Rhydian's pov
Iael si è davvero cambiata come le avevo chiesto di fare. Doveva aver capito che la mia gelosia nel vederla andare in scena con quel vestito, poteva essere tale da farmi salire sul palco e portarla via tra I fischi e gli sguardi inceneritori della gente. Oppure avrei potuto cavare gli occhi a tutti coloro che entravano allo stadio, ma sarebbe stata una cosa da psicopatico.
Perciò, ora le luci colorate di sala la illuminano nella sua pelliccia rossa. Non mi piace un granchè ma la copre bene, pur non facendola sembrare una suora di clausura. Tutt'altro, I pantaloncini di jeans lasciano comunque ben in vista quelle gambe da urlo, rese più lunghe dagli stivali alti.
In questo momento mi sta venendo voglia di bandire dal pubblico qualunque fan ti genere maschile. Ma non posso tenere la piccoletta nascosta alla vista degli altri, me me rendo conto.
Per fortuna non ho alcun social sul telefono, perciò mi è impossibile leggere I commenti di apprezzamento sotto alle foto che pubblica di tanto in tanto. Se li leggessi, credo che comincerei ad impazzire di gelosia, non potrei farne a meno.
Questa sera sto guardando lei, ma non ascolto le parole delle sue canzoni, sono come in un mondo ovattato tutto mio.
Sono preoccupato, teso, impaurito per ciò che lei si aspetta di sapere da me più tardi.
Nemmeno le urla insistenti dei suoi fan mi infastidiscono sta sera. Arrivano alle mie orecchie come se ci fossero dei cuscini a premere loro le bocche.
Continuo a pensare alla frase che mi aveva detto la piccoletta prima di salire sul paco ormai un'ora fa."Sappi che quel bacio e I complimenti non ti hanno tirato fuori dai guai. Io e te abbiamo un discorso in sospeso"
Presto mi toccherà affrontare tutti I demoni del mio passato. Una parte di me non vede l'ora di togliersi un grosso peso di dosso, di rompere e catene che ancora mi tengono legato a quel baratro oscuro che è la mia storia e che rischiano di tirarmi ancora giù con loro. L'altra parte di me vorrebbe solo seppellire tutto negli angoli più bui della mia memoria e non parlarne mai più, come se la mia storia non fosse mai cominciata male. Come se la luce di Iael avesse sempre illuminato ogni mia giornata.
È proprio lei il motivo per cui non posso far finta di nulla. Lei si aspetta che mi fidi completamente, che non tenga alcun segreto con lei. Non posso biasimarla, io vorrei la stessa cosa.
Quindi appena terminato anche questo concerto dopo due ore che mi sono sembrate due vite intere, mi ritrovo davanti alla porta della sua stanza per la seconda volta oggi con un importante pezzo di carta fra le mani.
Brandon e Derek hanno provato a convincerci a festeggiare con loro, come facciamo alla fine dei concerti solitamente, ma dopo qualche minuto si erano arresi.
Non possono certo sapere cosa passi per la nostra testa da ormai due giorni.
Anche Iael sembra essere tormentata dai miei fantasmi, è così empatica da condividere un po' del mio dolore. E non si darà pace finchè non saprà tutto, dovesse sfiancarmi e farmi imbestialire con le sue domande.Prendo un bel respiro, come se fosse il mio ultimo e busso alla porta che mi separa dalla mia piccoletta.
"Avanti"
Entro dalla porta bianca ed immacolata dell'hotel. Iael sta mettendo a posto gli abiti che ha usato sta sera, si è già messa comoda indossando un paio di jeans attillati e una felpa calda. È così grande che le arriva fino a metà coscia, credo proprio che sia di uno dei suoi fratelli. Purtroppo non è una delle mie.
"Ciao" Mi rivolge un sorriso che io ricambio nella maniera più sincera possibile, intanto che avanzo con le mani nelle tasche dei jeans sdrucidi. So che le piace quando cammino in modo lento e sicuro verso di lei, guardandola come se fosse il mio unico desiderio.
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Flicka and her Badass
Teen FictionFlicka era il dolce soprannome che Franz Lindberg usava per chiamare la sua amata bambina. Ora però è sulla bocca di tutti, su cartelloni pubblicitari, su poster e sulle più comprate riviste di gossip. Sì, perchè Flicka è il nome d'arte della cantan...