Mi piaceva come il suo inebriante profumo si era mixato perfettamente con l'odore di Marijuana. Stavamo sempre lì, con la testa leggera tra una risata e l'altra, tra un dispetto e l'altro...Tra un tentativo di mettere insieme una frase con l'altra. Dopo il primo joint avevamo deciso di farcene un altro. Ognuno aveva i propri motivi per sballarsi in quel momento, ma ancora non ne avevamo condiviso il contenuto. Anche da fatto Oli non apriva bocca a riguardo.
"Io lo vedo nei tuoi occhi; ti serve qualcos'altro per sentirti viva..." Affermò tentennante con un sorriso stampato in viso. Il sorriso che non ero mai stata in grado di immaginare sul suo viso, ed ora che ne avevo la conferma di un esistenza tanto bella, la mia testa era in delirio."Decisamente mi serve qualcos'altro" Dissi sicura. Avevo un sorriso sghembo che lasciava a desiderare molto. Mi guardava più seriamente da quel momento in poi. Si avvicinò sorridendo e ricambiai lentamente. Cosa in quel momento non lo era? Abbassò la testa un paio di volte prima di avvicinarsi del tutto. Sentii il cuore in gola quando ci scambiammo l'ultimo sguardo prima che poggiasse le labbra sulle mie; prima lentamente, quando poi se la sentì, mi spinse su tutta la lunghezza del divano. Si protese con prepotenza sul mio corpo e la foga si impossessò di lui.
Mi divertii moltissimo a sentirmi parte di lui, ed era quello che volevo anche io, ma non lo conoscevo abbastanza per riuscire a condividermi con lui. Avevo uno strano timore che nascondesse atroci ed oscure verità dietro a quel comportamento da duro.Lo fermai piano. Lui non capiva cosa avessi intenzione di fare e per lo più era anche sballato. I suoi occhi parlavano da loro: rossi come la passione che mi pompava nelle vene per lui. Dovevo ammettere questa verità assoluta. In quel momento mi piaceva il cinquanta per cento di tutto ciò che costituiva la sua essenza, di ciò che era Oliver Sykes.
"Che fai?" Domandò sorridendo sempre più. In un attimo di lucidità mi accorsi di averlo veramente baciato e che stavo evitando di legarmi a lui. Un vero e proprio controsenso, qualcuno avrebbe detto. Bhe, io pensavo semplicemente che praticando del sesso con lui non mi sarei, ben appunto, legata alla sua persona, piuttosto che gli avrei concesso di esplorarci l'un l'altra senza un vero e proprio attaccamento psicologico, sociale. Non volevo questo da Oli.Io volevo conoscerlo e sapevo sarebbe stata una fatica assurda, una scalinata molto ripida da scalare, ma che mi avrebbe poi ripagata, una volta in cima. Il vero fatto, quello concreto, era che stavo sottovalutando la morte di mio padre a causa di tutto quello che mi stava uccidendo lentamente. Quello che stava uccidendo me.
Mancava solo Oliver alla lista di cose che mi avrebbe portato alla morte diretta e sicura. Dovevo scappare prima che fosse troppo tardi. Mi ripresi minuto dopo minuto e non fui poi cosi sicura che Oliver fosse nel pieno della sua 'fattezza' ormai.
"Cart, dove stai andando?"
"Devo raggiungere la mia famiglia"
"Come sarebbe..."
Presi l'unica borsa che avevo come effetto personale e provai a fuggire il più velocemente possibile, ma inciampai sulla piega del tappeto a causa della testa ancora un po' troppo leggera ed i movimenti ancora un po' troppo lenti. Non provai minimamente imbarazzo per la goffaggine con cui caddi, volevo solo scappare fin dal principio."Fermati" Insistette Oliver, tenendomi da dietro, le braccia. Mi dimenai per qualche volta, ma mi arresi quasi subito. Per quanto potesse essere esile, di foza ne aveva a sufficienza per depistare la mia tentata fuga.
"Perchè? Che hai?" Domandò con un arrabbiatura di fondo che stava per emergere.
"Non sono pronta a starti così vicina, ok? Ho un certo timore nei tuoi confronti"
Non affermai niente riguardo al fatto che lo sarei stata in futuro, oppure no. Era una frase neutra necessitante di consolidamento da parte sua. Volevo che mi desse sicurezze, perchè ero già io l'insicurezza in persona, non potevo sostenere e sorreggere un altro insicuro."Fanculo" Disse lui con un beffardo sorriso. Continuava a mantenere la sua presa su di me, anche se pian, piano andava ad affievolirsi, fino a scivolare via dal mio corpo. Non avevo idea del fatto che mi sarebbe mancato quel tocco, ma al momento non volevo saperlo.
Non sapevo nemmeno cosa dirgli...Scambiai solo uno sguardo con lui e bastò. Bastò per fargli capire quello che, probabilmente, provavo. Distolse immediatamente gli occhi deluso più che mai ed aspettò che me ne andassi da me. Speravo vivamente che capisse ciò che volevo comunicargli. Non volevo stargli lontana, detto esplicitamente, ma neanche vicina con un mucchio di insicurezze.
Dovevo raggiungere mia madre a Sheffield. Questo era l'importante al momento.
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Suicide Season • Oliver Sykes • #Wattys2017
FanficOliver Sykes è un ragazzo Inglese dalla vita molto breve, ma intensa. Intento a vivere solo 27 anni della sua vita, un giorno, si troverà a decidere se suicidarsi come prestabilito il giorno del suo ventisettesimo compleanno o seguire il suo cuore c...