Iael's povMi aveva abbandonata, ormai tre settimane fa. Abbandonata come un cagnolino in mezzo alla spazzatura. Abbandonata come una lattina di Coca Cola accartocciata a lato dell'autostrada.
Io pensavo si fosse fidato di me, pensavo che non avesse più paura dei suoi stessi sentimenti. Ma evidentemente, almeno parte di lui, credeva che io fossi simile a Robin, o forse non ha del tutto superato la questione del braccialetto di Andris.
In ogni caso, mi aveva mollata all'improvviso senza uno straccio di spiegazione. Dopo tutto ciò che abbiamo passato insieme, dopo I momenti d'amore che credevo essere puro e vero, non aveva nemmeno avuto il coraggio di dirmi in faccia che mi lasciava.Non mi sarei dovuta fidare di lui forse. Non per nulla mio padre mi ha sempre detto: Impara a cavartela da sola nella vita, perchè anche la tua ombra ti abbandonerà quando sarà buio. Solo la sfiga accompagna per tutta la vita.
"Su Iaeluccia , è inutile piangersi addosso" Ashley spengne la televisione della mia stanza d'hotel a New York.
Fino a qualche istante fa stava ridendo per una battuta di una stupida vecchia sitcom a cui non prestavo davvero attenzione.Io continuo a sperare che Rhydian faccia la sua entrata con un grossa pizza in mano e un mazzo di rose per farsi perdonare per la sua improvvisa, lunga assenza. Mi viene spontaneo guardare verso la porta in legno bianca.
"Okay, esigo che ti alzi da questo letto" Ash mi prende per I piedi e mi trascina sul pavimento, aspettandosi un qualche tipo di reazione da parte mia. Invece mi lascio cadere, con l'eleganza di un sacco di patate, sul parquet.
"Oh, avanti domani hai il concerto a New York e poi torneremo a Los Angeles, non sei contenta?"
"Non vedi come sprizzo dalla gioia?"
"La gioia di un ottantenne paralitico"
"Almeno gli ottantenni giocano a Bingo" Le faccio notare con una nota sottile di sarcasmo.
"Giusto!" Si schaffeggia la fronte come se si fosse appena ricordata una cosa importante. "I ragazzi mi avevano chiesto di portarti nella loro camera appena terminata l'intervista con Gossip Magazine"
"Wow" Fingo entusiasmo. "Per fare cosa?" Riaccendo la televisione per trovare un programma decente. Ma Ash mi toglie il telecomando di mano con una mossa felina. "Ehi!"
"I ragazzi volevano giocare tutti insieme ad Assassin's Duty"
"Non non voglio giocare con uno stupido videogioco per ragazzini violenti tutta la sera!" Mi lamento appoggiando la testa sul pavimento.
"Mi dispiace ma devi, piccola Iael" Ash si tappa immediatamente la bocca con una mano.
"Come hai detto?" Mi siedo immediatamente fissando l'espressione mortificata della mia migliore amica.
"Piccola Flicka...sì, ho detto proprio questo! Tuo padre ti chiama così, vero? Devo averlo sentito da lui"
"Ash, non sei riuscita a convincere neanche te stessa"
Lei abbassa la testa sempre più dispiaciuta.
"Scusami davvero, Flicka"
"Non preoccuparti. Tanto qualunque cosa mi ricorda Rhydian, persino mentre bevo o mentre canto penso a quel darkettone depresso ripieno di sarcasmo e ironia!"
"È perchè sei sotto l'incantesimo dell'amore" Ash fa qualche strana mossa con le mani sopra la mia testa, e non posso fare a meno di ridacchiare.
Sta provando davvero con tutta se stessa, in tutti I modi, a tirarmi su di morale in questi giorni passati. E anche gli altri fanno lo stesso. Eppure, ho come percepito qualcosa di strano. I miei amici non erano troppo arrabbiati nè tanto meno sorpresi quando si sono accorti della mancanza di Rhydian al decollo, come se sapessero già che lui mi avrebbe lasciata. C'è qualcosa di strano in questa storia. A partire dall'ultimo bacio che Rhydian mi ha dato, sapeva di promesse, di un arrivederci non detto.
Non ho comunque mai chiesto nulla a nessuno di loro, diventano strani quando si parla di Rhydian.
STAI LEGGENDO
Flicka and her Badass
Teen FictionFlicka era il dolce soprannome che Franz Lindberg usava per chiamare la sua amata bambina. Ora però è sulla bocca di tutti, su cartelloni pubblicitari, su poster e sulle più comprate riviste di gossip. Sì, perchè Flicka è il nome d'arte della cantan...