Capitolo 24

383 28 6
                                    

Qualche ora dopo

Camilla's pov

Mi sveglio di scatto alzandomi dal letto.
Ho fatto un sogno stranissimo.
Non mi ricordo che sogno è, ma non so perché mi fa battere molto il cuore.

Mi siedo di nuovo sul letto e mi rilasso.

Guardo sul comodino e vedo il mio telefono vicino a quello del ragazzo di prima.
Era veramente uno strano ragazzo.
È scappato via come se avesse visto la cosa più spaventosa del mondo!
Non l'ho neanche visto bene...

Squilla un telefono

È il suo!
Lo prendo e rispondo.

Al telefono

~Pronto? Sono la ragazza dell'ascensore.~ spiego.
~Ah... H-hai tu il mio telefono? O-Okay.~ balbetta.
~Quando te lo posso ridare?~
~P-penso... N-non l-lo so..~
~Dimmelo tu. Io posso venire quando ti pare.~
~Allora... Me lo puoi dare subito? Fra dieci minuti nella hall. Va bene?~
~Va bene. Tranquillo.~
~G-grazie.~

Chiude la chiamata.
Che strano...

Vado in bagno e mi sistemo i capelli, poi prendo i telefoni e scendo nella hall.

Dieci minuti dopo

Come promesso, vedo il ragazzo arrivare verso di me.

<<Ciao.>> dico.

Rimane un po' distante da me, guardandomi con timore.

<<Guarda che puoi avvicinarti. Non mordo.>> dico ridendo.

Lui annuisce e si avvicina a me.

<<Tieni.>>

Prende il telefono dalle mani e cerca di andarsene, ma io lo fermo.

<<Hey... Non ti faccio niente, tranquillo. Io sono Camilla.>> dico porgendogli la mano.
<<E-Emanuele.>>

Mi stringe la mano.

<<Bel nome.>> dico.
<<Grazie. Anche il tuo.>>

Lo guardo bene.
Occhi verdi come i miei, capelli biondi, alto, palestrato ma non troppo.

<<Quanti anni hai?>> chiedo.
<<Venticinque.>>
<<Ah... E sei sempre così timido?>>
<<No, scusami, ma tu mi ricordi una persona.>>
<<E chi?>>
<<Non importa.. Tu quanti anni hai?>>
<<Diciannove.>>
<<Ah... Ok.>>
<<Mi sono accorta solo ora che stiamo parlando italiano... Di dove sei?>>
<<Di Bologna.>>
<<Non mi dire! Anche io!>>
<<Davvero?>>
<<Si! Ma i miei genitori sono di Milano.>>
<<Ah.. Wow.>>
<<Già.>>
<<Senti io devo andare. Ci vediamo.>>
<<Va bene. È stato un piacere.>>

Sparisce.
Che strano ragazzo.

<<Chi era quello?!>>

Mi giro di scatto verso la voce e vedo Gianluca.

<<Hai idea di quanto mi hai spaventata?>> domando portatondomi una mano al petto.
<<Chi era quello?>> richiede.
<<Non lo so. Un ragazzo strano a cui ho restituito il telefono.>>
<<Ah.. Ok. Ora però, noi dobbiamo parlare.>> dice prendendomi il braccio.
<<Uffa! E di cosa?>>
<<Del fatto che non stai mangiando, e non cercare di negarlo, perché si vede!>>
<<Gianluca stai tranquillo. Non ho molta fame in questo ultimo periodo.>>
<<Perché?>>
<<Perché non mi va.>>
<<Per Piero?>>
<<Cosa?>>

Un imprevisto amorevole {Piero Barone}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora