Cap. 21

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I mesi passarono ed io e Alex continuavamo a vivere la nostra storia, solo i nostri amici sapevano di noi, entrambe le famiglie erano all'oscuro. Trascorrevamo molto tempo con le mie quattro compagne di classe più intime, compresa la ragazza dell'amico di Alex, con cui, ormai, legai molto. Il problema però era sempre uno: fare ogni passo insieme senza che i miei ci scoprissero. Non era piacevole come situazione, ma ogni attimo con lui mi faceva scordare il mondo e poi eravamo molto bravi a fare i clandestini. Ormai Alex era patentato e nasconderci veniva più semplice. Avevo riconquistato la fiducia dei miei, sapevano che tra me e Dario era finita, ma non potevano mai immaginarsi che il motivo sarebbe stato ancora Alex, quindi uscivo tranquillamente facendo capire ai miei che ero sempre con le mie amiche, ma la maggior parte del tempo lo trascorrevo con lui. Non stavamo mai in paese, mi portava sempre in posti meravigliosi, riusciva a darmi più di quanto mi aveva dato negli anni trascorsi insieme.

Per San Valentino mi mandò tantissime rose a casa, con un biglietto con scritto "Alle8.30 pronta". Appena lessi il biglietto lo strappai per non far vedere tracce a mia mamma. Ma fu troppo tardi, lo capì subito, ma negai tutto.

<< Chi te le manda queste rose?! >> Mi disse con tono severo.

<< Non lo so, forse un ammiratore, nel bigliettino c'era solo scritto un piccolo pensiero, non era firmato. >> Si sa, nessuno conosce i propri figli meglio di una mamma. Fece finta di credermi, ma non disse nulla. Pensai ad Alex, alla sua invadenza.

<< Che cazzo mi mandi le rose a casa?! Mia mamma si è accorta di tutto, adesso stasera non posso uscire se no lo capirebbe. >> Dissi, nervosa, dandogli la colpa.

<< Prima o poi lo deve sapere... >> Mi rispose a sua volta arrabbiato.

<< Decido io quando diglielo, d'altronde se lo faccio sono io che mi rovino la vita, non tu! Proprio come l'anno scorso... tuo padre ti abbracciò quando gli dicesti della lieta notizia di me incinta...io ho passato l'inferno!!! Ma a te che importa...tanto tu non c'eri! >> Me ne pentii subito per quello che gli avevo rinfacciato, ma era una cosa che non riuscivo a perdonargli e almeno per quella volta pretendevo pazienza. Non era facile riferire tutto ai miei, avevo riconquistato la loro fiducia, avevo la vita perfetta e non volevo affrontare niente per non distruggerla. A quelle parole Alex non rispondeva mai, lo interpretavo sempre come un senso di menefreghismo. Nonostante tutto non prendemmo più l'argomento perché finivamo, ogni volta, per litigare, ma sapevo benissimo quanto gli pesasse la situazione, così come pesava a me.

Finalmente la scuola finì, frequentai l'ultimo anno e tra alti e bassi riuscii a diplomarmi. A causa di vari litigi Alex non era presente per i miei esami, ma da un lato fu meglio così: non andarono molto bene, più che allo studio pensavo a come risolvere la situazione con lui e con la mia famiglia e per tenermi la testa impegnata per non pensare a tutto ciò continuavo ad uscire con le mie amiche e a divertirmi.

Anche quell'anno arrivò l'estate e, per fortuna, Alex, andò in un villaggio vicino casa mia. Furono i quindici giorni più belli dell'estate! Spiaggia insieme, colazione insieme, persino le serate trascorse erano magiche, senza tener conto che per due giorni i miei andarono via, tornarono in paese e mi lasciarono lì, nella casa a mare. Alex si trasferì da me, sembrava persino di convivere. Organizzò una serata speciale, mi portò a cena fuori e poi andammo in spiaggia. Ricordo ancora l'atmosfera magica che ci circondava ed io osservavo, sospiravo chiudendo gli occhi e godendo di tale meraviglia, perché non c'è niente di più bello guardare il modo in cui tutte le volte il mare cerca di baciare la spiaggia, non importa quante volte viene mandato via.

<< Facciamoci il bagno! >> Esclamò, improvvisamente Alex.

<< Ma sei pazzo? >> Ero la solita prudente.

Paura di amareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora