Capitolo Quarantatré

141 11 17
                                    

TI ASPETTO NEL MIO ANGOLO🙃






Si ferma. Il suo sguardo e fisso in un punto impreciso del soffitto mentre continua a stringermi a se.


Ha finito o deve continuare?

Non so più che cosa aspettarmi ora. Probabilmente tutto.

Dopo tutto questo... dopo quello che mi ha raccontato... non può esserci altro dolore, vero?

E' già impossibile assimilare tutto questo e diventerebbe ancora più impossibile se ce ne fosse altro.

Come ha fatto? Com'è riuscito a sopravvivere con un peso del genere sulle spalle, da solo e per così tanto tempo?

Com'è riuscito a non lasciarsi sprofondare da quel abisso?

Io non ho passato quello che ha passato lui. 

In confronto a lui io non ho passato niente.

È come se all'improvviso mi sentissi in colpa. Tutte le volte che mi sono lamentato. Tutte le volte che mi sono lasciato andare a quel abisso buoi. Tutte le volte che nella mia mente balenava l'idea di farla finita...

Levi si è sbagliato: io non sono affatto forte. 

Sono debole. Lo sono sempre stato. Non riesco a non disperarmi, a non lasciarmi convincere dalla depressione.

Levi invece ci è riuscito. 

Lui è quello forte. 

Lui è quello che non si è lasciato ingannare dalla strada più facile.

Lo ammiro. 

Vorrei riuscire ad essere forte come lui.


Lentamente allento la sua stretta su di me per poi sedermi a cavalcioni sui fianchi. Le sue mani tornano a stringermi i fianchi e i suoi occhi mi scrutano perplessi.

<< Che hai moccioso? >> la voce è debole. Il peso dei ricordi è troppo da sopportare tutto insieme.

<< Voglio che non ci pensi più. Non dovevo essere così insistente.>> sussurro accarezzando delicatamente il collo. Non so cosa sto facendo ma non voglio che soffra ora. Non per colpa della mia stupida curiosità.

<< Eren te l'ho detto. So quel che ho fatto. Dovevo parlarti di me. Volevo farlo. >> accenna a un sorriso per poi appoggiare in parte la schiena al bracciolo del divano.

<< Ti ricordi di ieri? Che cosa ti avevo detto?>>  chiede afferrandomi la nuca permettendo, successivamente, alle nostre fronti di incontrarsi. Posso sentire perfettamente il suo respiro sulle mie labbra. Mi distrae.

<< Che oggi mi avresti dato delle risposte? >> il mio sguardo non fa altro che muoversi dai suoi occhi alla sua bocca. Mi mordo leggermente il labbro inferiore: sono diventato dipendente dai suoi baci.

<< Mh. >> mugola accarezzando i capelli dietro la nuca. 

Poi come se avesse sentito i miei pensieri appoggia le sue labbra sulle mie permettendomi così di aumentare la mia dipendenza. Ci muoviamo lentamente, senza fretta assaporando la delicatezza che l'uno sta donando all'altro. Lievemente la lingua sfiora le mie labbra in un disperato tentativo di poter abbracciare la sua compagna. Con un leggero sorriso socchiudo un po' le labbra permettendo così l'inizio di una delle nostre danze stupende. Ogni singolo angolo, ogni singolo millimetro viene assaggiato, esplorato, impresso nella mente insieme al sapore dell'altro. 

Save Me From The DarknessDove le storie prendono vita. Scoprilo ora