare sempre, purtroppo.
Tornai da Dana riferendole tutto. Lei mi prese parecchio in giro su quanto fossi impacciata per quel mondo ed io la ascoltai sorridendo. Era bello avere qualcuna così accanto.
Oli continuava a guardarmi, a scrutare ogni mio movimento con occhi poco discreti. Sembrava mi volesse anche lui quanto lo volessi io stessa.
Dana parlava senza freno, ma ormai era diventata un sottofondo per i nostri sguardi fugaci.
Gli feci cenno con la testa e sgattaiolammo via in parti opposte, per poi ritrovarci nella medesima. Speravo che la sbronza di Oli non fosse così pesante da fargli dire cose che non mi avrebbe mai più detto.
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Suicide Season • Oliver Sykes • #Wattys2017
FanfictionOliver Sykes è un ragazzo Inglese dalla vita molto breve, ma intensa. Intento a vivere solo 27 anni della sua vita, un giorno, si troverà a decidere se suicidarsi come prestabilito il giorno del suo ventisettesimo compleanno o seguire il suo cuore c...