Iael's pov
Sento del venticello freddo passarmi gentilmente tra i capelli. Della pelle d'oca s'irradia lungo le mie braccia scoperte.
Apro gli occhi che non ricordavo di aver chiuso e vedo una bambina poco lontana da me. Sono confusa. Non so dove sono e nemmeno chi è quell'unica bambina con cui mi trovo.
La bimba porta due lunghe trecce more che svolazzano al vento mentre corre.
Continua a correre. Anzi, a rincorrere qualcuno, una donna.La sua voce arriva alle mie orecchie mentre tento di raggiungerla. "Mamma!"
La donna è girata di spalle, non la vedo ma mi sembra di averla già vista.
Ha dei lunghi capelli scuri che mossi dal vento sembrano seta. Indossa una gonna stretta, con una camicetta ed un paio di tacchi alti.
Non può essere lei. È davvero mia madre?La bimba con le trecce sta ancora correndo a fatica date le gambette corte, facendo muovere al vento il vestito azzurro che indossa, azzurro come i suoi occhi e quelli di mia madre, in piedi accanto a lei.
Quest'ultima è impassibile e non si scompone nemmeno quando la bimba le prende la mano, sempre curata e con le unghie laccate di rosso, il suo colore preferito."Mamma" Ripete la bambina, scuotendo la mano della donna.
Ma Abigail, mia madre, continua a fissare un punto preciso di fronte a sé, non dedicando il minimo sguardo alla bimba. Chi è quella bambina? Mia madre ha forse un'altra figlia?Guardo anche io nella sua stessa direzione mentre cammino verso di loro.
C'è un aereo fermo proprio davanti a noi. Mi rendo conto in quel momento di essere in mezzo ad una pista d'atterraggio, con un aereo in procinto di partire a pochi metri da me.
Abigail comincia a camminare verso di esso ed io corro chiamandola. Ma lei non rivolge lo sguardo nè a me nè alla bimba in lacrime."Mamma! Resta qui!" Le dice rubandomi le parole di bocca. Scuote di nuovo il braccio della mamma senza però ottenere nulla.
Lei non la guarda, sembra addirittura che non la senta affatto. Continua a camminare imperterrita verso quell'aereoplano e nulla sembra poterla fermare.
La bimba la segue piangendo e singhiozzando proprio come mi accorgo di star facendo anche io.
Supero la bambina piccola e provo ad afferrare un lembo della camicia di mia madre ma qualcuno mi tira dalla parte opposta. Qualcuno che non mi permette più di muovere alcun passo.
Mio padre mi sta trattenendo e io non sono abbastanza forte per liberarmi dalla sua presa d'acciaio.
"Mamma!" Urlo sovrastando la voce della bimba.
E quando una piccola lacrima calda mi riga una guancia, la donna dai capelli corvini si gira, ma solo per dedicarmi uno sguardo pieno di dispiacere e forse...anche un pizzico d'amore.
I suoi occhi sono incredibilmente simili ai miei, tanto che l'incontro dei nostri sguardi mi fa rabbrividire.Il vedermi in lacrime non serve a nulla, mi guarda ancora per qualche istante e poi sale sull'aereo senza voltarsi più.
Apro gli occhi di scatto, sul serio sta volta. Sono nella mia stanza, nel mio letto completamente scombinato.
Devo essermi agitata parecchio questa notte, anche perché quando mi tocco la fronte, noto quanto sia imperlata di sudore.Se chiudo gli occhi posso ancora vedere la donna scomparire con l'aereo all'orizzonte.
"Piccola Iael, sta calma"
Solo ora mi accorgo di Rhydian chinato verso i me che tiene una mano sulla mia spalla con fare rassicurante.
Come sempre la sua mano è calda in confronto alla mia pelle fredda, e la sua voce non è più distaccata, è nuovamente rassicurante.
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Flicka and her Badass
Teen FictionFlicka era il dolce soprannome che Franz Lindberg usava per chiamare la sua amata bambina. Ora però è sulla bocca di tutti, su cartelloni pubblicitari, su poster e sulle più comprate riviste di gossip. Sì, perchè Flicka è il nome d'arte della cantan...