Quando apriva gli occhi, il primo movimento che Adam faceva era spostare la testa a sinistra, per essere sicuro che Marshall fosse lì. Non l'aveva mai deluso: un paio di volte si era già alzato, ma il padrone di casa veniva immediatamente risarcito dal trovarlo in cucina che preparava la colazione per lui, oppure in bagno sotto la doccia. Quel giorno, lo scoprì ancora placidamente addormentato.
Non aveva sentito la sveglia.
Adam rotolò verso di lui, con un sorriso. Gli accarezzò la guancia e gli diede un bacio sul naso. "Ehi."
"Mmh."
"Ci tocca andare al lavoro, oggi" sussurrò Adam sorridente.
Marshall esalò un verso di pura sofferenza. "Non è giorno di festa?"
"Temo di no."
"E se marinassimo entrambi?" propose Marshall con gli occhi di nuovo chiusi. "Tanto ormai che stiamo insieme è diventato il segreto di Pulcinella."
"Che fine ha fatto il direttore intransigente che non faceva un giorno di malattia, anzi si riempiva di straordinari?" chiese Adam. Mascherò, intanto, la gioia pura di sentire Marshall usare l'espressione stiamo insieme.
"È passato varie volte sotto uno schiacciasassi. Tu."
"Lo prendo come un complimento."
"Non so se lo fosse davvero." Marshall aggrottò la fronte e si arrese. Spostò la coperta per alzarsi, ma prima che potesse lasciare il letto Adam lo abbracciò da dietro tenendolo qualche secondo con sé.
"Forse hai ragione. Forse dovremmo marinare" sospirò sulla sua spalla.
"Ehi. Parli di mancare al lavoro davanti al tuo capo? Non è molto saggio."
"Tu l'hai fatto per primo!"
"Io posso."
"Questo gioco del capo cattivo non ti stancherà mai, vero?" rise Adam. Lo lasciò andare.
"Veramente, il gioco del capo cattivo mi sembra lo facciamo a letto e non sono certo io a ricoprire il ruolo, mi pare" osservò Marshall divertito. Invece di alzarsi, si buttò su Adam e cercò di fargli il solletico, fino a essere immobilizzato per le braccia.
Adam non credeva di meritare tanta felicità, anche se per lungo tempo l'aveva desiderata.
Come tutte le mattine fecero la doccia insieme, poi colazione, infine uscirono. Come sempre, si separarono a metà strada, Marshall accelerò il passo per arrivare al supermarket prima di lui. Non era chiaro perché volessero ancora confondere un po' le acque sulla loro storia, forse per evitare l'onere di subire domande dirette. Rose, per esempio, non lasciava più scampo ad Adam e aveva finito per conoscere vita, morte e miracoli della loro storia.
"Dì un po', che tipo è il capo, a letto?"
"Rose!" esclamò Adam. Stavano riallestendo una delle corsie in vista del Natale. Si guardò attorno, sperando che Marshall non li ascoltasse.
"Non riesco a immaginarvi, insieme. È buffo" commentò lei divertita. "Anche se non sono così sicura di voler pensare al capo in veste di amante. Certo che ha un certo successo con gli uomini! Prima quel figone di attore, e ora... beh... tu."
"Ti ringrazio" sbuffò Adam, a cui il paragone ancora pesava.
"Vi trovate bene, insieme?" chiese lei appoggiandosi col gomito a uno dei ripiani di vendita.
Adam si bloccò, si prese del tempo per rispondere. Sorrise. "Sì. Non sono mai stato così felice in vita mia. Lo amo."
"Wow... Siamo già a quel punto" aggrottò la fronte Rose, ammirata. "Continua a sembrarmi strano, ma al di là di questo anch'io sono felice per voi. Siete una bella coppia. Cioè, in realtà siete fisicamente parecchio male assortiti, ma proprio questo vi rende carini."
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I rovi della luna
RomanceCameron è stato appena lasciato, è depresso e pessimista ed è seppellito di lavoro per la nuova stagione de "I rovi della luna", telefilm young adult che tratta amori tra liceali e vampiri e di cui lui è uno degli sceneggiatori, più per gavetta che...