Iael's pov
É ancora buio quando apro gli occhi. Mi sono svegliata a causa della luce di un lampione che filtra attraverso le persiane semi aperte. E poi per colpa del mio cuscino alternativo, il petto di Rhydian. Non era il muoversi del suo petto in alto ed in basso per respirare a darmi fastidio, era come una culla. No, lui mi ha proprio svegliata di proposito.
Alzando la testa vedo subito I suoi occhi scintillare alla fioca luce nella stanza. Sono proprio come quello di un felino predatore.
"Che c'è?" Domando con la voce ancora impastata dal sonno.
"È venerdì"
Non aggiunge altro. Mi bastano quelle due parole per capire il motivo per cui mi ha svegliata.
È il giorno della mia tradizione, e me ne stavo quasi dimenticando. Se Peter lo avesse scoperto mi avrebbe ucciso.
Per lui è davvero importante questo momento tra fratelli, per questo ogni volta che lo rispettava mi mandava un messaggio nonostante I fusi orari diversi. Scommetto che ha calcolato il fuso e ora sta attendendo il mio messaggio di conferma secondo cui rispetto la nostra tradizione.Ci alziamo entrambi ed io liscio il vestito che ancora indosso. Non sono nella mia stanza e non ho nemmeno voglia di andare a cambiarmi o sciogliere l'acconciatura.
Prima di aprire la porta però mi viene in mente una cosa."Rhydian" Lo richiamo mentre si sta infilando una canottiera. Una canotta che copre ben poco del suo addome e anzi fascia I suoi addominali come fosse una seconda pelle.
"Mi scioglieresti I capelli?" Mi giro di spalle senza attendere un risposta.
Lui si avvicina ed armeggia per un po' lasciando una forcina alla volta sulla cassettiera vicino alla porta.Piano piano, con mani delicate, lascia I miei capelli liberi di cadermi sulla schiena scoperta. Li pettina un po' con le dita ed io mi rilasso di nuovo.
"Ti piace piccoletta?"
La sua voce mi fa rabbrividire e il freddo che sento a causa dell'abito leggero non aiuta.
"Sei delicato" Ricordo che invece mio padre, quando tentava di pettinarmi da piccola, mi faceva lamentare continuamente per il dolore. Pettinava I miei poveri nodi come fossero nemici da combattere, aveva un modo tutto suo di fare da padre e da madre. Per fortuna c'era Betsy a salvarmi dalla furia della spazzola tra le mani di mio papà.
"Ho imparato ad esserlo" Mormora. Si mette di fronte a me e comincia a pettinarli con le dita anche davanti, alla radice. Non chiudo gli occhi solo perchè mi piace ammirarlo con l'espressione assorta e pensierosa.
"Perchè pettinavi tua madre?" Non resisto. Ho dovuto chiederglielo.
Un piccolo sorriso nostalgico gli si disegna in viso. "A volte capitava che, insomma, fosse dolorante o avesse dei lividi sulle braccia" Deglutisce in evidente difficoltà. "Allora le sistemavo io I capelli"
Mi trattengo dal fare le domande che sono sorte dopo la sua spiegazione. Ne avrei così tante di nuove ora che mi ha dato qualche piccola nuova informazione sulla sua storia. Ma capisco che questo non sia un argomento felice per lui, perciò lascio perdere. Certo, a meno che non sia lui a voler aggiungere qualcosa.
Come sospettavo però, cambia repentinamente argomento. Recupera la sua espressione eternamente menefreghista, ma solo all'apparenza, e apre la porta per me."Forza, delle delizie al cioccolato ci aspettano"
Fa uscire me per prima nel corridoio in cui tira un'aria piuttosto fredda.
Porto le mani sulle braccia nude per strofinarle e darmi un po' di calore. E ben presto qualcosa di nero mi si appoggia sulle spalle ed un profumo buonissimo mi inebria le narici. È una felpa di Rhydian senza dubbio.
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Flicka and her Badass
Teen FictionFlicka era il dolce soprannome che Franz Lindberg usava per chiamare la sua amata bambina. Ora però è sulla bocca di tutti, su cartelloni pubblicitari, su poster e sulle più comprate riviste di gossip. Sì, perchè Flicka è il nome d'arte della cantan...