Rhydian's pov
"Ciao Basil come stai?" Rispondo alla decima chiamata del mio capo dopo aver preparato la valigia con tutta calma.
"Rhydian!" Allontano la cornetta giusto in tempo per preservare uno dei miei timpani.
"Ti sono mancato così tanto Basil?"
"Stai cercando di temporeggiare forse?"
"Esattamente amico mio" Taglio corto "Quindi se non ti spiace chiudo subito e evito di parlarti per I prossimi quattro mesi di tour"
"La prossima tappa non ti piacerà affatto Amico mio" La sua frase mi fa fermare dal riattaccargli di nuovo in faccia. Seguono parecchi secondi di silenzio, in cui il mio cervello formula pensieri senza sosta. Credo di aver capito quale sarà la prossima tappa.
C'è solo un posto in cui non sarei mai voluto tornare e di conseguenza l'unico posto che possa in qualche modo preoccupare il mio capo al punto di volermi avvertire a tutti I costi.
"Canada" Mormoro sperando fin dentro al midollo di sbagliarmi, sperando che Basil mi stia solo tirando in brutto scherzo. Peccato che lui non abbia mai scherzato su questo, anzi non ha mai scherzato su nulla.
"Toronto Rhydian, la capitale"
Non sono affatto pronto ad affrontare il mio incubo. Non ora e soprattutto non con Iael e il resto della combriccola. Non posso permettermi di perdere la mia ragazza dopo solo un giorno di relazione.
"Sei ancora lì?" Chiede Basil, assicurandosi che non mi sia buttato direttamente giù dalla finestra della suite.
Appena sento la voce del mio capo riprendo a respirare. Non sono ancora lì, sono a Roma adesso."Sì, sai non ho poi così fretta di partire" Cerco di alleggerire l'atmosfera pesante creatasi nella mia camera. L'aria mi sembra talmente densa e colma di tensione che potrei benissimo sferzarla a coltellate. Per questo faccio fatica a respirare.
"Partirai comunque? Posso sempre sostituirti se non te la senti, cioè sarebbe-".
"Non potrò..." Ansimo. Devo controllare il respiro, niente più attacchi di panico.
Chiudo gli occhi e cerco di concentrarmi su qualcosa, tipo il piccione che ha appena cagato sulla mensola della finestra.Quando recupero un ritmo di respiro regolare termino la frase con cui cerco di autoconvincermi ad affrontare il problema.
"Non potrò scappare per sempre dal mio incubo"
Non posso fare il codardo. Io non sono un codardo, devo smetterla di essere così attaccato a quello schifo di passato. Devo andare avanti, estirpare il problema dalla radice.
E poi al massimo potrei far finta di trovarmi in una qualsiasi altro Stato che non sia il Canada e filerà tutto liscio.
Sì, magari dopo un po' che lo ripeti comincerai a crederci davvero.
"Non conosco la Signorina Lindberg, ma deve avere dei poteri mentali incredibili se è riuscita a farti perdere la testa in questo modo!" Lo sento ridacchiare.
Si sta forse prendendo gioco di me come fanno due amici al liceo?Ho capito perchè lo fa, perchè sta andando contro la sua etica di lavoro serio. Lui sta cercando di distrarmi, di risollevarmi il morale, di non farmi prendere da un attacco di rabbia proprio qui, proprio adesso.
"Ehi ehi, devo ricordarti che sono io quello che può prendersi gioco delle persone? Mai il contrario"
"Come vuoi Moore. Ma ricordati che al termine dei sei mesi dovrai tornare qui"
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Flicka and her Badass
Teen FictionFlicka era il dolce soprannome che Franz Lindberg usava per chiamare la sua amata bambina. Ora però è sulla bocca di tutti, su cartelloni pubblicitari, su poster e sulle più comprate riviste di gossip. Sì, perchè Flicka è il nome d'arte della cantan...