Chapter Fourteen

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-Rebecca!- potei riconoscere la voce di Jacob. Non mi feci tanti scrupoli e lo abbracciai. Avevo bisogno di un abbraccio, non importava di chi, tranne Blake.
Mentalmente continuavo a ripetermi vari insulti tipo 'stupida, demente, cogliona'. Come avevo potuto, anche solo per un secondo, che lui potesse interessarsi a me?

-Reb, cos'è successo? Perché stai piangendo?- domandò Jacob mentre mi spostava le mani da davanti il viso, non volevo mi vedesse in quello stato. Avrò avuto tutto il trucco colato e quando piango non sono un bello spettacolo. Ma alla fine agli amici non dovrebbe interessare come sei esteticamente anche quando piangi.

-Io...Sono stata...una dem-demente.- singhiozzai continuando a sentire le lacrime scorrere sulle mie guance. Ma perché mi importava così tanto? Alla fine era solo un ragazzo, e in più mi piaceva soltanto.

-Adesso ti calmi e mi racconti cos'è successo, okay?- disse sorridendomi dolcemente. Annuì e presi un respiro profondo. Aveva ragione Jacob, dovevo calmarmi. Tutto era okay, Blake era solo un altro coglione che avrei incontrato lungo la mia vita, nulla di speciale.
Dopo essermi calmata gli raccontai il tutto, e alla fine del racconto mi accorsi che non mi interessava veramente che Blake stesse con Madison, ma del fatto che mi aveva usata e, in qualche modo, rinfacciato il fatto di essere troppo magra.

-Reb, lui è uno stupido. Tu sei bellissima così, non devi sprecare le lacrime per lui.- disse posando le mani sulle mie guance. Sorrisi, quel ragazzo era veramente la dolcezza fatta persona. Con i pollici mi asciugò le lacrime residue e mi sorrise.
Si avvicinò lentamente e tutto d'un colpo diventai confusa, cosa stava facendo?

Per fortuna la suoneria del mio telefono mi salvò da quel momento imbarazzante. Lo presi e notai che era un messaggio da Cameron.

Da: Cameron✌🏻️
Mi servi domani pomeriggio, okay? Alle 18:45 davanti al mini market in piazza.

Sbuffai sapendo di non avere altra scelta e riposi il cellulare nella borsa. Riportai la mia attenzione a Jacob che in quel momento si stava guardando intorno con fare imbarazzato e decisi di prendere io parola.

-Grazie, Jay.- dissi con un piccolo sorriso. Lui mi guardò e ridacchiò poi insieme decidemmo di andare a farci un giro per il centro commerciale, anche se non avevo tanta voglia di rimetterci piede dentro. Avrei avuto Jacob al mio fianco, quindi nulla sarebbe potuto andare male.

-Jacob! Posa quel body!- dissi inseguendolo per tutto il negozio. Le commesse ci guardavano male insieme ai clienti, e sapevo che da lì a poco ci avrebbero cacciato, era solo questione di tempo. Il ragazzo che stavo inseguendo si fermò di colpo facendomi andare addosso a lui. Demente.

-Oh merda.- sussurrò guardando davanti a se. Mi sporsi dalla sua spalla per vedere cosa avesse bloccato la sua corsa: un uomo alto come minimo due metri, grande quanto un armadio si presentava davanti a noi, e potevo dire che non era molto felice. Oh Dio.

-Jacob, al mio tre scappiamo via.- gli sussurrai all'orecchio mentre lui era ancora paralizzato, annuì lentamente. Mentre l'uomo si avvicinava a noi. Non c'era tempo per contare. Così lo presi per il braccio e lo trascinai fuori.

-Avevi detto che al tuo tre saremmo dovuti scappare?!- urlò mentre posava le mani sulle ginocchia per riprendere fiato. Che pappamolle, neanche una corsetta da due secondi che già sviene.
Stai zitta che tu stai morendo lentamente.

-Meglio tornare a casa.- disse Jacob guardando dietro di me con fare spaventato, così mi girai e notai che il tizio della sicurezza ci stava correndo incontro. Così riprendemmo la corsa fino a fuori il centro commerciale. Adesso perdo un polmone.

Durante il tragitto verso casa mia scherzammo e ridemmo. Era riuscito a farmi sorridere e ridere quando fino a un'ora fa mi deprimevo, questo ragazzo è fantastico, quasi quasi me lo sposo.
Okay, ora non esageriamo.
Arrivammo davanti la porta di casa dove ci dovemmo salutare, così lo strinsi in un forte abbraccio ed entrai.

-Signorina...- tuonò mia madre dal salone. Pregai in tutte le lingue di non aver combinato qualche casino, mentre mi dirigevo verso il divano dove era comodamente seduta. Le rivolsi un sorriso sforzato. Sbrigati madre.

-Ti sembra questa l'ora di rientrare a casa? Abbiamo ospiti a cena!- disse battendo le mani sulle cosce ricoperte dalle sue adorate calze color carne. Qualche istinto omicida si impossessò del mio corpo, ma purtroppo lo dovetti reprimere. Così mi scusai, contro voglia, e me ne andai in camera mia.
Sbuffando mi buttai a peso morto sul mio letto, essendo felice di aver almeno dieci minuti solo per me. Ma proprio in quell'attimo squillò il telefono.

-Pronto?-
-Rebecca?-
-Blake...?-
-...-

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HEEEY! Come va? Spero bene.
Questo capitolo fa leggermente schifo, ma spero vi piaccia lo stesso.
Anyway...Ho intenzione di scrivere una nuova storia, sì sono demente perché ne ho sospesa una dicendo che non ne potevo continuare tre insieme. Quindi la inizierò alla fine di uno delle due storie, mi piace molto l'idea che ho avuto.
E...Non so perché ve l'ho detto, but never mind.
Byee

Tough Love  ||Blake Gray Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora