La testa mi pulsava, costringendomi a corrucciare la fronte, cercando in qualche modo di frenare quel dolore. Le labbra erano secche proprio come la gola, come se non bevessi da un secolo. Inoltre sentivo delle continue fitte alla guancia sinistra, come se qualcuno con un ago mi infilzasse ripetutamente.
Con estrema lentezza e cautela aprii gli occhi, per poi richiuderli immediatamente a causa del fascio di luce, che non mi permise di non vedere un bel niente oltre ad una luce divina. Dio, sei venuto a prendermi?-Rebecca?- esclamò qualcuno facendomi accantonare l'idea di andare in paradiso. Sarebbe stato interessante incontrare il Creatore e fargli qualche domanda sul perché la mia vita avesse deciso che dovesse fare estremamente ed irrimediabilmente schifo.
Mugugnai qualcosa, simile ad un suono di un animale, senza aprire gli occhi.-Reb?- ecco un'altra voce. Ma cos'è? Un party? Pensai, rotolando nel lettino in cui ero. Probabilmente ero a scuola, ma non capivo ancora tutto bene.
Qualcuno adagiò con estrema delicatezza, da notare l'ironia della frase, la sua mano di piuma, ancora ironica, sulla mia carissima guancia destra. Facendomi spalancare immediatamente gli occhi e balzare di scatto seduta. Pessima idea.La vista si appannò totalmente ed oltre a vedere bianco si aggiunsero delle chiazze nere. Davvero divertente.
Strizzai gli occhi più volte per poi iniziare a vedere decentemente, intorno a me c'erano parecchie persone: Emma, Chris, Jace, Lucas, Madison, Blake e Jacob. I miei occhi si posarono su quest'ultimo, che mi sorrise dolcemente.Madison e Blake erano a due parti opposte della stanza, come due sconosciuti. Quando la smetteranno di comportarsi in modo così stupido?
Mi tirai a sedere meglio, adagiando la mia schiena al muro, mentre tutti mi fissavano in modo inquietante.-Rebecca... Ti senti bene?- prese coraggio a parlare Emma, sorridendomi appena. Annuii confusa. Mica stavo morendo. Tutti sospirarono, come se avessero trattenuto il respiro per troppo tempo.
-Non è niente di che... Solo un...- ci riflettei per qualche secondo, cercando di ricordare cosa mi fosse successo. Poi mi tornò in mente tutto: Blake, Madison, il ragazzo, la rissa e il pugno. Brava idiota, la prossima volta fatti gli affari tuoi.
-Mi dispiace, Reb.- disse Blake facendosi avanti, stringendomi leggermente la mano sinistra nelle sue. Il mio cuore si smosse leggermente, come se una scarica l'avesse fatto accelerare. Due paia d'occhi furono su di me: Emma e Jacob mi stavano fissando, consapevoli di tutto. Emma era felice e faticava a non sorridere, mentre Jacob era neutro.
-Okay okay... Adesso tutti quanti, tranne la signorina Collins, vadano a lezione. Non è successo nulla e lei non sta per morire... –si bloccò quando sentì tutti sbuffare–Solo uno di voi può rimanere.-disse l'infermiera, spingendo i miei amici fuori dalla stanza. Tutti tranne Blake, che rimase al mio fianco, tenendo saldamente la mia mano tra le sue. Era ormai ovvio che sarebbe rimasto lui, mentre tutti lasciavano la stanza, incrociai lo sguardo di Christian, che non riuscii a decifrare, sembrava confuso e leggermente irritato, ma non potevo definirlo con certezza.
-Davvero, Reb, mi dispiace molto...- disse portando i suoi occhi azzurri come il mare nei miei. Un brivido percorse la mia spina dorsale, causandomi un leggero sorriso.
-Non fa nulla, non è colpa tua...- dissi abbassando lo sguardo sulle coperte bianche che avvolgevano le mie gambe, fasciate dai soliti skinny jeans neri.
Sentii la stretta sulla mia mano aumentare e per un attimo temetti che me la volesse rompere.-Ma perché l'hai fatto? Perché ti sei messa in mezzo?- disse guardandomi ancora una volta negli occhi. Perché mi piaci così fottutamente tanto. Sarebbe stata la mia risposta, ma ovviamente non lo dissi.
-Non potevo lasciare che vi pestasse a sangue...- sussurrai sentendo una strada timidezza crescere in me. Io e Blake ormai ci conoscevamo da qualche tempo, non ci sarebbe dovuta essere quell'imbarazzo da parte mia.
-Come fai? Nel senso... Come fai ad essere così... Così... Ah non trovo neanche le parole per descriverti, ma posso garantirti che era qualcosa di carino.- disse facendomi l'occhiolino e ridacchiando leggermente. Io arrossii e riportai lo sguardo sulle mie gambe e poi sulle nostre mani, erano così calde e grandi le sue, a confronto alle mie.
-Quindi... Con Madison?- dissi sviando il mio imbarazzo. Lo sentii irrigidirsi di fronte a quella domanda. Forse avrei dovuto chiedergli di qualcos'altro.
-Mmh... Non lo so...– disse guardandosi intorno– Ma tu, piccola Collins, cosa mi dici, eh? Ti piace qualcuno?- disse facendo alzare e abbassare, contemporaneamente, le sue sopracciglia. Io arrossii violentemente davanti a quella domanda.
Avrei dovuto mentirgli? O magari avrei potuto prendere coraggio e rivelargli tutto?-In realtà c'è un ragazzo...- dissi timidamente spostando i capelli da una spalla all'altra, non volendo portare il mio sguardo nel suo, temendo che potesse capire tutto.
-Uuh... E com'è?- disse sedendosi sul lettino, sempre tenendo la sua mano stretta alla mia.
-Lui è... È favoloso, simpatico, carismatico, sorridente, divertente, sempre a scherzare, con degli occhi spettacolari, che socchiude ogni volta che ride. Poi ha quella risata così contagiosa e divertente, ed io non...- mi bloccai sentendomi immediatamente in imbarazzo. Blake mi guardava con un sorrisino sbilenco, dal quale non riuscivo a capire quali emozioni passassero per la sua testolina.
-Continua continua... Credo di aver capito a chi ti riferisci.- disse sorridendo ancor di più. D'un tratto il mio cuore smise di battere ed il mio mondo si bloccò, avevo la gola più secca di prima ed un macigno si era posizionato sul mio petto. Le vie respiratorie si erano bloccate e non riuscivo né ad aspirare né ad espiare.
-...-
Spazio Me!
Holaa! Ne è passato di tempo dall'ultima volta, eh? Nah in realtà non così tanto. Btw... Il capitolo fa kinda schifo, ma vabb.
Lasciate una stellina ed un commento, please
Byee
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Tough Love ||Blake Gray
FanfictionCosa succederebbe se Rebecca Collins, nata da una famiglia agiata e benestante, che non le ha mai fatto mancare nulla, tranne l'affetto che lei avrebbe voluto, si innamorasse di un semplice ragazzo americano, dalle abitudini e dai problemi di un nor...