Cap. 11

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I giorni seguenti passarono tra ansie, pianti e litigi con Alex, per non parlare del mio pranzo che si consumava in camera perché mio padre non voleva vedermi. Sentivo i suoi commenti cattivi su di me e inghiottivo le mie lacrime in silenzio, per non farmi sentire; mentre del dottore nessuna notizia.

Dentro di me mi assillavo con domande del tipo: "sono proprio sicura che voglio questo? Sto facendo la cosa giusta? E cosa ne sarà di me e Alex?" Impazzivo ancora di più, ma sì, ero sicura! Non potevo buttare la mia vita a diciassette anni, non potevo rovinare la mia famiglia, anche se sembrava che l'avessi già fatto. E Alex era d'accordo con me, anche se consapevoli della nostra fine. Una telefonata interruppe i miei pensieri mattutini: il dottore fissò l'appuntamento per abortire. Mia mamma iniziò a piangere, stava passando le pene dell'inferno ed io con lei, ma nonostante ciò cercavo di farmi forza, tenendo tutto il dolore dentro. Alex, in tutto ciò, era proprio come me: non mostrava nulla ed io non chiedevo nemmeno come stava e viceversa.

Mi sentivo uno schifo e forse mai nessuno poteva capirlo, nemmeno lui. Avvisai Alex che mancavano solo due giorni all'appuntamento con il medico, avevo paura ma non dimostrai nulla, fingevo di stare meglio, ma dentro di me morivo anche perché Alex iniziò a distaccarsi.

Arrivò, velocemente quel maledetto giorno, ricordo tutto alla perfezione...

Era mattina presto, Alex dormiva ancora, io nel frattempo mi recai in una clinica privata in cui mi attenteva il dottore. Iniziò con una visita, poi mi mise l'ovuletto per evitare dolori, nel mentre dilatare l'utero. Rimasi immobile per due lunghissime ore e il mio Alex mi faceva compagnia tramite messaggi. Ad un tratto cambiò idea.

<< Non farlo! Ti prego, ho letto cose bruttissime... Ho paura che qualcosa possa andare storto, per favore non farlo!! >> Ero consapevole di tutto ciò, ma non avevo scelta, non volevo avere altre scelte in quel momento, non avrei potuto crescere un bambino, pensavo. Così cercai di tranquillizzarlo, ma niente da fare: litigammo. Avevo le lacrime agli occhi, ma la forza dentro me non mi permetteva di piangere. Tornò il dottore per iniziare l'operazione e la paura mi assalì.

Fu un attimo: puntura, anestesia e non ricordai più nulla.

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Ricordate quando vi dissi di non giudicare la protagonista all'apparenza? Bene... Cosa ne pensate della "sua" scelta? Come pensate che finirà tra lei e Alex?

A domani ^^

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