Chapter Twenty-one

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Che stava sclerando in aramaico per una ragione a noi sconosciuta.
-Ma quanto sei bello, amore mio?- continuava a ripetere come una demente, quella che definivo mia amica. Forse volerle presentare Hunter non è stata una buona idea.

-Emma, ti presento Hunter. Hunter, questa è Emma.- dissi cercando di attirare l'attenzione della ragazza davanti. Sentendosi chiamata in causa mise via il telefono e cominciò a sorridere come un'ebete ad Hunter, il quale le fece l'occhiolino.
Se sviene davanti a noi la raccogli tu,
eh.
Lei diventò subito rosata in viso e quindi cercai di smorzare il suo imbarazzo.

-Okay... Cosa avete voi in prima ora?- domandai osservando i due. Hunter sembrò pensarci sù, mentre Emma neanche calcolò la mia domanda e continuò a fissare con adorazione il ragazzo davanti a lei.
Ma te le vai proprio a cercare, eh.
Le schioccai le dita davanti alla faccia e lei sobbalzò.

-Francese.- rispose ridacchiando Hunter. Nel frattempo Emma diventò bordeaux ed io mi pentì di avergli portato davanti un esemplare di Hunter Bryce Rowland, poiché mi lanciò uno sguardo torvo.
Okaay, adesso me ne vado via lentamente...
Neanche il tempo di pensare che suonò la campanella di inizio scuola. Aiutatemi se potete.

...
Mi passai una mano fra i capelli, mentre attendevo con pazienza, che non credevo neanche di avere, che Madison e Blake la smettessero di fare gli innamorati del cavolo. Così saremmo potuti andare a casa sua, fare il progetto e poi avrei passato una lunga serata in compagnia di Emma.
Tutto perfettamente organizzato.

-Ti amo, piccolo.- disse Madison baciandolo. Adesso vomito un cerbiatto, si può essere così patetici e sdolcinati? Ew. Sto iniziando ad odiare l'amore, e non sono mai stata innamorata.
Blake le sorrise e poi, finalmente, so decise a venire verso di me. Ci dirigemmo verso casa sua senza dire mezza parola.

-Era tuo fratello quello del supermercato?- domandai mentre lui apriva la porta di casa. Era una domanda che mi tormentava da qualche giorno, annuì e poi spalancò la porta urlando un sonoro 'Siamo a casa', che avrebbe potuto udire anche Justin Bieber da Zurigo.
Neanche il tempo di mettere piede nell'abitazione che un cane ci si fiondò addosso.
Cominciai ad urlare, tipo demente, e saltai sulla schiena di Blake, presa dalla paura.

-Che diavolo stai facendo?- mi domandò ridacchiando e tenendomi dalle cosce. Io feci una smorfia con la faccia ed indicai il cane che scodinzolava davanti a noi.
Ma a causa delle mie precedenti urla arrivò in salone, con tanto di affanno, Austin. Quindi supposi fossero fratelli.
No guarda è il padre.
Lui osservò me e poi Blake, alternando. Poi scoppiò a ridere.

-Ho paura dei cani.- ammisi stringendo la presa su Blake che ridacchiò e cominciò a camminare. Sorpassò Austin che se la rideva e arrivammo davanti ad una porta con su scritto 'Blakey' e tanti cuoricini.
No, non è vero, scherzavo. Non c'era scritto nulla.
La aprì e ci ritrovammo nella sua stanza, credo.
No, ti ha portato nella camera dei suoi.

-Puoi scendere ora?- domandò ridacchiando. Io, imbarazzata,
scesi giù. Ma essendo stupida gli scivolai, praticamente, addosso. Facendogli abbassare i skinny jeans, e notai, con grande gioia, le mutande della Calvin Klein. Che grande stile, ragazzi.
Ormai imbarazzata e rossa in viso mi sedetti sul suo letto, mentre lui mise a caricare il cellulare.

-Vuoi seriamente fare il progetto?- disse Blake con un sorrisetto inquietante. Cosa avrei dovuto rispondere? Voglia non ce l'avevo, ma se dovevamo farlo, l'avremo fatto.
Alzai un sopracciglio e le spalle.
Lui accese il portatile e cercò le varie cose che avremo dovuto studiare.
Uccidetemi, ora.

...
-Questa la so! La so! La so! La so!- cominciò ad urlare e battere le mani tipo demente, mentre io ridevo.
Alla fine dopo aver fatto venti minuti di progetto mi ero messa a canticchiare, anche se non avevo una bella voce, e lui stava cercando di indovinare la canzone. Se azzecca questa canzone di Justin lo sposo.

-Stitches!- urlò battendo le mani. Mi sbattei una mano sulla fronte, affranta.
Dopodiché scossi la testa e lo vidi abbassare il capo fingendo di piangere.
Scusa, ma non puoi confondere Shawn Mendes aka Miomaritodaquandosononata con Justin Bieber aka Miomaritodaquandoènato.

-Comunque era Eenie Meenie.- risposi prendendo il pennarello in mano.
Il suo cellulare vibrò, così lo prese e digitò qualcosa. Non sapevo cosa, fatto sta che il suo umore cambiò radicalmente.

-Tutto okay?- domandai posando lo sguardo su di lui che stava scrivendo delle cose su un foglio.
Non rispose, gli schioccai le dita davanti al viso e finalmente mi degnò di una risposta.

-...-

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Heeey! Scusate l'immenso ritardo, ma tra compiti, scuola, stalkeramenti vari e ansia, non ho avuto tempo per aggiornare.
Spero vi piaccia.
Byee

Tough Love  ||Blake Gray Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora