Chapter Twenty

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Vidi la chioma bionda di Blake farsi avanti. Quel ragazzo era tipo ovunque, e la cosa è inquietante.
Si avvicinò al fratello e dopo avermi sorriso cominciò a parlarci a bassa voce. Grazie della considerazione.
Ero pronta ad andarmene visto che ero ferma in mezzo alla corsia come una demente.

-A domani, Reb!- urlò Blake, io mi girai e sorrisi. Ero al settimo cielo. Quel ragazzo mi faceva uno strano effetto e non andava per niente bene perché sapevo che sarebbe andata male, malissimo.
Arrivai in cassa e notai che Cameron stava pagando, così mi avvicinai, e dopo aver ricevuto varie occhiatacce da coloro che faceva la fila, arrivai dietro di lui. La cassiera alternò la sguardo da me a lui e poi fece una faccia leggermente schifata.
Genia, guarda che non ha quarant'anni ed io cinque.

-Arrivederci.- dissi io uscendo dal supermercato, non ricevendo, ovviamente, nessuna risposta. Grazie, eh.
Senza dire nulla si incamminò verso casa sua, credo. Dovevo ammettere che questo suo silenzio nei miei confronti mi infastidiva. Gli avevo dato dei soldi, ero corsa da casa mia fino a scuola, col naso che mi faceva male, solo per lui, e questo è il suo 'Grazie mille, Rebecca'?
Ma va al diavolo.

-Grazie, Rebecca. Oh, non c'è di che, Cameron.- dissi per farglielo notare, infatti arrestò la sua camminata e si girò per poi cominciare a camminare verso di me. Adesso ho leggermente paura, ed io che pensavo fosse un ragazzo solare e simpatico.
Se non mi da un pugno sul naso, che si romperebbe e diventerei Voldemort, sono fortunata.

-Grazie, Rebby!- disse con una vocetta fastidiosamente acuta. Ridacchiai insieme a lui che poi tornò per la sua strada dopo aver detto un leggero 'A domani'.
Alla fine non era così male come credevo. Era solamente più chiuso verso le persone che non conosceva.
Arrivata a casa trovai Jacob seduto sul divano a guardare la televisione, appena mi vide la spense e cominciò a guardarmi male. Ero forse nei guai?

-Dove diavolo sei stata?!- urlò alzandosi dal divano ed avvicinandosi a me. E adesso che mi invento?'Scusa, ma mi ha chiamata mia nonna che stava l'ospedale e voleva delle patatine alla paprica.' Wow, che grande scusa.
Beh sì, da come avrete notato non so mentire. Ma si può imparare, no?
Jacob continuava a fissarmi in attesa di una risposta, ma io non sapevo che dirgli.
Ad interrompere quel silenzio imbarazzante fu proprio la suoneria del mio cellulare, che segnava l'arrivo di un nuovo messaggio. Lo presi e Jacob cominciò guardare. Ma i cavoli tuoi?

Da: Cameron
Grazie mille. La festa la terrò sabato, sei invitata.

-Cameron? Cameron chi? Cameron cosa? Cameron come? Cameron perché?- parlò Jacob prendendo il mio telefono tra le sue mani e digitando qualcosa, cercai di riprenderlo, ma invano. Così gli diedi un pugno sul fianco e si mosse, così che potei prenderlo e fuggire nella mia stanza.
Vidi cosa aveva scritto.

A: Cameron
No, non rompere più.

A: Cameron
Scusami, era un mio amico.
Comunque, ci sarò.

Speriamo non se la sia presa, tutta colpa di quell'idiota di Jacob che non si sa fare i cavoli suoi una volta ogni tanto.
La porta della mia stanza venne aperta e mia madre apparì sulla soglia, la osservai cercando di capire se fosse arrabbiata con me per essere, praticamente, scappata di casa o no.

-Domani io e tuo padre staremo fuori tutto il giorno, torneremo sabato mattina. Volevo avvertirti così magari puoi invitare Hanna, Kate e Carly a dormire qui.- disse e dopo aver annuito se ne andò. Sì certo, come no. Adesso invito proprio loro.
Ma per piacere. Riflettei sulle sue parole e mi venne in mente che avrei potuto invitare Emma a casa mia, senza dire nulla a nessuno, ovviamente.
Così cercai il telefono, ma non lo trovai.
Jacob! Ce l'ha Jacob!

Scesi al piano di sotto, ma non lo vidi. Se ne sarà andato. Vidi però il mio cellulare sul bracciolo del divano, così lo afferrai e cercai tra i contatti il numero di Emma. Che avevo salvato come 'Hunterina'. Già...Disagio.

A: Hunterina
Domani sera ho casa libera, ti va di venire da me a dormire?

Posai il telefono e mi rimisi sui libro, visto che Jacob aveva interrotto il mio studio. Continuai a studiare fino alle otto, cenai e poi andai a letto.
Come ogni giorno, nulla di particolare.

...
-Rebecca!- mi richiamò una voce per poi prendermi il braccio e trascinarmi indietro, evitando di andare addosso al ragazzo che andava sullo skate.
Mi risvegliai dal mio stato di trance e mi girai verso che mi aveva chiamato e trascinato. Mi accorsi che fosse Hunter.
Sia lodato quel ragazzo, sempre sia lodato.

-Hey, grazie...- dissi imbarazzata dalla mi figura da demente di pochi secondi prima. In risposta udì una risata e poi un 'Di niente'.
Alzai lo sguardo, che avevo precedentemente abbassato, per incontrare gli occhi Emma che ci osservava incuriosita. Se oggi muoio sappiate che vi ho sempre odiato.

-Che hai oggi?- mi domandò incamminandosi verso il gruppo di Madison. Oh nono, non ho intenzione di vedere quei due sbaciucchiarsi ad un palmo dal mio viso. Eew.
Così lo presi per un braccio e gli feci cambiare direzione. Mi guardò confuso, ma non commentò.

-Sono solo assonnata. Vieni, ti faccio conoscere una mia amica...- dissi sorridendo malvagiamente. Sapevo che da lì a poco ne avrei viste di tutti i colori, ma almeno mi sarei goduta la scena. Arrivammo davanti Emma che...

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Byee

Tough Love  ||Blake Gray Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora