Chapter Sixty-Four

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Rebecca's pov
La giornata era passata rapidamente e di Blake nessuna traccia, quindi le possibilità erano due: o mi stava evitando veramente bene oppure era rimasto semplicemente a casa. Una parte di me sperava profondamente che fosse la seconda opzione, ma in cuor mio sapevo che sarebbe potuta essere anche la prima. Al momento mi ritrovavo a camminare per i corridoi deserti della mia scuola, con i mie libri stretti al petto e la testa piena di pensieri. E se adesso non mi parlasse più per colpa dei miei sentimenti? E se adesso mi odiasse? E se adesso tornasse insieme a Madison? Ma alla fine non si erano lasciati ufficialmente, io avevo dato per scontato che lui l'avesse lasciata, anche perché a me rimarrebbe difficile passare oltre ad un tradimento, ma Blake ne era così innamorato che in fin dei conti non mi avrebbe sorpreso sapere che stavano ancora insieme.
Ero giunta davanti al suo armadietto, uguale agli altri, eppure sembrava urlare che fosse di Blake, ma era ovvio che non fosse così. Parte di me si domandava se oggi fosse stato aperto dal proprietario e l'latra parte non era sicura di voler sapere la risposta. Venni distratta dai miei pensieri quando iniziai ad udire qualcosa simile a dei versi. Corrucciai la fronte, allontanandomi dall'oggetto metallico per poi seguire il rumore, che mi portava verso i bagni delle femmine. Forse era qualche sveltina si qualche professoressa, ma comunque non spiegava il perché fossero nel bagno degli alunni. Stavo per andarmene, non volendo sentire oltre quando riconobbi una voce.

-Hunter...- aveva detto quella che riconoscevo come la voce di Emma. Cosa diamine ci faceva Emma con Hunter in un bagno? Storsi il naso disgustata e poi iniziai a spalancare tutte le porte. Ne aprii tre prima di trovare quella giusta e la scena che mi ritrovai davanti mi fece salire un conato di vomito: Hunter ed Emma, nonché mia migliore amica, erano spalmati contro il muro sudicio del bagno intenti a scambiarsi effusioni ben poco caste. Il moro teneva le sue mani sulle sue cosce e Emma persisteva nel tirargli i capelli.
Il tonfo della porta che sbatteva contro il muro li fece risvegliare, infatti ben presto mi ritrovai due paia di occhi su di me.

-Beck, aspetta! Posso spiegare.- esclamò la bionda scendendo da Hunter, che era confuso e terrorizzato. Scossi il capo non volendo sapere nulla e poi corsi fuori dal bagno, affrettandomi per giungere al corso di letteratura italiana che non frequentavo da fin troppo tempo. Sentivo i passi di Emma dietro di me, ma non mi fermai neanche quando mi supplicò di farlo. Non ero arrabbiata perché si stesse baciando con Hunter, sapevo quanto le piacesse quel ragazzo, ma ero furiosa perché non me l'aveva detto, sebbene fossi la sua migliore amica e le avessi raccontato qualsiasi cosa riguardo a Blake, e anche perché sapeva bene che stava con Kate e lei era una specie di amante, se non qualcosa di più volgare.
Entrata in classe, mi precipitai al posto e per fortuna la porta non venne più aperta.

...
Purtroppo l'ora finì troppo presto e mi ritrovai a sperare che Emma se ne fosse andata, non avendo le forze di sopportare un'altra litigata. Mi sembrava di vivere in un limbo, non appena riuscivo a far pace con qualcuno usciva fuori un altro casino. Sospirai uscendo e guardando ambo i lati del corridoio: via libera. Affrettai il passo per giungere fuori dalla scuola e tornarmene a casa. La testa mi scoppiava e sentivo la necessità di addormentarmi e svegliarmi nel prossimo secolo. Ero stanca dei soliti drammi, delle solite litigate, delle solite lacrime, dei soliti segreti. Perché per una volta nella mia intera vita non poteva filare tutto liscio? Perché non potevo essere semplicemente felice? Forse era meglio quando le mie uniche amiche erano solo Kate, Hanna e Carly, forse sarebbe stato meglio se quella non mi fossi scontrata con Madison e forse sarebbe stato meglio se Blake non avesse fatto tardi quella mattina di martedì. Tutti questi dubbi non mi permettevano neanche di aprire libro, per questo passai la giornata con la testa appoggiata su di essi, sperando di trovare di nuovo la voglia di guardare avanti.
Poi sentii dei sassolini infrangersi contro la finestra e sospirai sollevata, menomale che avevo ancora Jacob, nonostante i nostri litigi. Aprii il vetro rischiando di beccarmi una sassata in fronte e poi mi affacciai scorgendo però Emma al posto del mio migliore amico, sospirai sentendo una fitta al petto. Alla fine non ero veramente arrabbiata, solamente delusa perché non me ne aveva parlato. Avrei potuto aiutarla a capire che Hunter non la meritava, che non valeva la pena fargli da 'amante', ma mi aveva tenuta all'oscuro di tutto questo.
Prima che i miei si accorgessero di lei, decisi di scendere giù, passando però per la porta principale, non volendo morire giovane.
Quando fui fuori, la vidi sotto la mia finestra, prima non me ne ero accorta, ma aveva le guance bagnate dalle lacrime. Una fitta mi chiuse lo stomaco e mi domandai se stesse piangendo a causa mia.

-Cosa vuoi, Emma? Mentirmi ancora o nascondermi qualcos altro?- chiesi con un tono di voce più duro di quanto mi aspettassi. La bionda mi guardò con uno sguardo ferito, come se fossi stata io quella a mentire. Incrociai le braccia al petto, aspettando una risposta ed una scusa plausibile per avermi mentito.

-Reb, mi dispiace moltissimo. Non avrei mai voluto nasconderti la verità, sei la mia migliore amica e non so cosa farei senza di te. So di aver sbagliato, so che avrei dovuto raccontarti tutto sin dall'inizio, ma avevo paura. Avevo paura che tu potessi giudicarmi male, avendo completamente ragione...- disse singhiozzando leggermente. Era brutto vederla piangere, riuscivo a sentire il senso di colpa in ogni parola che pronunciava. Mi spezzava il cuore sapere che qualcuno di così caro a me potesse soffrire, non volevo che se la prendesse con se stessa per una sciocchezza.

-Va tutto bene, Em. Non ti avrei mai giudicata.- dissi mentre mi avvicinavo e la stringevo in un abbraccio. Lei ricambiò, stringendomi forte. Non sapevo cosa avrei fatto senza di lei, senza la sua presenza, senza la sua risata, senza le sue pessime battute, senza i suoi consigli e senza il suo volermi bene a prescindere. Era un dono caduto dal cielo per me.

-Che ne dici di farci un giro?- propose, asciugandosi le lacrime dal volto. Annuii, sapendo che molto probabilmente i miei genitori non si sarebbero neanche accorti della mia assenza. Così ci incamminammo verso una meta sconosciuta, parlando degli ultimi avvenimenti ed ovviamente uscii fuori l'argomento più scomodo al momento: Blake.

-Non l'ho visto a scuola, credo fosse assente oggi. Non lo biasimo, è tanto da digerire in un solo weekend.- disse Emma guardandomi dispiaciuta. Aveva ragione, probabilmente non era venuto a scuola perché ancora non era riuscito ad assimilare il tutto, a partire dal tradimento di Madison ed a finire con la mia 'dichiarazione'.

-Spero solo che stia bene e che non faccia stupidaggini.- sospirai mentre ci sedevamo su una panchina e continuavamo a chiacchierare. Non credevo che in vita mia avrei trovato qualcuno che mi potesse capire come mi capiva Emma, a volte bastava uno sguardo, un sospiro o anche un mezzo sorriso per farle capire tutto. Era uno dei motivi per cui probabilmente riuscivo a sorridere la mattina, il fatto di avere lei al mio fianco mi dava la forza di riuscire a tirare avanti in quella casa.

-Se è ancora il ragazzo di cui ti sei innamorata allora no, non farà cavolate.- disse incrociando le gambe. Sussultai alla sue parole: ero innamorata di Blake? Sapevo cosa fosse l'amore? Non riuscivo a distinguere neanche due calzini, figuriamoci una cosa così astratta. Eppure quando ero con lui mi sentivo così bene e in pace col mondo, ma non sapevo se potevo definire quello che provavo per lui amore.

-E tu, invece? Con Hunter, eh?- dissi cambiando discorso. Emma divenne più rossa del costume di Babbo Natale ed iniziò a balbettare cose stupide. Era proprio cotta a puntino. Ridacchiai, divertita e le feci il verso, beccandomi un'occhiataccia e una gomitata sul fianco.

-Uhm... Non lo so, cioè non sono stata io ad iniziare tutta questa storia e non puoi capire quanto mi senta in colpa, vorrei dirgli di smetterla, di non vederci più, di decidere tra me e Kate, però poi quando lo vedo, mi perdo e dimentico tutto. Ha questo potere su di me che mi spaventa, perché non ho il controllo di me stessa in sua presenza, potrebbe dirmi di buttarmi dal balcone ed io lo farei, solamente perché me l'ha detto lui. Giuro che io ci provo, ci provo ad evitarlo, a non guardarlo, a non parlargli, ma poi si avvicina e mi sorride, quindi il mio cervello va in tilt e non ci capisce più niente. Ah!- disse esasperata. Era la stessa cosa con Blake, solamente che con lui non avevo mai avuto nulla oltre che un'amicizia, ma alla fine me l'ero anche fatta bastare. Le sorrisi provando a trasmetterle un po' di conforto, trovarsi in quella situazione non doveva essere proprio una passeggiata di salute.

-Hunter si accorgerà di quanto tu sia fantastica e speciale e di quanto idiota e superficiale sia Kate. È solo questione di tempo.- risposi posando poi lo sguardo avanti, sul parco che ci circondava, mentre il sole cominciava a tramontare, proiettando luci rossastre ed arancioni sul prato verde. Tutto quello mi trasmetteva una strana tranquillità che, purtroppo, non avevo in quel periodo.

Spazio Me!
Heeeey! Da quanto tempo, eh.
Mi spiace per tutta questa assenza, ma come sempre la mia voglia di scrivere va e viene. Spero che questo capito non faccia troppo schifo.
Stellinate e commentate come sempre, lol
Byee

Tough Love  ||Blake Gray Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora