Capitolo Quarantadue

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🙃ANGOLOAUTRICE🙃

Bonsoire mes chers😘! Come va?

Perché Wattpad ha ancora problemi con il conteggio delle parole😭? Cioè escludendo il mio angolo il capitolo ha 2196 parole!

Ve l'avevo avvisato tramite la bacheca che avrei pubblicato in questi giorni. Dovevo decidere solo quando.

Dunque perché mi sto intromettendo ora? Semplicemente per avvisarvi.

Ciò che leggerete non so se definirlo "pesante" o "traumatico" questo spetta a voi. Spero che sia "leggero".

Se avete avuto qualche problema per favore non esitate a contattarmi🙏🙏.

Vi voglio bene.

💜💜💜💜💜💜💜💜

P.S.: Sorry me if trovate degli orrori. Sapete che non controllo, ma lo farò uno di questi giorni.

P.P.S.: "Call Me By Your Name"









Non ci credo. 

Non ci posso credere. 

Lo sta realmente per fare? 

Si sta realmente per aprire con me?


<< Levi - >>

<< Shh so quel che faccio. Voglio parlarti di me. >>   mi zittisce calcando sul "voglio". Annuisco attaccandomi a lui come la peggiore delle cozze. Ok Eren è arrivato il momento di soddisfare la tua curiosità. Hai aspettato così tanto ed ora sarai ricompensato.

<< Come ti ho già accennato sono nato a Las Vegas da genitori di origine nipponica. O almeno mia madre lo era. Mio padre se n'è andato quando ero ancora piccolo. Non mi ricordo molto di lui. Invece di mia madre si. Quando ero piccolo pensavo che fosse la donna più bella del mondo. Per me era la donna più importante per me. Mi ero imposto, da piccolo, che una volta diventato grande sarei diventato il suo eroe. Mi ricordo che ogni sera usciva di casa per andare a lavoro non prima di avermi lasciato dalla vicina. Poi il giorno dopo quando tornava a prendermi, dopo un'intera notte passata fuori con la stanchezza addosso, mi prendeva in braccio e mi salutava con il bacio all'eschimese. Era il nostro modo di dirci che ci volevamo bene. >> si ferma, estrae una sigaretta dal pacchetto e l'accende. Ne aspira il contenuto per poi espellerlo in una piccola nube che accarezza le sue labbra.

<< Poi tutto cambiò quando avevo cinque anni. Stava iniziando a prendere l'abitudine di abbandonarmi molto spesso a casa della vicina. E non capivo perché. Avevo iniziato a pensare che forse non mi voleva più bene, che avevo fatto il cattivo. Poi un giorno la vicina scocciata del fatto che mi doveva mantenere senza essere più pagata, mi trascinò letteralmente fuori casa per poi buttarmi dentro la mia lasciandomi da solo. Ricordo che quel giorno non mangiai niente. Avevo cinque anni non sapevo neanche dove mia madre tenesse il cibo. Non sapevo neanche accendere la televisione. Così l'aspettai in salotto insieme al mio peluche di coniglio rosa che mia madre mi aveva regalato per il mio compleanno. 

Save Me From The DarknessDove le storie prendono vita. Scoprilo ora