12- Più scuri di una notte senza stelle*

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Iael's pov

"E tu sei un testardo" Ribatto guardandolo con aria di sfida.
Ho capito che questo sguardo lo infastidisce, perciò non perdo mai le occasioni per lanciarglielo.

Mi guarda dall'alto verso il basso data la sua altezza in confronto alla mia.

Tutto di lui incute timore, dalla stazza allo sguardo intenso, così profondo da sembrare senza fine, così buio da farti venire di paura di poterci cadere.

D'istinto indietreggio, anche se di poco, toccando il tavolo col sedere. Il mio sguardo di sfida deve aver ceduto il passo ad uno un po' confuso che si sforza di capire che emozioni stiano passando nei suoi occhi scuri.

"Pizza" Dice dopo qualche istante di silenzio.

"Cos-Cosa c'entra adesso?"

"Mi hai chiesto qual'è il mio cibo preferito e io ti ho risposto" Risponde in modo così semplice da risultare disarmante. Lo sguardo assume una luce astuta e prima che possa rendermene conto lui mi ha rubato il pacco di biscotti dalle mani.

Esce dalla cucina col mio tesoro e uno strano sorriso in faccia. Allora mi risveglio dal mio stato di confusione.

"Ehi, ma dove stai andando con le mie delizie in mano?!" Sussurro correndo dietro di lui.
Rhydian non mi risponde, allora lo seguo fino all'esterno della casa.
Metto la prima felpa appesa che trovo sull'attaccapanni e esco dalla porta d'ingresso appena dopo di lui.

Lo vedo sedersi sulla scalinata bianca che porta al piccolo porticato della casa intento a mangiare i miei biscottini preferiti.
Mi siedo accanto a lui con tutta l'intenzione di riprenderli dalle sue grinfie. Mi sorprendo quando riesco nel mio intento e posso almeno mangiare I pochi che sono rimasti.

Sono quasi le tre di notte, e qui in Giappone a Marzo le temperature non sono proprio delle più calde.
Io sto tremando nonostante l'enorme felpa che indosso, mentre Rhydian è rimasto in maniche corte, con le braccia che continuano ad essere colpite dal vento fresco.

E che braccia!

Non fa una piega, non un brivido e non gli viene nemmeno un minimo di pelle d'oca per il freddo che fa.
A guardare lui potrebbe sembrare che ci siano trenta gradi abbondanti qua fuori, invece io sento tremare persino le mie ossa.

"Guarda che rischi di consumarmi se continui ad ammirarmi in quel modo" Mi guarda in tralice "So di essere un opera d'arte, ma a questo punto dovrai cominciare a pagare per potermi spogliare con gli occhi"

"Presuntuoso, non pagherò un bel niente. E poi non ti stavo guardando" Cerco di difendermi girando completamente la testa dalla parte opposta alla sua.
Ovviamente persino un sordo capirebbe che ho proprio mentito. Lo stavo fissando eccome, ma solo perchè invidio il calore che emana. Quel ragazzo deve essere un termosifone umano!

"Si, certo. E cosa facevi? Testavi la tua vista a raggi x su di me? Guarda che non sei supergirl" Lo sento ridacchiare compiaciuto.

"Il solito spiritoso" Alzo gli occhi al cielo mentre penso alla prossima scusa da tirar fuori "Mi stavo solo chiedendo come fai a stare qui senza una felpa"

"Non ho scelta, la mia ce l'hai tu, piccola Iael"

Nel sentire la sua risposta mi giro di scatto completamente in imbarazzo. Lo vedo guardarmi con attenzione e poi in modo divertito per la mia reazione. Devo essere diventata rossa fin sui capelli.

Mi affretto a togliere l'indumento che non sapevo gli appartenesse cercando di non balbettare troppo come un'idiota mentre mi scuso.

"Calmati piccola Iael, puoi tenerla" Blocca I miei movimenti con una mano. È così calda a contatto con la mia pelle, emana calore persino attraverso il tessuto della felpa, la sua felpa.

Flicka and her BadassDove le storie prendono vita. Scoprilo ora