Chapter Forty-Three

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Incontriamoci domani alla seconda ora davanti al bagno degli insegnanti.
XxH

Chi diamine era 'H'? Harry? Henry? Hermes? Heric?
Emma si stava sentendo con un ragazzo e non mi aveva detto nulla? Pensavo fossimo abbastanza amiche da raccontarci tutto, di certo non avrei lasciato tutto scorrere e l'indomani mattina le avrei parlato di questa questione. Lei mi aveva aiutata oggi, mentre magari avrebbe voluto parlare solamente del ragazzo con cui si sta frequentando, invece che di come mi sarei dovuta vestire.
Sospirai rimettendo apposto il bigliettino e dirigendomi verso l'uscita, quando mi vibrò il telefono nella tasca dei pantaloni. Lo estrassi dopo aver infilato il mio capotto, per leggere il messaggio.

Da: Christian
Sei libera oggi alle quattro e un quarto?

Cosa stava succedendo? Fino a ieri sembrava essere finita la nostra amicizia, mentre ora voleva vedermi. Che mi dovesse dire qualcosa di importante? Così decisi di rispondere.

A: Christian

Da: Christian
Possiamo incontrarci davanti all'entrata del parco vicino scuola? Devo parlarti

A: Christian
D'accordo, a dopo

Da: Christian
A dopo

Riposi il telefono nella tasca del cappotto, non prima di aver letto l'orario ed aver notato che fossero le quattro e cinque, non sarei passata a casa, sarei andata direttamente all'incontro. Alla fine era solo Christian, non si sarebbe scandalizzato alla vista di me in tuta e maglia, con i capelli legati male e senza trucco. Okay, forse avrei dovuto darmi una sistemata. Per questo slacciai i capelli e li legai in una coda alta, più o meno decente. Il resto dovevo accontentarmi, non potevo fare miracoli e non ero il tipo di ragazza che si portava i trucchi appresso quando usciva di casa.
Giunta al parco, dopo una corsetta abbastanza veloce per non arrivare in ritardo, notai Christian adagiato ad un muretto, che si guardava intorno. Aveva sempre i soliti capelli tirati indietro dal gel, gli occhi più azzurri del solito e le mani nelle tasche dei suoi jeans. Mi avvicinai titubante, fin quando non mi notò, tirò le labbra in un sorriso forzato, che ricambiai.

-Ciao...- lo salutai ormai davanti, saluto che ricambiò con un cenno del capo. Poi ci addentrammo dentro il parco, camminammo per un bel po' prima che uno dei due aprisse bocca. Odiavo quel silenzio, era imbarazzante e mi faceva pensare a quanto fossi stata stupida ad accettare quell'invito, avrei dovuto declinarlo, dopo tutto era lui quello che aveva fatto il panico per una sciocchezza, non io.

-Ti ho chiesto di vederci per... Ecco, per scusarmi... Sono stato uno stronzo. Non avrei dovuto trattarti male, solo perché ti interessa un altro, ma... Capiscimi: è brutto quando ti piace qualcuno che non ricambia...- aprì il discorso lui, tenendo sempre lo sguardo basso sulle sue scarpe, mentre prendeva a calci dei sassolini che si presentavano sulla strada sterrata. Io annuii, capendo fin troppo, alla fine stava parlando con una ragazza che aveva una cotta per un tizio fidanzato.

-Accetto le tue scuse... Capisco come ci si sente.- risposi pressando tra loro le labbra, avevo fatto la cosa giusta? Non lo sapevo, come d'altronde non sapevo molte cose. Christian fece scattare i suoi occhi dalla terra a me, come se non si aspettasse una risposta del genere, poi pian piano un sorrise occupò le sue labbra screpolate. Alla fin dei conti Christian non era un cattivo ragazzo, aveva solamente dato 'di matto' quando gli avevo detto di non ricambiare i suoi sentimenti. Non era neanche brutto, se la vediamo dal punto di vista estetico, aveva dei bei occhi blu, profondi e la tonalità cambiava in base all'umore ed il tempo, delle belle labbra rosee, un bel sorriso ed era anche molto simpatico. Forse mi sarebbe potuto piacere.

-Rebecca, sei con me? Terra chiama Rebecca.- mi derise il moro, notando la mia assenza momentanea. Scossi il capo riprendendomi da quel momento, sorridendogli imbarazzata. Ci eravamo seduti su una panchina nel parco, abbastanza isolati dagli altri.

-Sì scusa, che dicevi?- domandai tornando in me, io e i miei stupidi pensieri poco coerenti. Perché non potevo semplicemente essere una ragazza normale? Perché dovevo avere tremila complessi?

-Dicevo che oggi eri molto carina con quel vestito, dovresti vestirti in quel modo più spesso. Ti valorizza di più.- disse posando un braccio sullo schienale della panchina, io arrossii non essendo molto abituata a dei complimenti. Lui lo notò e ridacchiò, bene Rebecca, continua a sembrare una stupida bambina. Spostai lo sguardo dalle mie scarpe, raddrizzando le spalle, cercando di apparire più matura e sicura, a lui.

-Già, potrei farlo più spesso...- risposi sorridendogli, lui mi guardò stupito, ovviamente non aspettandosi una risposta del genere da parte mia. Alla fine mi ero sempre posta come la timida e fragile ragazza, alla ricerca d'amore ed affetto, ma odiavo quella versione di me, anche se non sapevo se stessi cambiando in meglio o in peggio.

-Mi piaci anche vestita così, con la tuta, i capelli a caso e senza trucco. Sei bella lo stesso.- mi disse avvicinandosi leggermente con il corpo, io gli sorrisi cercando di non abbassare lo sguardo, sarebbe stato qualcosa che la vecchia Rebecca avrebbe fatto, ma non la nuova, io avrei retto il suo sguardo.

-Beh... Grazie, anche tu non sei male.- risposi non sapendo cosa dirgli, rise alla mia risposta. Dopotutto voleva sembrare un complimento, ma era tutt'altro. Okay, ero pessima nel farli, questo era qualcosa che mi avrebbe fatto compagnia per tutta la mia vita.

-Scusa, doveva essere più carino di quanto potesse sembrare. Faccio schifo nel fare complimenti.- mi scusai non sapendo cos'altro dire. Lui mi disse che andava tutto bene, che aveva capito cosa intendessi. È per questo che mi piace Christian, perché capisce sempre cosa io intenda, senza fraintendere, come tutti farebbero. Aspetta... Ho detto che mi piace? Nono, assolutamente no.

Senza neanche accorgermene il moro si era avvicinato a me, ed ora c'erano solo dieci centimetri a dividere i nostri volti. Non vorrà mica...? Quella cosa lì insomma, quella che... Sì, quella lì.
Forse avevate frainteso tutto quello che aveva detto. Si avvicinava sempre di più ed io non sapevo cosa fare, come agire e se agire. Forse se l'avessi baciato  avrei potuto nutrire dei sentimenti per loro, forse sarebbe cambiato tutto, forse se avessi provato... Eppure io e Jacob ci eravamo baciati, ma nulla era successo o cambiato. Forse perché l'avevo sempre visto come un migliore amico e mai come un ipotetico fidanzato.
Dovevo sbrigarmi a prendere una decisione, perché Christian continuava ad avvicinarsi e se non avessi deciso io l'avrebbe fatto lui e poi non avrei saputo cosa fare.
Avrei dovuto cogliere l'attimo? Seguire il detto Carpe diem? Buttarmi, sperimentare nuove cose? O prevenire un ipotetico casino? Allontanami e spiegargli più chiaramente la situazione? Ero combattuta e non sapevo cosa fare fin quando...

Spazio me!
Holaa! Adoro mettere la suspense, muahaha
Sono curiosa di sapere se vi piacciono Rebecca e Christian insieme, se vorreste questo bacio o meno. Ditemi anche cosa pensate che sia il piano di Madison.
Stellinate e commentate, please
Byee

Tough Love  ||Blake Gray Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora