Capitolo Ventotto

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IMPORTANTE SPAZIO AUTRICE, LEGGETE PLEASE






<< Eren non vieni con noi?>> mi urla Armin all'orecchio, liberato dagli auricolari da lui, prendendomi di sorpresa e facendomi sbagliare la linea che forma il nuovo disegno.

E' da poco finita l'ora di matematica, alla quale, come sempre, non ho prestato la benché minima attenzione, e tutta l'aula ora è completamente vuota per l'ora di pranzo. Beh l'aula sarebbe completamente vuota se non fosse per me, Armin e Marco.

Poso la matita, che avevo ancora tra le dita, facendo attenzione a non sporcare il foglio per poi voltarmi verso i due ragazzi.

<< Cosa c'è? >> chiedo guardando soprattutto - e sottolineo soprattutto - il biondo con uno sguardo di rimprovero. Sa perfettamente che odio essere disturbato se mi ritrovo a disegnare in quei pochi istanti in cui ritorno ad essere il vecchio Eren.

<< Volevamo sapere se volevi venire con noi a mensa per pranzare tutti insieme. >> chiede con naturalezza il moro il tutto accompagnato da un accenno di un sorriso sulle labbra.

Mi hanno veramente disturbato solo per chiedermi questo? Realmente? Armin sono deluso da te. Avresti dovuto già sapere la mia risposta...

<< Mi dispiace ragazzi ma per oggi resto qui. Sarà per la prossima volta. >> sorrido verso quello alto continuando a guardare con rimprovero l'altro.

<< Vedi te lo avevo detto. Tu vai dagli altri io vi raggiungo dopo se qualcosa. >> se ne esce Armin posando nuovamente lo zaino per poi sedersi, di nuovo, accanto a me. Marco non obbietta e, dopo averci salutato, esce velocemente dall'aula lasciandoci soli.

<< Perché non sei andato con loro? >> chiedo volendo dare una spiegazione al suo comportamento. Cioè sono stato bene fino ad ora anche da solo. Quando mi chiedevano di venire con loro e io rifiutavo non insistevano e se ne andavano.

<< Per cambiare un po'. >> risponde con nonchalance prendendo il suo pranzo dallo zaino.

<< Non centra niente quello che ti ho raccontato qualche giorno fa, vero? >> chiedo continuando ad osservarlo, con lo scopo di scoprire le sue intenzioni, mentre addenta il suo pranzo. In tutta risposta fa spallucce continuando a prestare attenzione al suo pranzo senza lasciar trapelare niente

<< Armin non farlo... >> è l'unica cosa che dico sperando che capisca. Sono stato molto chiaro quel giorno e se mai vengo a scoprire che è così mi incazzo realmente.

<< Fare cosa? Semplicemente sto pranzando con un mio amico. Tutto qui. Lo faccio sempre. Se poi ti do fastidio perché non riesci più a disegnare allora in quel caso è tutta un'altra storia. A proposito cosa stia disegnando? >> continua con quella sua indifferenza. Da quando è diventato così?

<<... un pettirosso. >> dico ritornando a prestare attenzione al foglio che ho davanti.


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