Capitolo 9 (Seconda Stagione)

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Una settimana dopo

Camilla's pov

<<Andiamo?>> chiede Piero.

Annuisco lentamente.
Lui si inginocchia davanti a me e mi prende le mani, poi mi guarda.

<<Torniamo a casa amore mio.>> dice sorridendo.

Faccio un piccolo sorriso.

<<Mi aiuti ad alzarmi? Mi fa male la cicatrice.>> dico sussurrando.
<<Va bene.>>

Si alza e lentamente mi aiuta ad alzarmi, mentre la cicatrice mi brucia leggermente.

<<Ce la fai a camminare?>> mi chiede dolcemente e io annuisco.
<<Si.>> rispondo poi. <<Ma non lasciarmi.>> gli chiedo quasi disperata, e non solo perché ho paura di non reggermi in piedi.
<<Non ti lascerei mai.>> conferma.

Gli stampo un bacio sulla guancia e dopo aver preso la borsa con la mia roba, insieme ci rechiamo verso l'uscita di questo maledettissimo ospedale.
Saliamo in macchina e lui inizia a guidare fino a casa.
Mi metto a guardare il finestrino stringendomi il busto tra le braccia.

<<Stai bene?>> mi chiede Piero spezzando quel silenzio che ci aveva dominato.
<<Non sono stata in grado nemmeno di proteggere nostro figlio. Sono un mostro.>>

Lo sento sospirare.

<<Non è colpa tua.>> dice.
<<Dovevo partire appena me lo ha detto Annalisa. Non avrei messo a rischio né le ragazze, né nostro figlio. Sono una persona orribile.>> ribatto.
<<Smettila.>> mi ferma. <<Tu non sei una persona orribile. Tu sei una persona fantastica, e... Merda.>>

Mi giro confusa verso di lui.

<<Che succede?>> gli chiedo vedendolo preoccupato.
<<I giornalisti. Sono davanti al portone del palazzo.>> spiega.

Mi giro e vedo tutti i giornalisti.

<<Come merda facciamo? Io non voglio apparire.>> dico.

Mormora qualcosa che non capisco.

<<Cosa?>> chiedo.
<<Dopo ti spiego.>>

Parcheggia senza farsi vedere e scende dall'auto.
Io mi tolgo la cintura e lo vedo aprirmi lo sportello.

<<Dobbiamo andare più veloci che possiamo.>> dice.
<<Okay. Per favore, stammi vicino.>> dico.

Annuisce e mi aiuta ad alzarmi per poi prendere la borsa.
Insieme ci incamminiamo verso il portone del palazzo.
I giornalisti non impiegano molto a vederci ed ad accerchiarci.

<<Per favore, lasciateci stare.>> dice Piero.
<<È vero che ha perso il bambino?>> mi chiede una giornalista.

Non rispondo. Vorrei scoppiare a piangere ma non ce la faccio. Ho pianto troppo in questi giorni.
Mi stringo al mio ragazzo e stiamo per chiudere il portone con non poca fatica, quando sento una domanda.

<<È quindi vero che ha tradito il suo fidanzato?>>

La domanda è rivolta a me.
Mi giro verso l'uomo che mi ha fatto questa domanda.

<<Come scusi?>> chiedo confusa.
<<Insomma, quello che hanno detto in tv.>>

Mi giro verso Piero che abbassa lo sguardo.

<<Che cosa sta dicendo?>> gli chiedo.
<<Non le hanno detto dell'intervista a Pomeriggio Cinque?>> chiede il giornalista.
<<No. Non mi hanno detto niente.>> rispondo continuando a guardare Piero. <<Che diceva l'intervista?>> domando poi girandomi verso i giornalisti.
<<Hanno parlato di un possibile tradimento.>> dice un giornalista.
<<Tradimento?>> ripeto confusa.
<<Adesso basta. Andiamo a casa.>> dice Piero. <<Voi andatevene altrimenti chiamo la polizia!>> si rivolge poi ai giornalisti.

Chiude il portone.

<<Andiamo.>> ripete.
<<Perché non me lo hai detto?>> gli chiedo.
<<Mi sembrava avessi già troppi pensieri per la testa.>> risponde senza guardarmi.

Non dico niente e abbasso lo sguardo.
Arriviamo a casa, entriamo e ci sediamo sul divano.

<<Quando ne hanno parlato? Chi ne ha parlato?>> gli chiedo d'un tratto.
<<Ne ha parlato una certa Greta, e ne ha parlato il giorno dell'incidente.>>
<<Greta?>>
<<Ha detto che ti conosceva.>> continua lui.
<<E che ha detto?>>
<<Ha detto cazzate Camilla. Tranquilla.>>
<<Okay.>>

Sorride e mi abbraccia.

<<Rispondimi ad un'ultima domanda.>> dico.
<<Che cosa?>> sbuffa staccandosi.
<<Però devi essere sincero.>> dico guardandolo negli occhi.
<<Sarò sincero, promesso.>>
<<Tu le hai creduto? Hai creduto che io possa essere una traditrice?>> gli chiedo sperando in una risposta negativa.

Ma l'unica risposta che ricevo è il suo sguardo abbassato e un suo sospiro.

<<Tu hai creduto a quella ragazza?>> domando incredula.
<<Si.. No.. Non lo so!>> risponde.
<<Tu hai creduto che io ti stessi tradendo?! Tu lo hai veramente creduto Piero?!>> alzo il tono.
<<Amore per favore io..>>
<<Vado a letto. Sono stanca.>> lo interrompo alzandomi.

Mi alzo troppo di fretta, e la cicatrice mi brucia più del solito, così sono costretta a risedermi mordendomi il labbro per soffocare l'urlo.

<<Stai attenta. Non fare questi movimenti.>> dice cercando di prendermi il braccio.
<<Non toccarmi!>> urlo.
<<Sto cercando di aiutarti!>> risponde usando il mio stesso tono di voce.

Mi rialzo più lentamente senza il suo aiuto e mi dirigo verso la camera letto.
Sono stanca morta.

Come può pensare che io lo tradisco?
Come può pensarlo dopo tutto quello che ho passato per lui?
Come può credermi una traditrice?
Io non gli ho mai dato modo di pensare che io fossi una traditrice!
Non posso crederci.
Lui non può averlo veramente pensato..

Vado in camera cercando di nascondergli le lacrime.
Arrivo e mi corico sul letto solo su un lato, dando le spalle alla porta e guardando la finestra.
La giornata è triste, proprio come me.

Forse Piero ha ragione ad avere dubbi.
D'altronde, non gli ho nemmeno dato modo di essere un'assassina, eppure ho ucciso mio figlio.
Inizio a piangere.
Ho ucciso mio figlio.
Sono un'assassina.

Sento la porta aprirsi e poco dopo percepisco dei passi venire verso di me.
Poco dopo sento il materasso abbassarsi, e una mano inizia a farmi dei grattini rilassanti sul braccio.
Chiudo gli occhi e mi lascio andare ad un sospiro di sollievo.

<<Scusami.>> sussurra.
<<No, scusami tu.>> rispondo a voce bassa.
<<Non avrei dovuto dubitare della tua fedeltà. Mi dispiace.>> dice. <<Ma è da quando è successo quel fatto con Ryan che ho paura che qualcuno ti porti via da me. Non riesco veramente a vederti tra le braccia di un altro.. Perdonami amore mio.>>

Stringo ancora di più le palpebre e lascio cadere le lacrime.
Si sta scusando per una cosa che non ha fatto.

<<Sono un mostro.>> sussurro singhiozzando.
<<Tu non sei un mostro vita mia. Tu sei una ragazza meravigliosa. Sei bella. Sei dolce. Sei buona. Sei tutto ciò di cui ho bisogno.>>
<<Io lo volevo tanto un figlio da te.>> ammetto.
<<Anche io lo voglio. E lo vorrò sempre. Non è colpa tua se uno stronzo ti ha investito. Nostro figlio non è morto per colpa tua. È morto per uno stronzo che la pagherà cara.>> dice usando un tono che non mi piace.

Apro gli occhi e mi giro verso di lui per guardarlo.
Mi fa un piccolo sorriso e mi bacia.

<<Ti prometto che presto torneremo alla normalità amore mio.>> dice.
<<Per favore, stringimi.>> lo supplico.

Lui sorride e mi stringe.

Camilla è tornata dall'ospedale con la convinzione di essere la causa della morte del figlio.
Ma sarà vero?
Cosa succederà tra i ragazzi?
Cosa farà Camilla con questa Greta?
La conoscerà veramente?
Che ne pensate?
Un bacio.
~Martina😘

Un imprevisto amorevole {Piero Barone}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora