Capitolo Diciannove

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Sono passati alcuni giorni da quell'evento. Costantemente ogni sera, per poter dormire tranquillamente, Levi mi fa prendere quelle dannate pillole per poi restare con me finchè non mi addormento. Ed in quei giorni ci sono stati molti più baci del solito. Tutti di una certa castità e dolcezza da farti sciogliere il cuore. Ovviamente non capisco il motivo di tutta questa gentilezza nei miei confronti ma per ora mi accontento di non sapere. 

E' da un po' che sono ritornato a scuola e anche a lavoro. Tutto sotto la costante supervisione di Levi. Infatti, ogni giorno, mi accompagna davanti all'entrata del liceo per poi venire verso le 16:00 a prendermi per accompagnarmi a lavoro e infine verso le 20:00-21:00 rivien per riaccompagnarmi a casa.

Come mai Levi, tutto a un tratto è diventato il mio chaperon? Semplice: dopo ciò che era successo, era preoccupato per me e si era preoccupato per la mia incolumità.

Ed ovviamente tutta questa sua attenzione nei miei confronti venne immediatamente notata dai miei compagni di classe, soprattutto dalle ragazze le quali non fecero altro che assilarmi con le loro domande su Levi. Per cui io cedetti. Semplicemente dissi a loro che lui era il mio coinquilino e dato che in quei giorni ero stato veramente male, per non far si che prendessi una brutta ricadutam, per la trecentomillesima volta, aveva deciso di accompagnarmi. La stessa spiegazione la diedi a lavoro.

E' sabato sera e sono al lavoro. Tra poco finisco il mio turno. Non vedo l'ora. Sono stanco e in più oggi è stato troppo faticoso doversi gestire tra clienti burberi o/e troppo esigenti. Non ce la faccio più.

 << Hey Jeager che fai dopo? >> mi chiede all'mprovviso Jean facciadicavallo sorprendendomi alle spalle.

<< Che cosa vuoi Jean? >> dico preparandomi il borsone e tirando fuori i vestiti di ricambio.

<< Niente. Volevo solo proporti di venire con noi a divertirti un po'. >> dice posizionando un braccio attorno alle mie spalle.

<< Grazie ma no. >>

<< Ma tu non ti diverti mai? Eddai che ti costa uscire dalla tua noiosa routine? E' sabato sera e vivi nella città che non dorme mai, del divertimento sfrenato! >> dice quasi urlando ed aumentando la presa attorno alle mie spalle. Cerco di liberarmi dalla sua presa, ma no ci riesco. Non posso far altro che arrendermi.

<< Ok ok verrò ma ora lasciami. >> 

Con un sorrisetto beffardo stampato sul viso, Jean mi libera dalla sua presa per poi tornare dentro il locale.

Sono fregato. Perchè ho accettato? Potevo semplicemente dire di no e forse mi avrebbe lasciato in pace. Volevo tanto tornarmene a casa, tranquillo, a vedere un film, forse con Levi...

E invece no. 

Ormai senza speranza, prendo il cellulare ed inivio subito un messaggio a Levi.

" Levi non venirmi a prendere. Sono in giro con alcuni miei amici. Se qualcosa non va ti chiamo subito. "

Sospirando, poso il cellulare e mi cambio indossando una camicia scozzese verde-nero, dei jeans blu aderenti con dei strappi alle ginocchia e le mie solite Nike. Dopo alcuni minuti Jean ritorna, si cambia con una camicia bianca e dei jeans neri aderenti e dopo usciamo dal bar. Fuori, sulla porta del retro, ci sono Marco, appoggiato a una Audi S3 blu metallico, Armin, seduto sul posto accanto al guidatore e, infine Sasha e Christa sedute dietro. Accanto all'auto c'è una Triumph 2014 nera, la moto di Jean.

<< Hey Eren ci sei anche tu stasera? >> mi chiede Armin urlando dal finestrino.

<< Ehm... si a quanto pare. >>

Save Me From The DarknessDove le storie prendono vita. Scoprilo ora