Il regista di The wings of memory per fortuna non sapeva nulla della sua recente crisi e così doveva restare. Jason aveva iniziato il lavoro di terapia e avere il controllo già serviva a farlo stare meglio, ma doveva ammettere che su quel tasto Marshall aveva a suo modo ragione: quel ruolo, che non aveva nessuna intenzione di abbandonare, lo provava molto emotivamente e il regista, non sapendo di minare il suo equilibrio emotivo, esigeva – giustamente – degli standard molto alti da lui a livello di immedesimazione.
In particolare, erano arenati sempre sul medesimo punto: Jason doveva riuscire a mostrare il cambiamento di Jack dovuto all'amore per Olivia. Era una nota dolente per l'attore, che sapeva per certo che nessuno poteva veramente cambiare grazie a un'altra persona.
"Insomma, Grant. Non mi stai convincendo. Di solito sei un Jack assolutamente perfetto!" sbottò il regista in un momento in cui furono soli.
"Mi scusi, ha ragione... È che da sempre penso che le persone possano salvarsi soltanto da sole" replicò onesto. "E in questo particolare periodo della mia vita, per me fingere il contrario è arduo. Non riesco a convincere me stesso e non posso convincere gli altri."
L'uomo si grattò la testa, scettico. "Davvero non ti è mai capitato che l'incontro con una persona non ti cambiasse? Non si tratta soltanto di essere salvato. Basta un incontro, una frase, a volte, a farci cambiare la prospettiva su qualcosa. A renderci nuovi, migliori. Non posso credere che, nella tua esperienza personale, non ci sia stata nessuna situazione di questo tipo."
Jason pensò tristemente a Marshall. "Ho avuto una persona molto importante per me, ma..."
Ma sono stato più un peso io per lui, che lui una forza in grado di cambiare me. Io sono sempre lo stesso. Sembre debole, incapace di procedere.
Anche Jack, il suo Jack... Certo, non l'aveva indotto a migliorare, anzi. Per lui, Jason si era sentito geloso, pieno di avversione e di territorialità. Era davvero odioso, all'epoca. E anche adesso, con Cindy... Anche se non era capace di chiederle scusa, sapeva di averla trattata in modo indegno.
Jack non l'avrebbe perdonato, se fosse stato presente.
Ma Jack non era lì.
E Jason non sapeva immedesimarsi nel Jack immaginario, perché gli tornavano sempre in mente lui e Cindy.
Nessuna persona era in grado di salvarne un'altra, né di renderla più forte. Jack Tatcher sarebbe stato ancora vivo, altrimenti.
"Ti chiedo di riflettere attentamente e di pensare a quale incontro, nella tua vita, l'abbia influenzata almeno un po' in positivo" disse il regista. "Qualcuno che ti abbia spinto a prendere decisioni che, in sua assenza, mai avresti concepito di prendere."
Jason sospirò: "Ok... Ci proverò."
Continuava a rimuginarci tornando verso il motel. Si fermò a un chiosco, dove negli ultimi giorni acquistava la sua cena. Attendendo che il suo sandwich fosse pronto, iniziò a sbirciare attraverso le vetrine dei negozi della via e subito la sua attenzione fu catturata da un vestito giallo canarino, che faceva risaltare la bellissima carnagione scura della donna che lo portava. Era oltre la vetrina del fioraio e i colori attorno a lei servivano solo ad accendere la sua presenza, in qualche modo familiare. Vide, infine, che era Monique, la fidanzata di Carter. In effetti, quella era la strada dove si trovava il grande studio da avvocati in cui lavoravano entrambi.
Era da tanto che non la vedeva o non ne sentiva parlare. Si rese conto di che pessimo amico fosse stato di recente: troppo preso dai propri problemi, non sapeva più quasi nulla di come la storia tra loro procedesse. Così, panino in mano, attese che la bella ragazza uscisse e lo riconoscesse. Quando incrociò il suo viso, le sorrise.
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I rovi della luna
RomanceCameron è stato appena lasciato, è depresso e pessimista ed è seppellito di lavoro per la nuova stagione de "I rovi della luna", telefilm young adult che tratta amori tra liceali e vampiri e di cui lui è uno degli sceneggiatori, più per gavetta che...