Chapter Sixty-One (Part 2)

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-Blake, Rebecca ha una cotta per te da quando ti ha incontrato e tu ancora non l'hai capito? Certo che sei proprio ingenuo.- aveva annunciato Madison, con la voce piena di odio e rabbia, non pensavo che una persona potesse dire certe cose con cotanta cattiveria. Ma il punto della situazione non era come l'avesse detto, ma cosa avesse detto. Mi sentii il sangue gelarmi nelle vene, il cuore rallentare, la gola secca e il cervello completamente in blackout. Le mie mani tremavano, non per il freddo, i miei occhi erano leggermente lucidi, ma non avrei mai pianto, non davanti a tutti. Le sue parole rimbombavano nella mia mente, come una specie di tormentone estivo. Provai ad ingoiare la bile, ma mi rimase alquanto difficile, dal momento che la mia gola era completamente secca. Tutto l'alcol che prima era presente dentro di me, che mi rendeva spavalda, era come se si fosse volatilizzato, in un batter d'occhio. Sentivo lo sguardo di tutti su di me, non avevo neanche il coraggio di guardare in faccia Blake, spaventata da una sua possibile reazione. I miei occhi erano fissi sul vestito di Madison, troppo spaventata da poterlo spostare altrove.

-È vero, Becca?- sentii la voce confusa di Blake, limpida e chiara. Pressai tra loro le labbra, non sapendo cosa rispondere, se dirgli la verità, quindi confermare ciò che aveva detto Madison, liberandomi finalmente di quel peso, oppure continuare a mentirgli, provando a salvarmi da una sicura figuraccia e da un rifiuto.
Finalmente alzai lo sguardo su di lui, incrociando quegli occhi limpidi che avevo da sempre adorato, adesso mi guardavano sotto una luce diversa, potevo notare una leggera compassione e confusione in essi. Mi venne la pelle d'oca, solo al pensiero che potesse cambiare opinione su di me, che potesse iniziarmi a guardare con occhi diversi, colmi di pena. Aprii la bocca per dire qualcosa, qualsiasi cosa.

-È qui la festa?- esclamò qualcuno dalla porta di ingresso. Si aprì un cammino, prima ostruito dalle persone, fino alla porta. Due figure si presentavano davanti a tutti noi: entrambe vestite eleganti, la prima piuttosto slanciata, vestita elegantemente, precisamente in giacca e camicia; l'altra più bassa, con un vestito di raso, color rosso scarlatto e tacchi del medesimo colore. Era palese ormai che uno fosse un maschio e l'altra una femmina. Entrambi avanzarono verso il centro della folla, cioè noi. Lei aveva dei capelli castani, lisci e lunghi fino alle scapole, gli occhi marroni scuri e trucco eccessivo sul volto, ma ben presto si allontanò dal suo accompagnatore, confondendosi nella folla. Mentre lui aveva dei capelli neri come la notte, labbra tirate in un ghigno e due occhi azzurri come poche cose al mondo. Il sangue mi si gelò nelle vene, non poteva essere lui, non adesso, non qui, non in un momento del genere.

-Christian Shelton in persona, tesoro.- disse accompagnato da un occhiolino, rivolgendosi a me. Spalancai i miei occhi, sentendo le mie gambe tremare, non ero mentalmente pronta a vederlo così presto, avevo pensato a tutto tranne che a una sua possibile apparizione al ballo. Indietreggiai di qualche passo, allontanandomi da Blake, pronta a correre via, sebbene sapessi che non sarei mai riuscita a sfuggire a lui, perché prima o poi mi avrebbe colta alla sprovvista e da sola.

-Cosa diavolo ci fai qui?- lo attaccò Blake e notai le sue mani strette in due pugni. Se c'era una cosa che non volevo in quel momento, dopo l'arrivo improvviso di Christian, era una rissa tra i due. Madison nel frattempo sorrise impercettibilmente, osservando i due ragazzi. Come poteva sorridere in un momento del genere? E come ho potuto sbagliarmi così tanto su una persona? Scrutandola meglio notai che, sulla spalla coperta dai suoi capelli, c'erano dei leggeri segni viola. Succhiotti. Guardandomi intorno, però, non vidi Mark.

-È un ballo, non la tua festa di compleanno, Gray. Posso venirci anche senza il tuo permesso.- disse spavaldo il moro, sistemandosi la giacca sulle larghe spalle. Blake sembrò irrigidirsi, più di prima, sul posto. I pugni serrati, la mascella contratta, i muscoli tesi e lo sguardo pieno di odio non prometteva nulla di buono e, conoscendo i precedenti del biondo, non sarebbe andata a finire bene.
Io ero completamente immobile, paralizzata da quella paura che mi invadeva il corpo e sebbene la mia mente viaggiasse a mille all'ora, non riuscivo a muovere un singolo muscolo.

-Smettila di comportarti come se nulla fosse accaduto. Tu devi starle lontano almeno un chilometro.- esclamò ed ad ogni parola si riusciva a sentire tutta la rabbia e l'odio repressi. Christian si irrigidì sul posto, quasi spaventato dalle sue parole. Forse se Blake avesse detto a tutti i presenti, cioè tutta la scuola, quello che era successo non avrebbe più avuto quell'atteggiamento spavaldo, forse era proprio questo quello che lo spaventava.

-E se non volessi?- rispose a tono, ricomponendosi immediatamente da quell'attimo di debolezza. Qualcosa scattò in me e in Blake, nel momento in cui il moro posò lo sguardo su di me, sentii i piedi scollarsi da terra e ritornai in me, con un paio di falcate raggiunsi Blake, che si stava per scagliare contro Christian. Per fortuna fui in grado di afferrare il suo braccio destro, tenendolo indietro. La sua attenzione fu subito su di me, mi guardò strano, forse perché ero mezza ubriaca e non sapevo bene cosa fare o dire. Sentivo ancora il sapore di sambuca sulla lingua e le labbra completamente zuccherate, la mia testa aveva di nuovo iniziato a pulsare e non riuscivo a capire molto.

-Lascia stare, Blake. Lo... Lo sta facendo di pro-proposito a... A infastidirti.- disse balbettando non riuscendo a dire una frase di senso compiuto. Sentivo che molti studenti erano tornati a divertirsi, altri ancora ci osservavano, ma la musica continuava a pompare nelle casse e le luci colorate mi accecavano la maggior parte del tempo. Blake mi guardò sospirando, riuscivo a capire il conflitto nei suoi occhi, riuscivo a leggere la sua indecisione. Il suo sguardo si spostò lentamente su Christian ancora lì, a pochi metri da noi, che ci fissava con un fastidioso ghigno disegnato sulle sue labbra carnose. Poi su Madison, che se fossimo stati in un cartone animato avrebbe avuto del fumo che usciva dalle orecchie. Mi lanciava della occhiatacce orrende che mi avrebbero incenerito seduta stante, ma per fortuna non potevano. Dal mio canto non la degnavo neanche di uno sguardo, non volendo sprecare altro tempo a una persona del genere.

-Blake, perché stai ancora dietro a lei? Sono io la tua ragazza, non lei!- alzò la voce alterata, iniziando a gesticolare in modo nervoso. Osservai anche il biondo davanti a me, con uno sguardo curioso, volendo sapere la sua risposta. Quando un pensiero mi balenò in mente, spalancai gli occhi, non credendo di poter pensare così intelligentemente da ubriaca. Guardai Madison con uno strano sorriso, sapendo di avercela in pugno. Barcollai di qualche passo, cosa che fece ridacchiare la castana davanti a me, mentre il biondo al mio fianco si preparò pronto ad una mia possibile caduta.

-Dimmi, Madison. Era ancora il tuo ragazzo quando passavi la tua viscida lingua nella bocca di Mark? Era ancora il tuo ragazzo quando vi scambiavate baci ed abbracci? Era ancora il tuo ragazzo quando lo frequentavi alle sue spalle? Dimmelo: era ancora il tuo ragazzo quando lo cornificavi?- dissi prendendo tutta la confidenza e la sicurezza che non avevo mai avuto in vita mia. Onestamente mi sentii più libera di quel peso troppo pesante per me, mi sentii libera di avergli finalmente detto tutto. Nonostante mi fossi liberata di quel mattone sul petto, non ero molto sicura che Blake stesse bene quanto me, ma non avevo il coraggio di voltarmi verso di lui, dall'altra parte Madison aveva completamente cambiato espressione facciale, era passata da trionfante e gioiosa a sconvolta e spaventata. Il mio sguardo cadde accidentalmente su Chris, che ghignava leggermente, vedendomi mi fece un occhiolino, mentre io sentivo un conato di vomito crescermi nella gola.

-...-

Spazio Me!
Hey bellissim*! Come va? Scusate il ritardo, ma sapete che ogni tanto ho i miei momenti in cui scompaio, hahaha.
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Byee

Tough Love  ||Blake Gray Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora