Capitolo Quarantaquattro

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<< Eddai Eren non farti pregare. Vieni con noi che ti costa. >> il biondino si attacca al mio braccio continuando a pregarmi. Sospiro leggermente scocciato


<< Armin lo sai che non mi piace stare molto in mezzo alla gente. >> provo a liberarmi dalla sua stretta per poi arrivare al mio armadietto.

<< Lo so per questo ho già avvisato Jean. Sa già cosa fare. E poi secondo te non ci avevo già pensato? >> afferma fiero di sé liberandomi dalla sua stretta. Una volta libero apro il mio armadietto, ripongo i libri inutili per recuperare quelli utili.

<< Armin per favore non costringermi... >> chiudo l'armadietto poggiandoci la schiena sopra.

<< Ed invece ti obbligo. Lo faccio per il tuo bene. Hai assolutamente bisogno di uscire, di rilassarti, di svagarti un po'. >> si impone bloccandomi la strada. Sospiro rassegnato. Quando fa così non ho altra scelta che dargli retta. Quando si mette in testa qualcosa diventa abbastanza testardo ed inflessibile.

<< Ok hai vinto tu, ma se non mi sento bene me ne vado. >> gliela do vinta iniziando ad avviarmi verso l'uscita.

<< Era scontato che avrei vinto io alla fine. >> se la ride camminando a fianco a me. << Vieni con me al bar? >>

<< Non posso. Devo andare al lavoro. >> varco l'uscita della scuola notando da lontano l'auto della castana.

<< Uffa! Ma tu devi sempre lavorare? >>

<< Si visto che sono stato assente per molto tempo. >> ridacchio leggermente << Si nota perfettamente l'influenza di Jean su di te.>>

<< A me non importa. Per la prima volta mi sento bene con me stesso e per questo devo ringraziare solo ed esclusivamente Jean. Mi ha fatto scoprire il vero me. >> afferma fiero con un sorriso dolce disegno sulla bocca. 

Sono felice che si senta così bene con Jean. Mi ricordo perfettamente della prima volta che l'ho incontrato. Era completamente diverso dall' Armin di adesso. È un cambiamento positivo il suo. Non è più legato dalla sua timidezza, dalle sue paure. È più spontaneo, libero. Spero vivamente che quel cretino dalla faccia da cavallo non gli faccia male altrimenti se la vede con me. Dopotutto è il mio migliore amico.

Saluto velocemente il mio amico e immediatamente mi dirigo verso l'auto.

<< Come mai ci sei tu e non Levi? >> chiedo una volta che sono salito in auto.

<< Oh ciao anche a te Eren. Sto bene grazie per averlo chiesto. Il nano oggi è bloccato all'ospedale per un'emergenza. Se ho capito bene finirà tardi. >> sorride mettendo in moto l'auto. Rendendomi conto della mia uscita, l'abbraccio velocemente salutandola poi con un altrettanto veloce bacio sulla guancia.

<< Se viene a sapere che lo hai chiamato nano mi sa che ti uccide. >> ridacchio appoggiando la testa al vetro della finestra.

<< Ha 26 anni ed è più basso di una bambina di 10 anni. È un nano non puoi restare ceco davanti all'evidenza. >> continua scoppiando di risate trascinandosi dietro anche me. << Pensa che l'ho salvato Nano Malefico nella rubrica. >>

<< Oddio io l'ho salvato Brontolo >> continuo provando a calmarmi e facendo ridere più forte la castana.

<< Senti Hanje Armin mi ha inviato, anzi obbligato direi, ad uscire stasera con lui... posso? >> chiedo mordicchiando l'intero della guancia. Spero che mi diva di sì anche perché il biondino mi ha tartassato affinché accettassi.

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