Trovarlo intento a rompere il suo armadietto, dal momento che lo sbatteva ripetutamente, con fare molto adirato. Senza pensarci due volte mi slanciai contro di lui, piazzandomi proprio davanti. Il suo sguardo passò da arrabbiato a confuso.
-Hey, vieni con me. Subito.- esclamai senza dargli il tempo di dire alcuna cosa, afferrai il suo braccio saldamente lo trascinai fino ad Emma, non poco distante da noi, ma neanche troppo. Rischiai più volte di far cadere i libri a qualcuno e di uccidere qualcun altro, ma alla fine raggiungemmo la bionda, che se fossimo stati in un cartone animato probabilmente le sarebbe uscito il fumo dalle orecchie.
Hunter era ancora confuso dietro di me, d'altronde non potevo biasimarlo.-Emma!- la richiamai riuscendo ad attirare la sua attenzione, ma prima che potesse sbraitarmi contro, video il moro, il quale sorrideva in modo alquanto malizioso e sospetto. La bionda arrossì in un batter d'occhio ed io iniziai a sospettare di non sapere qualcosa.
-Stai bene?- le domandò con il suo solito charme da ragazzo cattivo e figo. Lei era completamente imbambolata, talmente tanto che se le avessero tirato addosso una secchiata d'acqua non avrebbe detto nulla, continuando a fissare il ragazzo davanti a lei, che ridacchiava sotto i baffi.
-Sisì...- sussurrò lei, facendosi piccola piccola davanti a quelle due pozze verdi. Io mi allontanai di qualche passo, giusto per osservare come occhio esterno la situazione e farmi un quadro generale: Emma si era presa proprio una bella sbandata per Hunter, ma non ero sicura che fosse ricambiato il sentimento.
Ben presto mi ritrovai a camminare all'indietro, allontanandomi il più possibile dai due. Mi riempiva di gioia il fatto che Emma avesse trovato qualcuno la facesse calmare, che la facesse sentire viva e felice. Temevo solamente che Hunter le spezzasse il cuore, essendo bene a conoscenza della sua reputazione da dongiovanni. Ma non bisogna affidarsi alle voci di corridoio...Emma's part
Il moro davanti a me mi sorrideva sornione, sapendo ormai l'effetto che mi provocava, ed io non potevo far altri che sentirmi una bambina davanti a quello sguardo che non sapevo sostenere, divenivo piccola piccola quando si avvicinava e perdevo completamente la testa quando il suo profumo di colonia invadeva le mie narici, facendomi sentire in paradiso. Ma sapevo bene che Hunter non era nulla di buono per me, lo sapevo quando non era nei paraggi, quando ero lucida, quando non ero sotto il suo 'incantesimo'. Lo sapevo benissimo, ma quando era vicino io non capivo più nulla e non sentivo nient'altro che il mio cuore battere all'impazzita insieme alle gote del mio viso che diventavano sempre più rosate.-Cos'è successo? Chi ha scatenato l'ira funesta di Emma Hale?- mi derise, mentre ci incamminavamo per una meta a me sconosciuta, ma sarei andata ovunque con lui. Arrossai sentendo quelle parole e mi spostai una ciocca di capelli da davanti il volto.
-Uhm... Non credo che posso dirtelo...- risposi sviando l'argomento. Ero abbastanza sicura che Becca non voleva che si sapesse in giro l'avvenimento con quel pezzo di materia organica. Al solo pensiero mi faceva venire il sangue al cervello.
-Allora che ne dici di rilassarci e basta? Ti vedo molto tesa...- iniziò ad abbassare il tono di voce, mentre entravamo dentro un'aula. Annuii poco convinta, non mi fidavo di me stessa quando il moro era nelle vicinanze, no ero sicura di quello che avrei fatto solo per compiacerlo.
Mi guardai intorno per poi capire di essere nel laboratorio in disuso di chimica. Non andavo benissimo in quella materia, ma mi piaceva utilizzare le provette e fare vari miscugli, per questo mi avvicinai ad uno scaffale con il materiale per la materia, osservandolo curiosa. Quando un respiro caldo cominciò a sbattere contro il mio collo leggermente scoperto dai capelli corti.-Sei ancora più attraente con quell'espressione curiosa...- mi sussurrò nell'orecchio, facendomi rabbrividire. Il mio battito cardiaco era aumentato nel passare di cinque secondi e non riuscivo pensare a niente altro che il suo respiro sul mio collo e alle sue mani sui miei fianchi, dove accarezzavano la mia pelle, facendomi sentire irrecuperabilmente vulnerabile.
-Hunter...- il suo nome sfuggì dolcemente dalle mie labbra, facendomi sentire stupida, ma poco mi importava. Il suo corpo si strinse ancora di più al mio, da dietro, mettendomi in trappola. Le unghie si conficcarono nei miei palmi, mentre dei brividi attraversavano la mia schiena. Ben presto venni voltata verso di lui, e tempo tre secondi che impiegammo a guardarci negli occhi, poi le nostre labbra si scontrarono così violentemente che temetti di farmi male. Le sua presi sui miei fianchi era persistente e solida, stringeva sempre più forte, come a volermi strappare la pelle ed io non riuscivo a pronunciare neanche una parola, sia per la sua bocca che pressava sulla mia, sia per la foga del momento. Provai sollievo quando le unghie si staccarono dai palmi, solamente per portare le mani dietro la nuca, tra i suoi capelli indomabili. Era tutto così sbagliato e scorretto, ma forse mi piaceva proprio per questo, perché mi piaceva la trasgressione, mi piaceva fare le cose di nascosto, mi piaceva fare le cose proibite, o semplicemente mi piaceva farle con Hunter, che per me rappresentava il peccato fatto persona, il peccatore, il mio angelo nero.
Prima che potessi pensare altro, il moro mi sollevò da terra, sorprendendomi e si diresse velocemente verso un banco, gettando a terra tutte le provette, frantumandole e facendomi sobbalzare dallo spavento, ma non ciò non lo fermò affatto, anzi, continuò a baciarmi con insistenza, fin di quando non mi staccai io per respirare. Entrambi con i respiri affannati e le gote arrossate.
-È sbagliato...- trovai al forza ed il coraggio di dire quelle due parole, pentendomi l'istante dopo. Non volevo smettere, ma volevo solamente la certezza che Hunter ne fosse completamente consapevole e consenziente. Il riccio inclinò leggermente la testa di lato, squadrandomi con un cipiglio sul volto, ancora vicino al mio. Le sue mani persistevano sui miei fianchi, mentre le mie braccia era adagiate sulle sue spalle. Eravamo alla stessa altezza, dal momento che ero seduta sul banco.
-Davvero? Quindi non ti piace quando succede...- disse allontanando leggermente i nostri volti, facendomi pentire di aver aperto bocca. Ero intenta a rispondere, dicendogli che non era affatto quello che volevo, che aveva frainteso, ma mi interruppe.
-Non ti piace quando ti bacio, quando ti stringo, quando ti guardo negli occhi, quando ti tocco i fianchi, quando ti sussurro all'orecchio, quando sfioro... Non ti piace quando faccio questo?- disse avvicinandosi di nuovo, per poi sfiorare le sue labbra con la pelle del mio collo, facendomi rabbrividire e sospirare allo stesso tempo. Mi piaceva eccome, tutto quello mi faceva sentire così in colpa però...
-Dimmi, Em. Non ti piace? Perché se non è così io...- lo azzittii prima che potesse aggiungere qualche altra stronzata sulla lista. Avevo bisogno di lui, di quel contatto fisico, che solo lui mi sapeva dare. Sorrise nel bacio, sapendo bene la risposta, ma ovviamente la sapeva anche prima di tutte quelle domande.
-Non dire mai più delle cazzate del genere...- sussurrai per poi riprenderlo per il colletto della maglietta e spingere il suo volto vicino al mio, per un attimo avevo temuto che si volesse allontanare, che tutto questo finisse, sebbene stessimo sbagliando non potevo farne a meno...
Spazio Me!
No, non è un miraggio, sono veramente io! Vi sono mancata, eh? Lo so lo so, faccio abbastanza schifo, ma non ho mai tempo e voglia e idee per aggiornare, quindi spero che vi piaccia questo capitolo. Inoltre volevo chiedervi si vi andasse di darmi un parere su questa storia tra Emma e Hunter, a me non convince molto, vi piacciono le loro scene? Datemi un vostro pare, please.
Also la mia vita sentimentale continua far schifo, ma nevermind🤷🏻♀️
Stellinate e lasciate dei commenti, love u ❤️
Byee
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Tough Love ||Blake Gray
FanfictionCosa succederebbe se Rebecca Collins, nata da una famiglia agiata e benestante, che non le ha mai fatto mancare nulla, tranne l'affetto che lei avrebbe voluto, si innamorasse di un semplice ragazzo americano, dalle abitudini e dai problemi di un nor...