I giorni trascorrevano in fretta ed io ed Alex stavamo vivendo la storia più favolosa di ogni film, ogni libro d'amore. Arrivò anche il mio compleanno e Alex mi regalò un bracciale che tenetti sempre con me, ne aveva uno anche lui, una cosa in più che ci univa.
<<La nostra storia finirà, smetteremo di amarci solo quando questi bracciali non saranno più nei nostri polsi! >> Gli dissi. Lui approvò, era come se fosse una promessa tra noi.
Nonostante gli impegni della scuola, degli allenamenti di calcio e dello studio, riuscivamo sempre a dedicare tempo per noi. Quando non potevo uscire la sera mi rinchiudevo a casa sua il pomeriggio, per studiare insieme. Una volta finiti i miei compiti mi dedicavo a lui, cercando di aiutarlo negli studi. La scuola stava finendo e Alex rischiava di essere bocciato. Ce la misi tutta quell'anno per far si che non lo ribocciassero: studiavamo insieme quasi tutti i pomeriggi, argomenti che non ricordavo neanche più e cercavo di spiegarglieli. Riuscì a prendere, qualche volta, la sufficienza, ma non bastò. Giugno arrivò velocemente e Alex fu rimandato per la seconda volta.
<< Fa niente, non mi piace la scuola... Non me ne faccio nulla di quegli insegnamenti! >> Cercava di trasmettermi indifferenza, ma quando io fui promossa, mi accorsi che non era così, anche se non mi dimostrava nulla. Suo padre, però, non la prese bene...
<< Da questo momento in poi lavorerai al negozio con me, tanto a scuola non concludi niente! >>
Ecosì fu: Alex, senza obiettare, iniziò a lavorare con suo padre al negozio. Il lavoro era così intenso che non riuscì a trovare tempo per il suo sport. Alex abbandonò uno dei suoi sogni. I nostri pomeriggi cambiarono del tutto, il tempo per noi diminuiva e con l'arrivo dell'estate, pensavo, sarebbe stato peggio: Ero solita partire in vacanza per più di un mese e non avevo modo di vedere Alex durante quel periodo. Anche lui andava in un villaggio per quindici giorni, da quando era bambino. Un mese senza di lui, come dovevo riuscirci?
Ma ciò che mi importava in quel momento era trascorrere con lui le poche giornate che ci rimanevano, nel miglior modo possibile. Andavo al negozio da lui e gli facevo compagnia durante quell'agonia, il tempo di dargli un bacio, di prenderlo un po' in giro per come lavorava e mi recavo a fare il grest nella solita parrocchia. Sì, avevo litigato un po' con tutti, ma non mi interessava, io ero lì al servizio dei bambini, amavo stare con loro e poi, sul tardo pomeriggio, mi raggiungeva Alex e proseguavamo la serata insieme.
Ma... quando le cose sembravano andare per il meglio iniziarono a complicarsi.Una delle tante serate tornai acasa, dopo essere stata con Alex, e la prima cosa che mi diede il "bentornata" fu uno schiaffo da parte di mio padre.
<<Che schifo!! A baciarti in quel modo in mezzo alla strada,t i hovista, sai? Che schifo!! >> Iniziò ad aggredirmi, urlando, come se avesse visto chissà che!
<< Ma era un semplice bacio... Con il mio ragazzo, cosa c'era di male?!>> Risposi, innocentemente. Non l'avessi mai fatto, si arrabbiò di più e mi mandò in camera senza darmi il tempo di spiegare che stavo baciando il ragazzo che amavo, il ragazzo che in un anno aveva fatto per me quello che non era riuscito a fare lui per sedici anni! Ecco, non parlai mai di mio padre ad Alex, sapeva solo che non avevo un gran rapporto con lui, ma quella sera, piangendo, stesa sul mio letto, non parlammo d'altro, tramite messaggi. Mio padre era un tipo molto bigotto, bastava un bacio a "bloccargli la crescita", ma mi veniva di chiedergli: caro padre, tu come mi hai procreata? Come se tu potessi fare tutto ed io non potrei fare nulla! Iniziò a fumare la sua prima sigaretta a sette anni...! io non avevo vizi, non avevo cattive abitudini, avevo solo una gran voglia di amare, di amare quel ragazzo, di amare Alex!
"...E ti amo anche se è incomprensibile per la gente che ancora non sa che ti amo e doveva succedere a questa età...E ti amo anche se è intraducibile nella lingua di questa città,ma è davvero così imperdonabile se ti amo già...E ti amo come se non avessi amato mai,senza rabbia e senza che abbia fatto niente per volerlo ormai...dimmi che ci sei e che mi vuoi,come il mare che aspetta alla foce il suo fiume di vita e di pace e ti amo e mi sento ridicolo,senza maschere nè gravità,ma ti amo e mi sembra un miracolo se ti amo già..."
---------------------------------------------Allora cari lettori che ne pensate del padre di lei? Ha esagerato?
Da quì iniziano i primi problemi della nostra coppia... A domani con un altro capitolo :)
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Paura di amare
RomanceUna coppia nata per caso, invidiata dal mondo, separata dal destino. Due giovani ragazzi vivono la loro storia d'amore affrontando problemi più grandi di loro. Alex era il suo centro del mondo nonostante i genitori contro e l'indesiderata gravidanza...