Rhydian's pov
Sono giorni che la piccoletta non mi parla, mi evita in tutti I modi. Io, dal mio canto, non provo nemmeno ad avvicinarmi. Per di più perché lei ha trovato il modo di riempire le sue giornate.
Sta sempre con Andris. Un giorno vanno a registrare una loro nuova canzone, il giorno dopo fanno l'ennesime prove del concerto, quello dopo lei decide di cambiare un po' il balletto così provano tutto il giorno.Ho la sensazione che stia cercando di riempire il suo tempo con lui per dimenticare me, per tagliarmi fuori dalla sua vita tutto d'un colpo.
Io sono stato un vero codardo. Avrei dovuto trovare il coraggio di dirle ciò che provavo. E invece avevo solo peggiorato le cose e l'avevo praticamente spinta a scegliere Andris. Solo una masochista avrebbe rischiato scegliendo me al posto del bel cantante famoso.
Eppure non sta riuscendo nel suo intento. Lo vedo come appena mi giro lei mi guarda, appena mi allontano lei controlla dove vado. Ed io faccio lo stesso, la guardo sempre con la scusa di essere la sua guardia del corpo.
"Moore" Le dita di Jones schioccano davanti alla mia faccia. "Ti vedo pensieroso in questi giorni"
"Mi vedi bene allora" Mi risistemo la cravatta per la decima volta guardandomi nell'enorme specchio nella hall di un albergo italiano. Odio vestirmi elegante, sono terribilmente scomodo. "Adesso c'è una regola che vieta di pensare davanti a Chase Jones?"
"Non ancora ragazzo" Jones si posiziona di fronte a me, coprendo il mio riflesso.
Roteo gli occhi al cielo capendo cosa sta per fare: ha intenzione di chiedermi cosa c'è che non vada. E non è il mio carattere lunatico il problema."Regola numero sei Moore: non alzare gli occhi al cielo in mia presenza"
"Mi perdoni, sua maestà, Re delle regole"
"Senti, non mi sei simpatico, come io non sono simpatico a te"
"Oh, ti prego, dimmi qualcosa che ancora non so"
"Ma quanto sei divertente Moore!" È piuttosto evidente il sarcasmo nella sua voce.
"Questo lo so già"
Questa sera devo sembrare ancora più depresso del solito. Mi toccherà scortare Iael e Alex, Alan o come cappero si chiama, al ristorante. Insieme al resto della squadra ovviamente. Purtroppo io e Jones siamo gli unici vestiti in orario.
"Prima ti dico quello che devo, prima smetto di rivolgerti la parola" Fa un grande sospiro. "Non tollero Andris Cole più di quanto odi te. Per questo voglio che tu e Flicka facciate pace"
"Non abbiamo litigato"
"Regola numero sette: Mai prendere in giro Chase Jones" La recito insieme a lui ricordandola a memoria. "Fino alla settimana scorsa giocavate a fare I ragazzetti innamorati e adesso nemmeno vi guardate in faccia. Non sono nato ieri Moore"
"Ma non mi dire, Jones. Le tue rughe e l'acidità fanno presagire almeno cinquant'anni d'età"
Lui ignora completamente la battuta di cattivo gusto e continua nel suo ragionamento imperterrito.
"Cole è tanto carino e premuroso con lei ma non riesce a renderla felice. E mi sorprendo nel notare che invece tu ci riesci"
"E cosa vorresti dire con questo?" Fingo di essere disinteressato all'argomento, in realtà il cuore mi sta battendo a mille.
Dovrei proprio smetterla di fare il codardo o quello ancorato al passato. Perchè non mi vado a prendere la ragazza che amo? Chissene frega di tutto il resto!
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Flicka and her Badass
Ficção AdolescenteFlicka era il dolce soprannome che Franz Lindberg usava per chiamare la sua amata bambina. Ora però è sulla bocca di tutti, su cartelloni pubblicitari, su poster e sulle più comprate riviste di gossip. Sì, perchè Flicka è il nome d'arte della cantan...