Dopo una lunga full-immersion di scrittura casalinga, Cameron fu contento di raggiungere il Red Eagle per bere qualcosa assieme a Peter. Meno piacevole fu, al tavolo con lui, riaggiornarlo sugli ultimi accadimenti. Mano a mano che aggiungeva mattoni alla storia, lui spalancava sempre di più la bocca.
"Stai scherzando?" chiese alla fine Peter, saturo di informazioni.
"No, affatto" rispose Cameron grattando l'etichetta della birra.
"Vai a letto col tuo vicino di casa" ribadì l'amico.
"Così questa ha vinto per te la palma di notizia più sconcertante?" domandò Cameron e forse si ritrovava pure a dargli ragione, se non fosse stato che nel suo cuore la relazione con Scott rappresentava l'elemento senza alcun dubbio più sereno. Guardò verso l'angolo del bar tra il bancone e il bagno, l'esatto punto dove per la prima volta era apparso nella sua vita Ryan. Ryan Kowalski, adesso. Ryan-di-June. Il promesso sposo. Il detestabile. Eppure fissando quel punto vuoto, tornava a galla un altro ricordo, fasullo, il ragazzo amabile e gentile che quella sera l'aveva stretto a sé, gli aveva sorriso e l'aveva amato. Un bel ricordo, rovinato dalla vita stessa. E poi...
E poi c'era la questione Jason. Arrossì. Non che avesse capito nemmeno lui di che esatta questione si trattasse. Peter tornò a parlare di Scott.
"Ma quindi... va tutto bene, insomma, ti trovi bene con questo artista?"
"Non stiamo insieme."
"No, ho capito, ma..."
"Per ora va così. Non ho voglia di avere un'altra relazione a doppio nodo come quella che avevo con Bradley, non adesso. Scott è una soluzione più che efficace, anche per... non pensare a cosa mi è capitato con Ryan."
Peter si incupì. "Mi dispiace. Se solo avessi saputo..."
"E che c'entri tu? Io sapevo benissimo a quello che andavo incontro, in fondo. Mi sono buttato ciecamente in una notte con uno sconosciuto. Mi hanno sempre detto che queste situazioni nove su dieci finiscono per essere più squallide che divertenti. Solo che io credevo si riferissero all'esperienza stessa, mentre invece... A volte si tratta del dopo. Ho avuto quel che meritavo..."
"Cameron, no. Sono cose che possono capitare."
Lo scrittore sbuffò incredulo: "A molti? Non credo."
"Gli uomini etero e sposati che nascondono la propria omosessualità..."
"In genere pagano dei professionisti, se hanno voglia di soddisfare i loro appetiti. Non vengono qui, dove ti potrebbe vedere chiunque. Rimangono nella loro giusta location di sotterfugio e paura. Ma non ne voglio più parlare, tanto è inutile. Non vedrò mai più quell'essere. Troverò una scusa per non partecipare al loro matrimonio. Speriamo si sposino a Las Vegas."
"Non... dovresti dirlo a June? Come funziona? In fondo non mi sembra giusto che lei finisca in pasto a qualcuno che l'ha tradita... E che magari potrebbe, una volta separati, rovinarla economicamente..."
Cameron ci rifletté addolorato. "Non lo so. Non conosco affatto bene June. Una mia parola e la sua vita forse prenderebbe una piega opposta a quella che ha. Io non voglio. Sono un codardo. Che se la vedano da soli. Sono stato tirato in mezzo già abbastanza. E c'è di mezzo il mio lavoro, con June, non voglio darmi la zappa sui piedi da solo. No. Non interverrò."
Era ovvio che la coscienza gli rimordesse. L'ultimo punto era però quello che gli bruciava meno: June era la stella di uno show che faceva muovere un intero staff. Significava avere un lavoro fisso per qualche anno, un guadagno sicuro per molti, un trampolino di lancio per altri come lui... e Jason. Ciò che sarebbe stato giusto nei confronti di June Woods, renderla cosciente di verità che lei ignorava, avrebbe rischiato di mettere sulla strada troppa gente, di porre una brusca frenata a numerose carriere. Erano tutte persone giovani che lavoravano dietro le quinte, al primo lavoro importante. E Jason aveva bisogno di quel trampolino di lancio.

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I rovi della luna
RomanceCameron è stato appena lasciato, è depresso e pessimista ed è seppellito di lavoro per la nuova stagione de "I rovi della luna", telefilm young adult che tratta amori tra liceali e vampiri e di cui lui è uno degli sceneggiatori, più per gavetta che...