Febbraio 2017
Rhydian pov
Sono appena scoccate le cinque del pomeriggio, la famosa ora del thè in Inghilterra, anche se quasi mai
rispettata, soprattutto per chi va a lavorare come me.Nel mio lavoro non ci sono orari, Basil Lemange, il mio capo, mi aveva addirittura chiamato in piena
notte una volta. Non l'aveva più fatto dopo la mia improvvisa sfuriata nel suo studio. Divento nervoso se a
corto di ore di sonno.Diventi nervoso in ogni caso.
Sì, probabilmente è vero.
Comunque rabbrividisco ogni volta che il capo mi chiama dicendo di avere un nuovo incarico 'fatto su
misura per me', citando le sue solite parole.Ogni volta che lo dice mi sento come un ragazzo vittima del tanto temuto 'dobbiamo parlare'. Sono entrambe fonti di ansia struggente.
Non so mai chi sia il mio nuovo incarico. Potrebbe essere una bambinetta viziata, un viscido riccone o il classico testimone di un crimine, perennemente ansioso- scommetto che la gente guarda troppi film e diventa paranoica- oppure potrebbe appartenere alla categoria che più odio fra tutte: un V.I.P.
Non mi è mai capitato di lavorare con qualcuno di famoso che non mi stesse sul culo. L'ultima volta avevo rischiato una seria denuncia, ma questa è tutta un'altra storia.
Senza mai salutare nessuno, perchè tutti sanno chi sono ma nessuno mi conosce, cammino in direzione
dell'ufficio di Basil, un uomo di origini francesi venuto in Inghilterra in cerca di fortuna – se poteste vedere la sua auto, la villa o anche solo il suo ufficio capireste che la fortuna l'ha trovata eccome- è il direttore dell'agenzia di sicurezza per cui lavoro da qualche anno.
Devo molto a quell'uomo, mi ha tirato fuori dal carcere e ha avuto il coraggio di assumermi.“Ehy Basil” Spalanco la porta del suo ufficio ignorando beatamente la sua segretaria che ormai finge di
non vedermi infrangere una delle regole più importanti :Non entrare nell'ufficio del capo senza averlo
prima avvertito.
Io non l'ho mai fatto, perciò passo anche avanti all'uomo che, seduto sul divanetto di pelle fuori
dall'ufficio, aspetta il suo turno. La mia fama in questo posto mi precede perchè nemmeno lui osa dirmi
nulla mentre entro indisturbato senza bussare.Il mio capo manda fuori l'agente che era già nella stanza con i suoi nuovi documenti con falsa identità
stretti sotto al braccio.“Siediti Rhydian” Quando lo dice mi sono già accomodato da un po' su una delle poltroncine di fronte a lui.
Decido di fare io la domanda che mi frulla in testa da quando mi ha chiamato, altrimenti lui non la
smetterà di battere fastidiosamente sulla tastiera del suo computer “Chi è il mio incarico questa volta?”Basil punta la sua attenzione su di me “Iael Lindberg” Mi guarda con insistenza come se si aspettasse una precisa reazione da parte mia. Dovrei forse conoscere quel nome?
Sa anche lui che evito contatti con qualsiasi essere umano, come può pensare che la conosca
in qualche modo?“Ovviamente non sai chi è” Sospira “Il tuo essere asociale non si smentisce mai”
Fa scorrere una foto sulla scrivania lucida fino a portarmela sotto agli occhi “Forse la conosci come Flicka?”
Al solo sentire quel nome mi passano per la mente i cartelloni pubblicitari con la sua faccia stampata sopra in tutta la città, i poster nei negozi di cd musicali e persino le pubblicità per cui recita insieme al suo ancor meno sopportabile fidanzato. Per non parlare delle sue canzonette che infettano la radio sempre e comunque.
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Flicka and her Badass
Teen FictionFlicka era il dolce soprannome che Franz Lindberg usava per chiamare la sua amata bambina. Ora però è sulla bocca di tutti, su cartelloni pubblicitari, su poster e sulle più comprate riviste di gossip. Sì, perchè Flicka è il nome d'arte della cantan...