Prima sera di convivenza... ed è un casino totale. Almeno per me.
Brontolo non ha fatto altro che insultarmi e rimproverarmi ogni volta che secondo lui facevo qualcosa di sbagliato. Ora che ci penso è meglio se smetto di chiamarlo Brontolo. Se per caso lo chiamo così chissà cosa ne sarà di me - forse è meglio dire dove seppelirà il mio corpo -.
E' ora di cena e siamo seduti in cucina a mangiare della pasta al sugo che lui ha preparato. La stanza è immersa nel silenzio più assoluto interroto solo dalle posate che si muovono sul piatto.
Non ce la faccio più. Sta diventando opprimente...
Finito di mangiare mi alzo e prendo i piatti per lavarli.
<< Moccioso lascia stare. Di sicuro non saprai lavarli come si deve.>> dice prendendo i piatti dalle mie mani e scansandomi leggermente per poter passare.
Spiegatemi come farò a vivere con uno come lui per un intero mese? E' impossibile!
<< O-ok... allora io vado a dormire. Buonanotte.>> mi congedo dirigendomi in camera mia. Vado in bagno, mi faccio una doccia veloce e indosso una T-shirt verde e dei pantaloni di una tuta grigia e vado a dormire
Ero nella mia camera da letto. Nella mia vera camera da letto.
Le tende e le coperte verdi, l'armadio grande di fronte al letto...
Scesi giù andando in cucina e là trovai la donna più importante della mia vita: mia madre Carla Jeager.
Indossava un vestito bianco con dei fiori blu, il grembiule rosso con la faccia di un gattino stampato sopra- glielo avevo regalato per il suo compleanno - con i capelli scuri raccolti in una treccia laterale adagiati sulla spalla destra e con un sorriso stuopendo che le illuminava il viso e gli occhi castani.
<< Eren se fai il bravo e mi aiuti con la cena oggi avrai una doppia porzione di torta al cioccolato.>> disse sorridendomi e stampandomi un bacio sulla fronte. L'abbracciai e posai il mio mento sopra i suoi soffici capelli - ero più alto di lei -. Iniziai ad aiutarla e quando mi voltai verso di lei dei uomini entrarono in casa colpendoci alla testa con un piede di porco. Quando poi ripresi coscienza un buio senza uscita aveva preso il posto dell'accogliente cucina di casa nostra. Provai a muovermi ma non riuscii a fare nessun movimento.
Era come se delle catene mi tenessere bloccato le caviglie, i polsi e il collo al pavimento.
Sentii un strano odore nell'aria.
Un odore metallico...
Odore di sangue.
Sangue che fuoriuscì da delle ferite impresse sul mio corpo seguito da un dolore atroce. Un dolore che mi fece svenire con il sorriso di mia madre stampato sulla mia mente
Mi sveglio di colpo.
Dove diamine... ah giusto. Sono a casa del corvino.
Sento caldo. Mi sfiora la fronte e la trovo completamente imprignata di sudore. Il mio respiro è affannato come se avessi corso una maratona...
Di colpo la porta si apre lasciando entrare un corvino con addosso solo un paio di pantaloni blu scuro accompagnato da un'espressione leggermente preoccupata sul volto.
<< Moccioso che cosa succede?>> chiede sedendosi sul letto accanto a me.
<< Che ci fai tu qui?>> sussuro con voce incerta.
<< Ti ho sentito urlare. Ch cosa è successo?>>
Ho urlato? Realmente? Eppure ora mi sembra di non avere la voce per continuare a parlare.
<< Sto bene era solo uno dei soliti incubi.>> rispondo cercando di sforzarmi di sorridere.
<< Non prendermi per il culo moccioso. Se fosse uno dei soliti incubi la Quattrocchi si sarebbe accorta del tuo stato molto tempo fa grazie alle tue urla.>> afferma guardandomi con uno sguardo che non ammette scuse. Distolgo lo sguardo dal suo non riuscendo più a sopportarlo.
Ha ragione. Quest'incubo non è come gli altri. Questo era quasi del tutto reale...
<< Hanji non ti ha dato niente per i tuoi incubi?>> chiede alzandosi dal letto. Scuoto la testa.
<< Ha provato a darmi qualcosa ma io non li volevo. Quindi ha provato con un'altra terapia: disegnare i miei incubi.>> rispondo guardando le mie mani. Non ho il coraggio di guardarlo negli occhi.
<< E allora disegna!>> urla sul punto dell'esasperazione.
<< No posso... Non ce la faccio.>>
Mi pizzicano gli occhi.
Sto piangendo.
Davanti a lui.
No. Non voglio piangere davanti a lui.
Mi copro gli occhi con la mano destra e cerco di calmarmi.
Un incubo come questo lo ho avuto molto tempo fa quando tutto era iniziato. Non so quale tra tutti fosse il peggiore.
Forse tutti...
<< Prova a dormire. E' tardi.>> dice uscendo dalla camera lasciandomi solo.
Solo con le mie paure.
ANGOLO AUTRICE
Ecco il nuovo capitolo! Lo so è un tantino più corto dei precedenti ma cercerò di rimediare il prossimo sabato.
Detto questo buone vacanze😘
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Save Me From The Darkness
Fiksi PenggemarERERI/RIREN BOYXBOY TU CHE STAI PER AVVENTURARTI QUI DENTRO SAPPI CHE QUESTA È UNA ERERI CIOÈ STORIA YAOI [BOYXBOY] SE NON TI PIACE QUELLA È LA STRADA PER IL RITORNO, LA STESSA CHE HAI PRESO PER VENIRE QUI. PRIMA ERERI SCRITTA IMMERSA IN ALTRE PRE...