Chapter Forty-Six

410 38 12
                                    

Emma's part
Sentivo l'ansia opprimermi il petto, impedendomi di respirare come il solito. Hunter al mio fianco era nella mia stessa situazione, potevo sentire la pressione che emanava da tutti i pori delle sua pelle, mentre la sua mano sinistra persisteva nel stare sul mio fianco destro.
Mi voltai verso di lui non sapendo cosa dirle, ma anche lui era a corto di idee.
Quando mi guardai intorno alla ricerca di un'idea trovai una piccola finestra sopra il bagno e spalancai gli occhi, per poi dare una botta sul braccio di Hunter per fargliela notare, lui mi guardò confuso, ma quando alzò lo sguardo capì.

-Sei sicura?- mi sussurrò non volendo farsi sentire dalla preside, che attendeva una risposta dall'altra parte della porta, io annuii e mi avvicinai alla tazza del bagno, per poi salirci sopra. Allungai il più possibile la mano per arrivare alla cordoncina, che avrebbe aperto la finestra, ma era troppo in alto. Quando due mani si posizionarono sui miei fianchi e mi alzarono di altri cinque centimetri, finalmente riuscii ad aprirla, sebbene fossi stata colta alla sprovvista, quindi rischiai di cacciare un urlo. Aperta cercai in tutti modi di entrarci per poi sgattaiolare fuori, cosa che riuscì solo dopo cinque minuti.

-Allora? Devo buttare giù la porta?- insistette la preside con un tono di impazienza, io mi sbrigai ad allontanarmi per lasciare spazio ad Hunter, che molto agilmente uscì fuori. Ma proprio quando l'ultimo piede usciva, la porta venne spalancata rivelando la figura della preside, che si guardava intorno, finché non notò la finestra aperta e le nostre scarpe correre via. Urlò qualcosa di incomprensibile, ma noi eravamo troppo lontani per udirla minimamente. Giunti in un posto abbastanza appartato ci fermammo, avendo il respiro affannato ed il cuore a mille. Posai le mie mani sulle ginocchia, cercando di stabilizzare il respiro.

-Cosa diamine è appena successo?!- esclamò lui spalmandosi contro il muro della scuola. Non riuscii a dire alcunché, talmente stanca da quella corsa. In effetti non era la persona più atletica al mondo, ma di certo con quello scatto chiunque avrebbe perso un polmone come me.

-Mai più...- sussurrai acquistando un po' di respiro e adagiando la mia schiena contro il muro, chiudendo gli occhi, cercando di calmarmi completamente. Il sole mi sbatteva in viso, infastidendomi gli occhi chiusi, provocandomi del leggero caldo. Dopo poco sentii il mio volto coperto, quindi aprii un occhio, per scorgere la figura di Hunter che era davanti a me, con uno strano sorriso sulle labbra.
Aprii entrambi gli occhi e lo guardai confusa. Poco dopo la sua bocca fu sulla mia, sorpresa, non riuscii ad elaborare tutto subito, ma in pochissimi secondi reagii, rispondendo al bacio. Per quei momenti tutto quello che era successo prima era completamente scomparso, nulla era accaduto. Infine le sue mani erano dietro la mia schiena, che faceva su e giù, provocandomi milioni di brividi, le mie lentamente si andarono a depositarono sulle sue guance.

-È stata eccitante quella fuga...- sussurrò ridacchiando, poggiando la sua fronte contro la mia. Sospirai sapendo che avevamo rischiato tanto, non potevo minimamente pensare a cosa sarebbe potuto succedere se la preside ci avesse colti in flagrante.

-Sì, ma forse è meglio non tornare lì...-
risposi guardando la punta delle mie scarpe, sentì il suo respiro sul viso e poi le sue labbra di nuovo sulle mie. Sapevo mi stesse usando e se fosse stato un altro ragazzo probabilmente si sarebbe trovato mutilato nel giro di pochi secondi, ma adesso si stava parlando di Hunter ed io non sapevo dire di no a lui, per cui avevo una grossa cotta da tempo.

-Dai torna in classe... Altrimenti ti verranno a cercare e questa volta ci troveranno...- ridacchiò lui allontanandosi quanto bastava per liberarmi dalla sua presa, io annuii accennando un piccolo sorriso, per poi incamminarmi verso l'interno della scuola. Mi voltai solamente una volta e notai Hunter scrivere qualcosa col suo telefono, mi rigirai continuando per la mia strada.
Questa storia sarebbe finita male.

Rebecca's part
Era da quando avevo visto quei due in atteggiamenti più che amichevoli che non riuscivo a concentrarmi sulle lezioni, sentivo che qualcosa sarebbe successo, ma sapevo che ero solamente io oppressa dall'ansia. Più di una volta qualche professore mi aveva richiamata per la mia scarsa attenzione, scusandomi presi appunti, ma continuavano a passarmi per la testa le immagini di Madison e Mark. Come potevano aver fatto ciò a Blake?

Il mercoledì inoltre era uno dei giorni più brutti, dal momento che ci spettava fare educazione fisica, una materia alquanto inutile e faticosa per una persona poco atletica come me. Ci stavamo dirigendo negli spogliatoi con tutta la classe, pronti a cambiarci per poter fare una partita di pallavolo, quando, mentre mi cambiavo vestiti, udii delle voci di ragazze parlottare tra loro.

-Hai sentito i nuovi scoop? Sembrerebbe che tra Rebecca e Christian ci sia del tenero. Non hai visto la foto?- esclamò una ragazza porgendo il telefono in mano alla sua amica. Io feci cadere i pantaloni che avevo in mano a terra, spalancando gli occhi schockata. Quale foto?

Spazio Me!
Allora... Scusate se è corto e fa schifo, ma devo dire che da quando è iniziata scuola tutto va di merda. Quindi non ero dell'umore di scrivere un capitolo.
Mi dispiace se ho deluso le vostre aspettative, ma ragazze seriamente sto molto giù questo periodo, il karma mi odia.
Stellinate e commentate please
Byee

Tough Love  ||Blake Gray Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora