Cap. 32

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<< Mi spieghi cos'hai per favore? Abbiamo sempre parlato di tutto io e te...spiegati! >>

<< Lascia stare, lasciami stare, sarò impazzito... >>

<< Perché? Parla, dai! >>

<< Ehy, ho detto di no... Non voglio rovinare nulla. Buona notte. >>

Mi ritrovai a parlare con Simone a causa di un episodio curioso accaduto quando mi ritirai a casa un sabato sera. Dopo aver trascorso una serata tranquilla con Gabry, come ogni volta, parcheggiavamo sotto casa mia e rimanevamo in macchina a parlare, scherzare e coccolarci un po'. Quella sera, mentre Gabry mi baciò, vidi passare la sua macchina... quella del mio migliore amico. La riconobbi dalla targa, era bene infissa nella mente, i momenti con lui su quell'auto erano indimenticabili. Aprii lo sportello per scendere e salutarlo, ma lui sfrecciò, come se volesse scappare.

<< Chi era? >> Domandò, allarmato, Gabry.

<< Il mio migliore amico. >> Risposi, delusa per il saluto mancato.

<< Ancora con questa storia? Non può essere un amico, te l'ho già detto in passato! Quello prova sicuramente qualcosa per te. Ti ha pure vista e non ti ha salutata perché eri con me, non la chiami gelosia?! >>

<< La sua gelosia è dovuta al fatto che non posso trascorrere del tempo con lui perché tu sei geloso! >> Lo controbattei.

<< Perché per te è normale prendersi un caffè da SOLI tu e lui? Ed io che sono? Il cornuto di turno? No mia cara, queste cose non le reggo! >> Non riuscivo a credere a ciò che vedevo. Gabry si era talmente arrabbiato che iniziò a prendere a calci la macchina.

<< Ehy!! Calmati!! Io non sono abituata a vedere questa violenza! Stai calmo con me perché così non andiamo da nessuna parte insieme! >> Risposi, incazzata, cercando di tornare a casa, ma lui mi fermò, mi abbracciò.

<< Scusa, ho esagerato, ma io ti voglio sempre mia, questo qui deve allontanarsi da te, deve capire che non sei roba sua. >> Quelle parole non toccavano minimamente i miei sentimenti per il mio migliore amico, anzi, provocavano, dentro me, una tempesta. "Questo quì"...Come si permetteva a chiamarlo così! Lui era il mio migliore amico, lui c'era sempre stato in passato, non potevo abbandonarlo così e Gabry doveva capirlo.

Avevo l'umore a terra, ripensavo alle parole di Simone: "non voglio rovinare nulla"... ma rovinare cosa? Perché? Dovevo assolutamente parlargli. Non potevo perdere anche lui, la mia parte essenziale ormai da tempo, da quando Alex non era più con me.

Fu la prima cosa che feci l'indomani, mi indirizzai velocemente sotto casa di Simone, nonostante abitava a chilometri da casa mia. Arrivai sudata e col fiatone. Attesi sotto casa: era l'orario in cui lui era solito uscire per andare a lavoro.

Dopo un'attesa che sembrava infinita sentii il portone aprirsi.

<< Ma che ci fai seduta quì? >> Mi guardò curioso.

<< Ti avevo avvisato che volevo che mi spiegassi cosa ti è preso. >>

<< Senti... se vuoi che io sia diretto te lo dico... >> Abbasso gli occhi giocherellando con le chiavi della macchina. << Non lo so... Ti ho vista lì con quel ragazzo, non c'ho visto più, mi sono fatto prendere dalla gelosia e non mi sono neanche fermato a salutarti, mi dispiace. >> Adesso il suo sguardo era fisso su di me ed io non sapevo cosa rispondere. Ero in preda all'imbarazzo, alla gioia della sua gelosia, ma soprattutto alla confusione.

Paura di amareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora