Cap. 31

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Erano già passati due mesi dall'assenza di Alex e la mia vita continuava ad andare avanti, il mio migliore amico colmava il vuoto che il passato aveva lasciato, mentre a Gabry lo sentivo sempre più vicino

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Erano già passati due mesi dall'assenza di Alex e la mia vita continuava ad andare avanti, il mio migliore amico colmava il vuoto che il passato aveva lasciato, mentre a Gabry lo sentivo sempre più vicino. Le mie amiche invece...beh, continuavano a svolgere la loro vita tra discoteche ed alcool, una vita che volevo cambiare, dopo le esperienze fatte, e per tale motivo mi ritrovavo, a volte, a trascorrere qualche sabato sera a casa. La solitudine non era più così tremenda, oramai, anche perché in realtà, grazie a Simone non ero mai sola. Pensavo ad Alex come un bel ricordo e questo mi faceva stare bene. Ma i giorni da trascorrere da sola diventavano sempre meno quando Gabry mi invitò ad uscire con lui un sabato sera.

Frequentare compagnie nuove non mi avrebbe fatto male, ora che riuscivo a stare bene con me stessa, pensai. Un po' per volontà, un po' per convenienza, per non rimanere ancora sola a casa, accettai l'invito.

Gabry era il tipico ragazzo di città: vestiva bene, aveva una bella macchina e disprezzava gli ambienti e le persone "paesane", era così che le chiamava lui. Quella sera fece 40km per venirmi a prendere sotto casa.

<< Credo di essere arrivato. >>

Squillò il mio telefono, era lui. Mi sentivo un po' agitata, erano anni che non uscivo sola con un ragazzo. Un ragazzo diverso da Alex, intendo.

Ero così ansiosa che mi imbambolai difronte all'armadio, indecisa su cosa indossare. Dopo tanti tentativi mi decisi: pantaloni, magliettina e tacchi. Abbigliamento casual si adegua a tutto. E poi non volevo essere troppo elegante, non volevo attrarre l'attenzione su di lui, era la prima uscita insieme.

Aprii il portone, lui era lì, davanti a me, con il cellulare in mano.

<< Mi sono scordato il numero civico e ho dovuto fare un pezzo di strada a piedi. >> Lo salutai, sorridendo.

<< Ma dov'è la macchina? Sei venuto a piedi? >> Trasformai l'imbarazzo in ironia, come al mio solito.

<< E che ti stavo dicendo, infatti, ho dovuto fare un po' di strada a piedi, la macchina è parcheggiata più in là. >> Camminava, guardando la strada, poi continuò. << Certo che l'imbarazzo si sta tagliando con il coltello, eh! >>

<< Già! >> Risposi, ridendo. Era così sincero e sfacciato.

Per il tragitto della strada Gabry fece di tutto per farmi sentire al mio agio, era un ragazzo piuttosto serio, ma quella sera imparai a conoscerlo un po' meglio: sapeva anche fare il buffone. Andammo a bere qualcosa, mi regalò persino una rosa e arrossii molto. Mi portò in una zona di mare, c'ero già stata con le mie amiche lì, era davvero stupendo.

<< Ti piace qui? >> Chiese, appoggiandosi alla ringhiera del lungomare.

<< Da impazzire, è uno dei miei posti preferiti. Ci venivo spesso con le mie amiche. >> Risposi, guardando il mare illuminato dalla luna. C'era un'atmosfera stupenda, il rumore delle onde che si scontravano negli scogli, l'odore di mare, di terra inumidita. Anche se non era primavera, il clima permetteva di godersi quel panorama magnifico. Rivolsi lo sguardo verso il cielo: quella sera c'era la luna piena, ecco perché il mare era così illuminato.

"tutte le volte che ci sarà la luna piena tu cercala nel cielo e mentre la guardi pensa a me perché dovunque io sarò e qualunque cosa mi stia succedendo io farò lo stesso"

Alex...Quelle parole mi risuonarono in testa, mentre Gabry parlava ed io non stavo ad ascoltarlo. Ci sono momenti in cui il passato ti ribussa alla porta, ma bisogna essere più bravi di esso a non farlo rientrare nel tuo presente.

Calò il silenzio, Gabry aveva smesso col suo monologo, forse aveva già capito che i suoi discorsi mi annoiavano.

Sospirai, riprendendo forza in me, non volevo rovinarmi la serata. Spostai l'attenzione su lui che per fortuna non mi conosceva abbastanza per capire cosa mi turbava, notai che era vicino a me, più di quanto credessi, mi continuava a fissare, ma non fiatò neanche. L'intenzione era quella di baciarmi, l'avevo capito, ma io come dovevo comportarmi? "Ti prego, non farlo, non farlo...Non sono pronta, non farlo..."

Gabry mi avvicinò ancora di più, le nostre labbra ormai erano a pochi centimetri di distanza: mi baciò. Rimasi impassibile per alcuni secondi, poi mi lasciai andare. Fu uno dei baci più brutti di tutta la mia vita: riuscivo a stare bene con me stessa ed ecco che dovevo ributtarmi in un'altra storia, mentre pensavo a ciò aprii gli occhi, guardai ancora una volta il mare, la luna...Alex...I momenti con lui...forse veramente il passato apparteneva davvero al passato. Chiusi gli occhi, continuavo a baciare disinteressatamente, quel bacio sembrava non volesse finire più. Dai nervi mi scansai. E, ovviamente, Gabry, continuò a non capire nulla. Meglio così.

Mi sorrise e poi ci incamminammo, barcollai un po' a causa dei tacchi.

<< Il mio bacio ti ha ubriacata? >> Chiese, scherzando, afferrandomi per non farmi cadere.

<< Eh...si si! >> Risposi con un sorriso sarcastico.

Per fortuna quella serata terminò presto. Arrivata sotto casa scambiai due parole con Gabry, continuando a scherzare. Poi mi ribaciò, ma stavolta un bacio breve. Non provavo più emozioni, avevo un blocco dentro che non riuscivo ad eliminare, avevo veramente donato così tanto in passato che non riuscivo più a trovare altro da donare? Sì, probabilmente era così, non sapevo cosa volesse significare quel bacio per Gabry, ma sicuramente per me era stato senz'altro che un passatempo. Così evitai di vederlo, né di sentirlo,ma più mi allontanavo da lui, più era lui a cercarmi. Spesso io scappavo e il mondo mi lasciava scappare, era così che funzionava nella mia vita, era così che ha sempre funzionato con Alex. Gabry, però, riuscì a farmi tentare ancora, a farmi mettere in gioco, sapeva corteggiarmi, sapeva come farmi sbloccare.

Forse l'amore non esiste, l'amore è solo un sentimento relativo, ti innamori di quello di cui hai bisogno. E in quel momento io avevo bisogno di qualcuno che mi facesse sentire importante, qualcuno che mi chiedesse di restare, qualcuno che sapeva lottare per me. A poco a poco mi lasciai andare in questa nuova storia, senza pensare al futuro, a cosa sarebbe successo, volevo godermi attimo per attimo.

<< Allora noi cosa siamo? >> Domandò Gabry.

<< Non so, tu cosa pensi? >>

<< Io ti considero la mia ragazza... >> Rispose un po' timido.

<< E allora sono la tua ragazza! >> Esclamai tra l'imbarazzo e la gioia.

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Nuova storia in corso per la protagonista... Che sorprese ci saranno con Gabry? A primo impatto che parere date su questo ragazzo?

Paura di amareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora