Era stata una totale sorpresa, per Jason, architettata incredibilmente da Marshall e Carter insieme: si erano ritrovati tutti e quattro, i tre uomini e Monique, per pranzo, una sorta di appuntamento a coppie.
Mentre sedevano già al tavolo Jason non poteva fare a meno di fissarli entrambi, sbalordito. Doveva essere un sogno. Non poteva parlare apertamente – non di fronte a Monique – ma era chiaro che i due avevano ordito quella sorta di tregua alle sue spalle. Soprattutto, Jason non smetteva di fissare Carter. L'uomo finì con l'accorgersene e, in un momento in cui la compagna si era assentata per andare in bagno, disse: "Hai intenzione di non spiccicare parola per tutto il pranzo? Monique era molto eccitata all'idea di conoscervi."
"Perché?"
"Perché gli sei molto piaciuto nello spettacolo, e poi siamo amici e voleva conoscere anche Marshall..."
"No, dico" arrossì Jason, mentre Marshall seduto accanto a lui seguiva la conversazione in silenzio, sogghignando tra sé. L'attore inghiottì e vuotò il sacco: "Credevo che tu ce l'avessi con me ormai."
Il taglio della bocca di Carter si fece duro; si tirò indietro sulla sedia, quasi a prendere distanza. "So di aver reagito eccessivamente. Per questo volevo mettere una pietra sopra."
"Oh" rispose Jason, composto, imbarazzato. Marshall lo osservava con occhi soddisfatti.
"Abbiamo organizzato questo pranzo come una sorta di regalo per te" disse sorridente. "Credo fosse arrivato il momento di conoscerci tutti un po' meglio."
Jason era troppo frastornato per ringraziare, ma aveva il cuore gonfio; nel frattempo era tornata Monique, ignara della loro conversazione. Iniziarono a parlare del più e del meno, dandosi consigli su cosa ordinare. La donna e Marshall legarono subito e si misero a chiacchierare a proposito del lavoro di lei. Nel frattempo, Jason e Carter stavano più in silenzio; ogni tanto si scambiavano uno sguardo e Jason finiva per arrossire e abbassarlo subito, in imbarazzo.
Avrebbe dato qualunque cosa per essere in grado di dimostrare tutta la gratitudine che provava al momento.
"Da quanto tempo è che state insieme?" chiese Monique interessata.
Marshall e Jason si guardarono e il primo rispose: "Più di quattro anni, ormai!"
"Oh..." La donna li guardò con attenzione entrambi, voleva dire qualcosa ma era in imbarazzo. "Ehm..."
Dal canto suo Marshall comprese perfettamente il suo dubbio: "Sì, Jason era molto giovane. All'epoca la differenza d'età non era poca... Adesso è come se, più il tempo passa, più si appianasse."
Carter li osservò con una certa perplessità; c'era un quid, in quella coppia, che proprio non riusciva ad afferrare. Non voleva però disotterrare l'ascia di guerra non appena posata.
"Doveva essere un partner parecchio impegnativo, a ventun anni" commentò soltanto, diplomatico.
Jason captò il suo tono bonario e lo guardò con gli occhi sottili, fintamente infastidito, cosa che lo fece ridere.
Marshall rispose, come se avesse già quella battuta pronta: "Beh, era anche un gran figo. Impossibile resistergli."
"Beh, su questo direi che non c'è dubbio" commentò Monique. Erano arrivate le ordinazioni. Mentre cominciava a mangiare, aggiunse: "Sei diventato piuttosto famoso, no? Ho controllato su Internet. Ci sono delle foto bellissime."
A quei complimenti, Jason non sapeva come controbattere. Borbottò qualcosa e iniziò a mangiare. Monique disse ancora: "Beh, sei anche molto bravo, davvero. Io con la tv sono una frana, non so mai nulla e non conoscevo quella serie, ma a teatro mi sei piaciuto tantissimo. Davvero. Solo che è davvero incredibile pensare che la persona sul palco eri tu. Sai veramente diventare qualcun altro."
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I rovi della luna
Storie d'amoreCameron è stato appena lasciato, è depresso e pessimista ed è seppellito di lavoro per la nuova stagione de "I rovi della luna", telefilm young adult che tratta amori tra liceali e vampiri e di cui lui è uno degli sceneggiatori, più per gavetta che...