27- Confessioni

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Rhydian's pov

"Ti sei fatto prendere dalla tua nuova vita piena di fama e stavi per perdere di vista il vero obbiettivo"

Smetto di ascoltare l'insopportabile voce di Marcus. E invece mi concentro sul peso che comincia ad avere la pistola nell'interno della mia giacca.
Potrei prenderla, entrare nella stanza e minacciarli finchè non mi dicono cosa stanno tramando.

Abbandono l'idea capendo che la posta in gioco è alta. La piccoletta è in evidente pericolo, Andris non è chi dice di essere proprio come Marcus e chissà chi altri sono coinvolti nel loro torbido piano.
Non so cosa hanno intenzione di fare ma so che ho bisogno di scoprire di più se voglio essere efficacie nel mio lavoro.

Intanto, il primo passo da fare è avvertire la piccoletta che è stata imbrogliata dal suo ragazzo negli scorsi due anni. Devo avvertirla che lui vuole lasciarla sta sera, la umilierà davanti a tutto il ristorante e attraverso le notizie che ben presto si spargeranno in tutto il mondo.

Devo impedirlo.

Do uno sguardo al tavolo. Non è ancora tornata.
Deve aver incontrato dei fan lungo la strada verso il bagno o non si spiega la lunga assenza.

Non so nemmeno per quanto tempo la cerco, so solo che la trovo in cucina, mentre si rifugia da un fanatico ossessionato da lei.

"Bisogno d'aiuto?" Le chiedo abbassandomi per guardarla da sopra il piano di lavoro sotto cui è nascosta.

"Ah!"

Okay, forse sono spuntato troppo all'improvviso e lo spaventata. 

"Ma sei impazzito!?" Mi lancia la sua mini-borsetta addosso.

"Ecco perchè hai bisogno di me. Con quella specie di borsettina non faresti male ad un cucciolo"

"Si chiama pochette"

Sbuffo. Da quand'è che fa tanto l'odiosa?

"E per la cronaca, non picchierei mai un cucciolo"

"Iael, era un'esagerazione. Nemmeno io farei del male ad un cucciolo"

"Bene, ora se mi fai la cortesia di spostarti me ne torno al tavolo"

Ah, è tornata all'attacco con I toni acidi.

"Non ti farò questa cortesia piccoletta"

Lei si alza ed io mi sposto in base a dove anche lei si sposta, così le ostruisco sempre il passaggio.

"Ma che cosa vuoi Rhydian!" Per poco non da una manata ad un cuoco senza accorgersene per gesticolare.

"Non indovini Conan?" Imito la stessa domanda che mi aveva fatto lei la settimana prima. Poco prima di dirmi che aveva scelto quel bastardo bugiardo al posto mio.

"Non sono dell'umore giusto" Tenta di nuovo di passare ma mi faccio un passo a destra anche io.

"Scusate signori, potreste lasciare libero il passaggio?" Un cameriere con due mini baffetti grigi ci butta praticamente fuori dalla cucina, prima che noi potessimo replicare.

Ora avrebbe tutto il corridoio disponibile per riuscire a sfuggirmi. Era più facile bloccarla quando era in cucina.

"Buon appetito Rhydian" Dice infatti con un sorrisetto, muovendo qualche passo nel corridoio.

Non può scappare da me per sempre. In poche falcate la raggiungo, l'afferro per il polso ed entro insieme a lei nella prima stanza dopo la cucina.

"Ma che fai?!"

C'è odore di detersivi, ed è pieno di scope e stracci. Uno sgabuzzino. Beh, almeno questo posto non puzza di cipolle e tartufi.

Flicka and her BadassDove le storie prendono vita. Scoprilo ora