A sparkling conversation - Parte Prima

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L'avventura per il recupero di June gli aveva prosciugato ogni energia. D'accordo che l'avevano trovata al primo colpo, ma di certo non pagavano Cameron per sforzi come quelli ed era da allora che il mal di testa non gli passava. Quella lunga conversazione con Ryan... e per che cosa? Assistere alla scena drammatica di due fidanzati che senz'altro avrebbero avuto bisogno entrambi di un anno di rieducazione in miniera? June aveva rischiato quasi il licenziamento; l'unica cosa che la salvava sempre era la sua natura di star dello show. Aveva chiesto scusa mille volte ma non aveva mai dato spiegazioni sensate, a parte quella dello stress. Alla fine i produttori e i registi avevano archiviato tutto come bizze da diva ma le avevano intimato che, se anche solo una volta avesse ritentato una cosa del genere, il suo ingaggio finiva lì, a costo di mettere I rovi della luna in parcheggio.

Questo era quanto. Il lavoro di Cameron e tutti gli altri era appeso al filo di un rasoio e questo non era nemmeno l'aspetto che lo indisponeva di più. Biasimava se stesso per la propria innata capacità nel lasciarsi trascinare in situazioni stupide e soprattutto penose per lui. Doveva imparare a dire no, a delegare. Il lavoro veniva prima di tutto, ma non doveva più violentare se stesso per togliere le castagne dal fuoco ad altri. Si riprometteva tante cose, alcune in contraddizione con le altre. Giurava di porre il lavoro come priorità ma allo stesso tempo tenere conto dei propri sentimenti, di ciò che era capace di ferirlo. In molti aspetti, i due elementi erano in contrasto...

Jason era tornato al lavoro. Qualcuno doveva averlo informato dell'incidente, perché faticava a entrare nel personaggio come faceva sempre quando entrava nel set in studio e si guardava intorno spaesato; si interruppe quando finalmente incontrò la sagoma di Cameron, arrivato in quel momento. Lo scrittore vide la contrazione immediata del corpo di lui e fu tentato di tornare sui propri passi facendo come se Jason non l'avesse visto. Lo guardava pieno di aspettativa, di speranza. Cameron al contrario sentiva il cuore pulsare e un nodo allo stomaco, entrambe cose che gli procuravano una sensazione spiacevole. Strinse in mano il copione e si allontanò passando quasi rasente le pareti. Con la coda dell'occhio gli parve che Jason volesse avvicinarsi, ma qualcuno o qualcosa glielo impedì.

Cameron seguì a malapena le riprese, quel giorno. Era la prima volta da quando Jason era entrato nel cast. Solitamente era un piacere per lo sceneggiatore osservarlo al lavoro, ma adesso l'imprinting era pungente e continuava a pensare all'ultima volta che era stato sul set. A quel bacio assurdo nei bagni, con Jason che indossava ancora costume e trucco di scena... Aveva baciato Ewan, praticamente. Il suo personaggio. Una faccenda abbastanza strana a pensarci. Cameron vibrò a questo pensiero. Era la prima volta che gli capitava... Anzi, doveva essere capitato tutto sommato a pochi scrittori di baciare un proprio personaggio.

Ma in realtà era inutile prendersi in giro: il ragazzo che l'aveva baciato non era Ewan, ma Jason. In carne e ossa. Un attore emergente, bellissimo... Un suo amico. Una persona dolce e piacevole. E impegnata con qualcuno. Cameron non doveva caderci di nuovo, anche se il suo rivale era un uomo; la sensazione di giocare in un campo in cui poteva almeno competere era del tutto irrisoria. Jason non avrebbe potuto mai essere suo, a prescindere da una relazione. Era stato solo un capriccio, un gesto del momento che forse lui aveva anche dimenticato... Della quale magari si era già pentito. Forse voleva parlare con Cameron solo per scusarsi, ma anche questo pensiero per Cameron risultava sgradevole. Così preferiva evitare il problema. Interruttore del lavoro attivato: lasciò fuori, non senza fatica, i problemi sentimentali, se così poteva definirli. Presto sarebbe scoccata l'ora di chiusura e avrebbe potuto fucilarsi fuori dagli studi. A casa. Magari bere una birra, o proporre un film a Scott, se non era fuori. Chissà se il suo vicino, oltre che con lui, si vedeva con altri uomini... Cameron scacciò quel pensiero, che ancora lo distrasse. Non era importante; di base, Scott non aveva né un fidanzato né una fidanzata.

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