Cap. 27

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Quella mattina presi l'autobus: non potevo tornare a casa con Alex perché potevano scoprirci. Non avevo mai bevuto così tanto e dopo molte ore, ancora, avevo la testa che mi scoppiava e molta nausea. Arrivai a casa pallidissima e mia mamma se ne accorse.

<< Ma che ti è successo? Stai male? Sei così pallida... >>

<< No, mi avrà disturbato l'autobus sicuramente... >> Tagliai corto e mi sdraiai in camera mia, con il cellulare, messaggiando con i miei amici. Spiegai loro che avevo bevuto per dimenticare l'esame, anche se il vero motivo non era solo quello, ma non andai a fondo e mi limitai a raccontare le serata, occultando i dettagli.

A che serviva dire al mondo come stavo? Nessuno sapeva la realtà dei fatti. Nessuno, neanche Alex. Non sapeva neanche quanto l'amavo, non sapeva che i miei atteggiamenti non erano quelli da ragazzina immatura, ma semplicemente da ragazzina spaventata, da ragazzina che non riusciva ad andare avanti, che non riusciva ad affrontare tutto e tutti. C'è chi dice che se è vero amore si fa di tutto pur di dimostrarlo, che se è vero amore non vi sono ostacoli insuperabili, Alex la pensava così...ecco perché non mi accettava più. Non me lo disse mai, ma lo leggevo nei suoi occhi, lo conoscevo da anni e mi bastava guardarlo per capirlo.

<< Hai la forza per uscire a farci un giro? Devo parlarti. >> Simone...? Sembrava molto irritato dal suo messaggio inviato, mi preoccupai un po', ma accettai il suo invito e dopo poco minuti lo ritrovai sotto casa. Aveva un giubbotto di pelle nero, gli occhiali da sole che nascondevano lo sguardo furioso e non riuscivo ancora a capire bene quale fosse il motivo della sua ira. Forse aveva litigato con la sua ragazzza...? Chiusi il portone alle mie spalle, lo vidi lì appoggiato al cofano della sua macchina e quando mi vide tentò un sorriso sforzato.

<< Ciao Simo, tutto bene? Che è successo? >> Mi avvicinai allegramente. Mi scrutò e si alzò, con un movimento perfetto, gli occhiali da sole per osservarmi meglio. Ma non fiatò.

<< Oh, ma che hai?! >> Continuai preoccupandomi per i suoi sguardi.

<< Tu devi dirmelo! Guardati come sei ridotta! >> Continuai a non capire.

<< Ma perché cosa c'è che non va in me? >> Sorrisi. In effetti dovevo porre la domanda contraria.

<< Io non so che ti prende, ma non si fa così! Tu bevi per dimenticare, benissimo... Ma mi spieghi perché hai bevuto così tanto? Sei un obbrobbrio, scusami l'aggettivo poco gentile, ma sono davvero incazzato!! E poi... Il TUO Alex che ti permette di bere così tanto, ma che razza di ragazzo è?! Lui dovrebbe proteggerti ed invece resta lì a guardarti bere! Io lo ammazzo, seriamente!! >> Lo fissai senza dire una parola, poche volte vidi Simone così adirato.

<< Mi lasci parlare o devi continuare all'infinito con la tua incazzatura? >>

<< No! Lasciami finire!! >> Continuò imperterrito. << Lascialo!! Non fa per te, è un bambino! Non riesce a parlare, lascia correre tutto! Tu credi che lui per te ci sia invece sei sola perché così non ti sta aiutando per niente!! >> A quelle parole mi venne da piangere, non sapevo più a cosa pensare, se credere alle parole del mio migliore amico, ma perché dovevo amare così tanto Alex? Abbassai lo sguardo e giocherellai con il bracciale che anni fa mi regalò Alex. Simone mi tirò a sé e, dopo essersi reso conto di essere stato così duro, mi abbracciò.

<< Scusami... è che sono incazzato con quell'idiota del tuo pseudo fidanzato. Quando lo capirai che non fa per te? Che non puoi essere sempre tu a fare il maschio? Non ho nulla contro di lui, figurati, è che non va bene per te: tu sei colei che ha affrontato tutto da sola, lui è quello che vive nei sogni, che non ha vissuto realmente quello che è successo! >>

<< Sì...Ma io lo amo, non riesco a stare senza di lui. >>

<< Ne sei così sicura? Non avere paura a rimanere sola, hai me... >> Rispose accarezzandomi una guancia. << Sei solo ossessionata...E' questa la verità. La vostra storia non ha sbocchi, tranneché devi perdere tutto quello che sei riuscita a conquistarti finora: amici, famiglia, la fiducia dei tuoi genitori, una vita... >> Continuava a parlare e non riuscivo a dargli torto. Lo guardavo sbalordita: da dove veniva tutta quella stima di me?

<< Facciamo così... >> Continuò, notando il mio silenzio. << Tutte le volte che ti verrà voglia di cercarlo cerca me, parleremo un po' e la voglia svanirà. Ci stai? >> Mi sorrise.

<< Bella idea, potrei provarci, ma non è detto che ci riuscirò... >> Risposi, dubbiosa.

<< Ti aiuterò ad uscirne, tranquilla...L'amore è un'altra cosa, l'amore è una cosa semplice, l'amore ti fa stare bene, non così! Voglio vederti sorridere, com'era tuo solito fare. >> Lo abbracciai più forte...aveva ragione, avevo perso il sorriso, ma non era me culpa se riuscivo ad averlo stampato in viso solo quando Alex era mio.

Nei giorni successivi tornai in città, per seguire le lezioni universitarie, strinsi amicizia con Miky, che sembrava essere un ragazzo in gamba, gentile e molto disponibile. Nel secondo semestre mi integrai molto meglio ,riuscii a fare amicizia con un gruppetto di ragazzi molto simpatici tra cui Daniele e Gabry. Con quest'ultimo facevo fatica a relazionarmi poiché era un tipo strano, presuntuoso e malandrino. Inoltre, per sentirmi in pace mentalmente e per non restare sola a pensare, abbandonai la casa affittata ed inizia a viaggiare. In qualunque modo tentavo di riprendermi, di non pensare alla distanza che cercavo di mettere tra me ed Alex, ai miei problemi legati al passato; per di più cercavo di bere sempre meno.

Alex diventava sempre più geloso per tutte le amicizie che avevo instaurato, le poche volte che uscivamo rovinavamo la serata  a causa della gelosia per tutti gli amici maschi, tra cui anche il mio migliore amico, con cui continuavo a vedermi e a sentirmi. Sbagliavo? Non me ne rendevo conto... Con Alex non vedevo futuro, perché dovevo privarmi delle mie amicizie? Forse non riusciva mai a capire quanto era importante lui per me, forse non riuscivo a dimostrargli quanto la mia vita senza la sua presenza fosse spenta, vuota, senza via d'uscita. Così facendo riuscii a mantenere le distranze e iniziammo a sentirci sempre meno.
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Beh... Parlatemi un po' di Simone, cosa ne pensate di lui? :) E' giusto quello che sta facendo per lei?

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