25- La stella più fragile dell'universo

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Iael's pov

Rhydian mi era sembrato deluso dalla mia scelta. Anzi, più che deluso, era ferito, era...affranto.
Affranto, che orribile aggettivo da dare ad una persona. Lo si usa solo per dire quando qualcuno è sfinito, afflitto, logorato da tristi emozioni.

Rhydian personifica quell'aggettivo. Era affranto ed arrabbiato già quando mi aveva incontrata la prima volta. È peggiorato nel momento in cui io avevo fatto la mia scelta.

Eppure non sembrava ricambiare I miei stupidi sentimenti. Gli piacevo, è palese, ma non è innamorato di me o me l'avrebbe detto.
Invece non ha parlato dei suoi sentimenti, delle sue emozioni. Come sempre, non ha lasciato trasparire molto di sè. Fondamentalmente mi accorgo di non conoscerlo.

Di lui so solo che sa a memoria le storie del diario di suo nonno, un marinaio. E so che ha imparato a pettinare I capelli perché lo faceva con sua madre. Non so null'altro. Lui non mi ha mai parlato della sua vita passata e me ne accorgo solamente ora.

Eppure in qualche modo si era fatto conoscere da me, almeno in parte.
Mi sento privilegiata già solo nel sapere quale sia il suo colore preferito, nel sapere che gli piacciono le sfide e I biscotti al cioccolato. Nel sapere che il sarcasmo è l'arma con cui difende il suo essere asociale e nel sapere che ha un animo dolce e sensibile. Solo chi lo conosce almeno un po' vede queste piccole cose in lui. Le cose che mi hanno conquistata senza che me ne accorgessi.

Avevo deciso di essere innamorata di lui ieri notte, dopo il concerto a Parigi. Con la scusa dell'essere nervosa per il ciclo avevo mandato Andris a dormire nella sua camera. E così ero rimasta quasi tutta la notte a rimuginare sui momenti passati con Rhydian.
Avevo deciso di amarlo pensando alle strane sensazioni che avvertivo, ed avverto ancora, con lui.

Ho deciso ed accettato di amarlo la scorsa notte. Ma non l'avevo scelto oggi.

Andris è stata una scelta sicura. So che lui mi ama di sicuro. Mentre con Rhydian è tutto incerto, in bilico sul ciglio di un burrone scuro.

Lui sembrava addirittura avere paura di farsi conoscere ancora da me. Chissà cos'ha fatto di tanto orribile per avere occhi tanto tenebrosi, per avere sbalzi d'umore così frequenti, per aver paura di amare.

Sarà passata appena mezz'ora dal mio rientro in stanza e sento già una sensazione orribile alla bocca dello stomaco. Mi succede quando dentro di me so di non aver fatto la cosa giusta.

Sentivo la stessa sensazione quando provavo a mentire a mio padre per coprire Peter, o quando rompevo qualcosa che apparteneva alla mamma o anche solo quando mi sentivo arrabbiata per il suo abbandono.
Provo la stessa sensazione. Avrò sbagliato a non dare alcuna possibilità a Rhydian?

No, lui non mi ama. Devo accettare che io provo emozioni più forti delle sue. Il suo cuore deve essere davvero inaccessibile a chiunque.

Lo scatto della porta che si apre mi spaventa. Non è mai bello essere risvegliati così dai propri pensieri.

"Ciao tesoro" Andris entra dalla porta con una scatola bianca in mano.

Mi alzo dal materasso e mi metto seduta, appoggiata allo schienale. Spero di non avere ancora gli occhi rossi di pianto.

"Ciao" Tiro le labbra in un sorriso, non deve essermi uscito così bello come lo era nella mia immaginazione.

"Ti ho portato dei pasticcini" Mi porge la scatola bianca, non prima di avermi baciato. Poi si siede a gambe incrociate sul mio letto, di fronte a me.
Allungo le gambe fino ad arrivare ad appoggiarle sopra le sue. I suoi jeans sono umidi, deve aver cominciato a piovere.

Flicka and her BadassDove le storie prendono vita. Scoprilo ora