31-Io non sono lei

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Rhydian's pov

La mia suoneria mi distrae dai miei pensieri.
Non guardo nemmeno chi sia prima di schiacciare la cornetta verde. Non mi ha mai chiamato nessuno, a parte il mio capo e..beh, da adesso credo che mi chiamerà anche Iael ogni tanto.

"Chi è che rompe?" Domando sbadigliando.

Immagino già la voce ancora assonnata della piccoletta che si sveglia e mi chiede con chi stia parlando. La immagino già assumere il colore di un peperone quando si renderà conto di avere una mia t-shirt addosso, mentre il vestito turchese è appoggiato malamente sul comodino.

Pregusto il momento in cui le farò notare che è arrossita. Il tutto perchè lei immaginerà che sono stato io a metterle una mia maglietta ieri notte. Non avrei voluto spogliarla mentre dormiva ma ho pensato che avrebbe dormito terribilmente scomoda con quel vestito addosso.
Mi lodo da solo per essere stato così premuroso nei suoi confronti, anche se non so se la penserà allo stesso modo.

"Rhydian Moore, devo parlarti"

Ecco, posso tornare sulla terra sentendo la voce per nulla melodiosa del mio capo che mi risveglia tutto d'un colpo.

"Basil! Caro, come sta il mio capo preferito?"

"Quante volte devo dirti che sono il Signor Lemange per te?!" Il solito rimprovero urlato al telefono di prima mattina! E meno male che il buongiorno si vede dal mattino!

"Ehi, ehi. Non urlare che ti fa male al cuore e a quella vena troppo grossa sul tuo collo Basil" Immagino il viso rosso dalla collera e quella vena sul collo che pulsa incrontrollata. "Comunque sto bene anche io, grazie per averlo chiesto"

Mi alzo dal letto sentendo la piccoletta che si agita nel sonno. Mi dispiacerebbe se si svegliasse mentre parlo forte al telefono con Lemange. Perciò mi chiudo in bagno per parlare.

"Non smetterai mai di prenderti gioco di me vero? Anche se sono il tuo capo e potrei licenziarti in questo momento"

"So che non lo faresti mai" Me lo aveva promesso e lui non era il tipo che non manteneva la parola data.

"Sei ancora a Londra?" Cambia discorso repentinamente. Sappiamo entrambi perchè.

"No, sono a Roma" Sbuffo pensando che se Basil voleva vedermi non c'è niente di buono in vista. "E sto per partire per una nuova tappa del tour di Iae- Flicka!" Mi correggo giusto in tempo.
Basil non avrebbe mai approvato che io stringessi un legame con una cliente. Non voglio certo sorbirmi le sue urla la mattina presto.

"Non sai qual'è la prossima tappa, vero?" A giudicare dal tono di voce sembra essere preoccupato. La sua voce trasuda tensione, nervosismo.

"Perchè? Tu sai qualcosa?"

"Io so tutte le tappe. Chiunque le sa, basta guardare su internet e ci sono le date di tutti I concerti Rhydian!" Sospira per nulla sorpreso. Deve aver intuito che me ne frego altamente dei posti in cui sono diretto.

Vengo a sapere la tappa del tour solo quando sono già in aereo la maggior parte delle volte, e mi importa poco saperla. L'importante è che ci sia la piccoletta con me.

"Allora mi tocca dirti un paio di cose sta mattina per telefono" Dice cercando evidentemente di prendere tempo. Ho un presentimento sempre peggiore "Ho visto delle foto, in un giornale per teenager-"

"Adesso compri I giornalini per il gossip?" Lo prendo in giro "Ti metti a fare anche I test sull'amicizia e sull'anima gemella?" Mi diverte immaginare la sua espressione di pietra alle mie frasi.

"Mia figlia ti ha riconosciuto in una foto Rhydian"

"Foto mie in un giornalino per ragazzine fanatiche prese da una tempesta di ormoni?"

Flicka and her BadassDove le storie prendono vita. Scoprilo ora