Capitolo Uno

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Buio...
Buio...
Ed ancora buio...

Non so se fuori dalla stanza - almeno credo di essere in una stanza - ci sia il sole o no ma di una cosa sono sicuro. Riuscirò ad uscire da qui e mi farò accecare per sempre da quella massa infuocata con i suoi raggi caldi come, dolci carezze, non lasciandomi mai più soffocare da questo infinito, tetro, silenzioso e doloroso buio.

Cerco di muovermi sperando che quelle catene siano sparite ma, nuovamente, la mia speranza muore al loro suono ormai diventato così familiare e così opprimente.
Sospiro sprofondando ulteriormente contro il freddo pavimento di piastrelle, che continua a sostenermi, ed aspettando, con ansia, il giorno in cui riuscirò a vedere ancora la luce.

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Non è passato molto tempo, anche se a me sembrano essere passate delle ore, fatto sta che sento la porta aprirsi violentemente per poi essere rinchiusa con altrettanto violenza e anche il rumore di una sedia trascinata svogliatamente sul freddo pavimento e avvicinarsi per poi fermarsi vicino a me. Il rumore di un accendino che sfrigola  e poi un lungo sospiro accompagnato dall'ormai familiare odore di tabacco...

<<  Non hai alcuna voglia di dirci niente anche oggi, vero? >> chiede la voce fredda e calcolatrice del solito uomo che da molto tempo rappresenta - incredibile da dire ma è vero - la mia unica compagnia

La conosco e so già cosa mi aspetta.

In modo quasi istintivo, avverto delle lacrime scendere e bagnarmi le gote senza nemmeno che io lo voglia.

Sento la sedia muoversi insieme ad un ammasso di aria e questo non è un buon segno...

<< La vuoi smettere di frignare! Ricordati che sei stato tu a costringermi a farlo, dolcezza.>> sussurra l'uomo vicino al mio orecchio sinistro.

Dolore.

Dolore.

E ancora dolore che non fanno altro che percuotermi l'intero corpo.

Cerco di non muovermi per non peggiorare ulteriormente la situazione ma è inutile.

Sento un liquido caldo e appiccicoso vagare per il mio corpo.

Poi più niente...

Non sento più nulla.

Non sento più le lacrime solcare il mio viso...

Non sento più il calore che emanava quella sostanza...

Non sento più l'odore di tabacco circondare l'aria...

Non sento più il freddo del pavimento che mi sosteneva...

Non sento più il tintinnare continuo di quelle opprimenti catene...

Non sento più il dolore, provocato dall'uomo, percuotermi...

Non sento più l'uomo muoversi...

Save Me From The DarknessDove le storie prendono vita. Scoprilo ora