Capitolo Dieci.

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Mi sveglio di nuovo completamente madido di sudore nel cuore della notte.

Con oggi sono quattro notti consecutive.

Mi alzo dal letto, vado in bagno e mi lavo la faccia.

Sarebbe inutile provare a dormire tanto non ci riesco più. Fortuna che non mi sono svegliato urlando altrimenti chi lo sente a quello.

Scendo in cucina e mi preparo una tazza di tè super dolce.

Nonostante abbia seguito i consigli di Hanji, gli incubi invece di diminuire sono aumentati.

Impossibile da credere ma Brontolo è preoccupato per le conseguenze che questa mancanza di sonno avrà sul mio corpo. Infatti ogni mattina, da una settimana a questa parte, prima di andare a lavoro, mi controlla tutti i parametri e li confronta con quelli precedenti. Per ora niente di anomalo, secondo lui, ma sta pensando seriamente di darmi dei sonniferi. E ovviamente io quei sonniferi non li prendo neanche morto.

Comunque continuando a parlare del perfido nano corvino ho scoperto una cosa: per colpa sua, in questa settimana, circa, ho scoperto di essere... come posso dirlo... di essere attratto dai uomoni; di essere gay.

Si insomma sarà l'odio e il cinismo allo stato puro ma è proprio un bel uomo. Non mi stupirei se fosse circondato da molte donne.

Non so se è un bene, ma ora che ci penso non credo di essere mai stato attratto da una ragazza in vita mia.

Come sono finito a pensare di questo a quest'ora della notte?

Guardo l'orologio appesso nel salotto e vedo che segna le 5:40. E' da tanto tempo che non mi rilasso come si deve. Lavo il bicchiere che ho usato e mi dirigo in bagno - oltre al box doccia c'è anche una vasca -.

Apro il rubinetto d'acqua e lascio che scorra fino a riempire la vasca, agguingo del bagnosciuma alla vaniglia e vari sali. Mi spoglio e mi lascio cullare dal miscuglio di essenze e bagnosciuma.

Probabilmente, forse, dovrei raccontare tutto a Hanji.

Forse sia lei che il nanetto hanno ragione nel volermi far prendere quelle disgustose pillole.

Ma io non ho nè la forza nè il coraggio per affrontare nuovamente certe situazioni all'interno della mia testa.

Forse esiste un modo per non affrontare nouvamente quei mostri: farla finita.

Accanto a me c'è un comodino, apro il secondo cassetto ed estraggo l'oggetto che potrebbe porre fine a tutte le mie sofferenze, che mi permetterà di ricongiungermi con la mia famiglia, che eliminerà per sempre questo senso di oppressione che vive all'nterno della mia anima: una lametta.

E' così fredda al tatto che sembra indifferente alle nostre vite...

La faccio scorrere sul polso e una leggera fitta mi fa sobbalzare.

Poi, finalmente, vedo fuoriuscire quel liquido cremisi che alimenta il mio corpo.

Faccio scorrere nuovamente la lama ancora ed ancora e di conseguenza il flusso cremisi aumenta. Ripeto l'azione anche sull'altro polso per poi abbandonare la lama sul comodino.

Sento la testa diventare man mano più pesante... 

Inizio ad avere freddo e sonno...

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Mi sveglio e una luce acceccante mi colpisce agli occhi. Sposto lo sguardo altrove e sento una mano grande calda, ma allo stesso tempo fredda, girarmi il volto verso la luce che proviene da una torcia.

Save Me From The DarknessDove le storie prendono vita. Scoprilo ora