-Lei deve essere Christian Shelton, il nuovo alunno. Perché non ci racconta qualcosa su di lei?- disse il professore guardando il ragazzo da dietro i suoi spessi occhiali. Il moro si trovò leggermente in difficoltà, sembrava essere molto timido ed infatti fu incerto su cosa dire. Si voltò verso di noi e il suo sguardo cadde su di me, che gli sorrisi timidamente, cercando di dargli un leggero conforto.
-Ehm... Sono Christian, Chris per gli amici, vengo dal Dallas... Mi sono trasferito per il lavoro di mia madre...- non seppe più cosa dire infatti il professore lo mandò al posto, che era di due file avanti a me, si girò per prendere un quaderno e rincontrò il mio sguardo, questa volta fu lui a sorridermi per poi voltarsi.
<Christian... Un bel nome per un bel ragazzo...> pensai trascrivendo ciò che era scritto sulla lavagna interattiva. Ovviamente nei miei pensieri continuava ad esserci Blake, ma non mi era dispiaciuto dimenticarlo per cinque minuti.Mentre Mr. Carriet spiegava formule su formule e blaterava varie cose, di cui non mi impegnai neanche lontanamente a capire, i miei occhi erano fissi sull'orologio che puntava dieci minuti prima della fine dell'ora, per qualsiasi persona sarebbero potuti essere pochi, ma per me erano un'eternità. Ticchettavo la mia biro blu sul banco in attesa dell'assordante rumore della campanella, nel frattempo mi guardavo attorno, il mio occhio si andò a posare proprio sul nuovo arrivato, non potevo scorgere il suo viso per bene, notavo solamente il suo profilo, il suo naso leggermente all'insù gli donava, il labbro inferiore era intrappolato dai suoi denti, visto che lo stava mordendo insistentemente, non potevo notare molto l'azzurro dei suoi occhi, ma di sicuro era bello come pochi minuti prima ed inoltre aveva i capelli corvini tirati indietro dal gel, ma alcuni ciuffi gli ricadevano sulla fronte, non sapevo se intenzionalmente o meno, ma gli davano un'aria da cattivo ragazzo, tipo quelli che vedi nei film.
Dopo pochi attimi la campanella mi fece sussultare sul posto e per poco non mi presi un infarto, mentre mi dirigevo verso la porta Mr. Carriet urlava cosa dovessimo fare per i compiti e riuscii ad appuntarmeli su un pezzo di foglio, sperando che non l'avrei perso.
Il corridoio era già stracolmo di studenti ed io cercavo con lo sguardo Emma, perché, nonostante stessi evitando tutti, avevo bisogno di lei.
Nel momento in cui mi alzai sulle punte per scorgerla, una mano si posò sulla mia spalla destra, facendomi abbassare e voltare verso il diretto interessato.Era Christian, che mi aveva messo una mano sulla spalla, lo guardai con sguardo confuso.
-Senti... So che non ci conosciamo, ma al momento sei il viso più familiare che io abbia qui dentro oltre ai miei amici, e non so dove loro siano, quindi non è che potresti accompagnarmi alla lezione di geografia?- mi chiese grattandosi il retro del collo. Precisiamo, non che io non volessi accompagnare Christian alla sua aula di geografia, perché credo che non mi si ripresenterà mai più l'occasione di stare con un ragazzo così bello, ma avrei voluto parlare con Emma.
Annuii e iniziai a farmi spazio fra la folla, molti chiacchieravano, altri ripassavano ed altri ancora dormivano in piedi, nonostante fosse quasi la seconda ora.
Ad un certo punto mi girai per cercare Christian, ma non lo trovai. Mi alzai sulle punte, visto il mio essere bassa, e dopo poco lo vidi a qualche metro da me, bloccato da tre ragazze che ci stavano spudoratamente provando con lui. Così mi avvicinai e quando mi vidi gli si illuminarono gli occhi, come se fossi la sua salvatrice.-Mi spiace, ma devo andare, ragazze.- disse dileguandosi dalle loro grinfie. Ridacchiai osservando la scena, nonostante fosse veramente carino, non se la tirava come avrebbe potuto fare.
-Perché ridi?- mi domandò raggiungendomi. Scossi il capo indicando le tre, sempre con la testa, e lui fece una faccia un po' spaventata, causando in me un'altra piccola risata. Lui mi sorrise e poi mi porse la sua mano, che guardai confusa.
-Almeno non ci perdiamo...- disse e la incastrai con la mia. Poi lo trascinai per i corridoi della nostra scuola, spintonando varie persone che non volevano levarsi di mezzo.
La mano di Christian era molto caldo e salda, era più grande della mia, ma era molto confortevole.
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Tough Love ||Blake Gray
FanfictionCosa succederebbe se Rebecca Collins, nata da una famiglia agiata e benestante, che non le ha mai fatto mancare nulla, tranne l'affetto che lei avrebbe voluto, si innamorasse di un semplice ragazzo americano, dalle abitudini e dai problemi di un nor...