Capitolo 39

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Piero's pov

Si leva la camicia e si avvicina a me, poi mi bacia.
Io mi stacco e la guardo.

<<Che cazzo stai facendo?>> chiedo.
<<Shh.>>

Mi bacia sul collo ma io mi scosto nuovamente.

<<Vattene!>> urlo.

Lei sorride e si riavvicina a me.
Mi prende le mani e le appoggia sopra i suoi seni che ha appena liberato dal reggiseno.

<<Veronica cazzo! Vattene!>> urlo spingendola.

In questo momento non me ne frega se le ho fatto male o no. Voglio solo che se ne vada.

Lei si mette a ridere e mi guarda.

<<L'altra sera non dicevi così.>> dice.
<<L'altra sera ero ubriaco! Per colpa tua!>> urlo.
<<Ma che dici? Per colpa mia?!>>
<<Veronica, io avevo chiesto una cazzo di aranciata! Una cazzo di ARANCIATA! So che tu c'entri qualcosa! Lo so!>>
<<Va bene. E cosa avrei fatto?>>
<<Non lo so, so solo che mai avrei fatto sesso con te.>>
<<Però lo hai fatto, e sembravi lucido.>>
<<Non lo ero. Vattene!>>
<<Piero? Piero?>>

È la voce di Gianluca. Deve aver sentito le urla.

<<Rimettiti i vestiti e vattene.>> ordino lanciandole la camicia.

Lei si mette reggiseno e camicia e poi mi guarda ridendo.

<<Non finisce qui Piero. Non finisce qui. Non finirà mai qui.>> minaccia uscendo.
<<È finita invece!>>

Lei va via ed entrano Gianluca e Barbara.

<<Tutto apposto?>> chiede Barbara.

Annuisco.

Camilla's pov

Veronica.
Questo nome mi ribomba nella testa.
Ho paura.
Ho paura per Piero.
Ho paura per me.
Ho paura per noi.

Squilla il telefono

È Piero!

Al telefono

~Amore? Scusa se non ti ho chiamato prima, ma io...~
~Cami.. Sono Gianluca.~ mi interrompe.
~Gianlù? Perché mi hai chiamato tu?~
~Mah, per niente, è solo che ti volevo dire che Piero non può chiamarti.~
~Sta bene?~
~Si, ma... Ora devo andare Cami. Perdonami.~

E stacca.
Cazzo! Deve essere arrabbiato con me, e probabilmente ha ragione.
Lo richiamo e stavolta c'è la segreteria telefonica.

~Piero, senti, mi dispiace non averti chiamato, ma per favore, non te la prendere. Richiamami, ti amo, ciao.~

Spengo il telefono.
Perché non risponde? Uff...

Vibra il telefono

Ryan: Sei libera?
Io: Sono triste...
Ryan: Dottor Ryan è qui per ascoltarla signorina. Come mai è triste?
Io: Non ho chiamato il mio ragazzo e credo che lui si sia incazzato perché non mi risponde più al telefono.
Ryan: Dai... Ci sono cose peggiori.
Io: Lo so, ma... Uff...
Ryan: Tranquilla. Vedrai che le passerà.
Io: Okay.
Ryan: Ci penso io a farti divertire.
Io: Questa frase potrebbe essere fraintesa, e non poco.
Ryan: Sei tu che pensi male. Allora, sai qual'è il colmo per una statua di marmo? Avere la faccia di bronzo.
Io: Era fredda, ma carina, devo ammetterlo.
Ryan: Già... Non sono molto bravo con le battute.
Io: Accetto lo sforzo.
Ryan: Meglio così.

Un imprevisto amorevole {Piero Barone}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora