Chapter Thirty-Three

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-Ti ho portata qui perché voglio stare lontano da occhi indiscreti.— disse sistemandosi il ciuffo— Io e Madison abbiamo litigato, per una sciocchezza, solo che sembra che a lei importi veramente tanto, quindi ho pensato che visto che tu sei sua amica potresti aiutarmi a farmi perdonare.- disse gesticolando leggermente. Con Blake si trattava solo di Madison, Madison qui, Madison lì, Madison sù e Madison giù, mai una volta che volesse parlarmi d'altro. Mi sarebbe andato bene anche discutere del suo compito di scienze, o di come si fosse vestita Mrs. Carson. Qualsiasi cosa tranne che Madison, ero stufa.

-Blake, tu la conosci da molto più tempo di me. Saprai cosa fare meglio di me...- dissi alzandomi per andarmene, ma si posizionò davanti a me, bloccandomi il passaggio. Era proprio insistente quel ragazzo.

-Ti prego, Reb...- mi supplicò prendendomi una mano e stringendola tra le sue, che erano molto più calde delle mie. Il mio cuore a quel gesto si sciolse, non riuscivo a resistere al suo fascino da biondo.

-Tra una settimana all'incirca ci dovrebbe essere il ballo di autunno, perché non la inviti in modo eccezionale? Non saprà tenerti il muso.- dissi sottraendo la mia mano dalla sua presa, subito mi mancò quel contatto. Ma ormai con Blake dovevo rassegnarmi, era come se il mondo girasse solamente attorno a lui e la sua relazione con Madison. Qualcuno avrebbe potuto definirlo egocentrico, ma non era sua intenzione apparirlo.

-Giusto! Grazie Reb, sei la migliore!- esclamò baciandomi la guancia istintivamente. Le mie gote si tinsero di rosso e sentii la parte baciata andare a fuoco, mentre il biondo usciva dallo sgabuzzino, consigliandomi di aspettare due minuti prima di seguirlo.

Mi sfiorai la guancia, sorridendo istintivamente. Poi uscii dal ripostiglio, incamminandomi per arrivare all'aula di biologia, sempre avendo un sorriso stampato sulle labbra.
...
-Hello bitchees!- esclamò Emma arrivando. Io mi sbattei una mano in fronte, mentre Christian, Jace e Lucas ridacchiarono. Non sapevano cosa gli sarebbe aspettato se fossimo rimasti amici.

-Che ne dite di uscire oggi pomeriggio?- propose Lucas sistemandosi lo zaino in spalla. Tutti si scambiarono degli sguardi di intesa e poi annuirono, approvando felicemente.
Io non risposi, sapendo che avrei dovuto mentire ai miei, ma ormai io e Jacob non eravamo più amici e non potevo chiedergli un favore.

-Tu, Reb?- domandò Jace notando che non avevo ancora risposto. Tutti si voltarono verso di me, in attesa di una risposta. Avrei voluto veramente uscire con loro, ma dovevo inventarmi una scusa che si sarebbe bevuta e che avrebbe retto.

-Uhm... Credo di sì, devo prima fare una telefonata.- dissi allontanandomi dal gruppo e prendendo il cellulare. Composi il numero di mia madre ed attesi che rispondesse, con ansia.

-Pronto Rebecca?-
-Ciao mamma, oggi devo restare qui a scuola per un progetto. Tornerò più tardi.-
-Uhm... Okay, a stasera. Mi raccomando: non fare tardi, abbiamo ospiti.-
-Okay, a stasera.-

Attaccai sorridendo, mi diressi verso i ragazzi e annunciai, felicemente, che sarei uscita con loro. Ci demmo appuntamento alle 15 davanti al parco della città e mi trovai nel panico: dove sarei stata per due ore?

-Em... Ho detto a mia madre che non sarei tornata a casa, ora non so dove stare.- dissi pressando le labbra tra loro. La vidi sorridere e prendermi sottobraccio, come facevano i ragazzi.
Emma non avrebbe mai smesso di sorprendermi.

-Sei la benvenuta nella mia umile dimora.- disse incamminandosi per la fermata dell'autobus. Ero emozionata di prendere un mezzo, anche se, da come tutti dicono, fanno abbastanza schifo.
Attendemmo il bus insieme a Christian e Jace, visto che a Lucas era venuto a prenderlo il fratello. Fortunato.

Parlammo del più e del meno, Jace ed Emma erano piuttosto simili, parlavano costantemente e non mi avrebbe sconvolto se fossero diventati, in futuro, qualcosa più di due semplici amici. Ma al momento, da quanto sapevo, era ancora presa da Hunter.

-Emma e Jace sono veramente molto simili.- mi sussurrò Christian dopo qualche minuto che eravamo saliti sull'autobus. Era pieno e non era molto profumata l'aria, come del resto non era il luogo più pulito al mondo, ma di certo non mi aspettavo qualcosa di diverso.

-L'ho notato anch'io...- risposi sorridendo. Sentivo il fiato caldo di Christian sul collo, il che mi metteva un po' d'ansia e pressione, mi rendeva nervosa quella vicinanza.

Ad una fermata rischiai di cadere, non essendomi retta come avrei dovuta, ma prontamente il moro mi prese, ritrovando il suo volto più vicino al mio del solito. I suoi occhi, a quella vicinanza, sembravano più intensi del solito, più chiari, più particolari. Il mio sguardo alternò dai suoi occhi alle sue labbra un paio di volte, anche lui. Ci fissammo per qualche attimo negli occhi, non curanti delle persone intorno a noi o delle fermate.

-Chris! Dobbiamo scendere, muoviti!- disse Jace saltando giù dall'autobus, il moro sembrò svegliarsi dal suo stato di trance, scuotendo il capo, svegliando anche me. Sussurrò un flebile 'Ciao' e poi sparì dietro la porta chiusa del mezzo.
Restai qualche attimo a riflettere su ciò che era appena accaduto, che mi stava succedendo? Qualcosa in me cambiava in sua presenza.

-Signorina Collins! Lei mi deve dire qualcosa!- esclamò ad alta voce lei, affiancandomi. Le mie gote si tinsero di rosso, uno perché buona parte delle persone si voltarono, avendo sentito Emma, e secondo perché mi aveva beccata in quella situazione con Christian.

-Allora? Racconta.- mi costrinse reggendosi alla porta. Io scossi il capo non sapendo cosa dirle, non c'era nulla tra me e Christian, ci conoscevamo da troppo poco tempo per poter avere qualsiasi cosa.

-È carino, ma ci conosciamo da troppo poco tempo e poi non c'è assolutamente niente e non ci sarà.- dissi scendendo dopo di lei, dirigendoci verso la sua casa. Non la vidi molto convinta quando annuì, ma per fortuna non insistette. Quando arrivammo davanti casa sua, aprì la porta con due mandate e poi entrammo.

La casa internamente ed esternamente non era molto grande, ma molto carina. Sui toni del azzurro, ricordava molto il mare e gli occhi di Blake, sospirai scacciando quei pensieri futili. «Dimenticati di quell'idiota.» pensai seguendo la bionda. Ci ritrovammo in cucina, piccola, ma essenziale, sempre sui toni del blu.

-Ordiniamo pizza?- mi domandò vedendo che non c'era nulla in dispensa e nel frigo. Io annuii leggermente emozionata, non mangiavo pizza forse da anni, non ricordavo neanche quale fosse il suo sapore. Ricordavo solamente che la mia preferita era sempre stata la margherita.

Emma prese il telefono e parlò con la pizzeria per qualche minuto poi attaccò e si girò verso di me.
-Andiamo in camera ad attendere la pizza.- disse correndo per le scale, la rincorsi ridendo e così passammo due ore: ridendo e mangiando.

...
Il pomeriggio passato insieme a quei quattro era stato una dei più belli, tanto che non volli andarmene, sebbene sapessi che avrei avuto ospiti a casa. Mentre mi dirigevo verso casa, riflettevo su tutto quello che era accaduto nelle ultime tre ore.
Jace e Lucas si erano rivelati per quelli che erano: dei ragazzi molto vivaci e simpatici. Anche Christian non era da meno, ma era molto più chiuso.
Spesso durante il pomeriggio tra noi due c'erano degli sguardi, che non riuscivo a capire. Non capivo cosa significassero e questo mi confondeva, quando ero con Christian non sentivo la mancanza di Blake, ma quando poi non c'era lui non potevo non ricordarmi del biondino. Era tutto così strano e confuso.

Giunsi a casa e corsi nella mia camera pronta a lavarmi e a cambiarmi frettolosamente.
Mi feci una doccia veloce, raccogliendo i capelli nell'asciugamano, mentre sceglievo i vestiti: una gonna nera, calze del medesimo colore e un maglioncino bordeaux, come scarpe dei stivalletti bordeaux ed ero pronta. Per il trucco passai un filino di mascara e basta.

-Rebecca, scendi! Sono arrivati gli ospiti!- urlò mio padre da sotto. Quindi mi sbrigai a scendere, ma quando fui all'ultimo gradino, rischiando più volte di inciampare sui miei stessi passi, ed alzai lo sguardo verso gli invitati di quella sera, non potei non spalancare la bocca alla vista del ragazzo davanti a me: Jacob.

Spazio Me!
Heellooo! Oggi è il mio compleanno, quindi ho voluto aggiornare! Domani lo festeggerò quindi non sarò presente e non
aggiornerò.
Spero vi sia piaciuto, lasciate una stellina ed un commentino, please.
Byee

Tough Love  ||Blake Gray Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora